LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Estinzione giudizio Cassazione: l’accordo tra le parti

Una società creditrice, dopo aver visto accolta l’opposizione a un suo decreto ingiuntivo in primo e secondo grado, propone ricorso in Cassazione. Tuttavia, prima della decisione, tutte le parti raggiungono un accordo e presentano un’istanza congiunta per chiudere la controversia. La Corte Suprema, prendendo atto della volontà delle parti, dichiara l’estinzione del giudizio di Cassazione per rinuncia e dispone la compensazione integrale delle spese legali.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Estinzione del Giudizio di Cassazione: Quando l’Accordo Mette Fine alla Lite

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come la volontà delle parti possa determinare la conclusione di un processo anche nell’ultimo grado di giudizio. In questo articolo analizzeremo come un accordo transattivo abbia portato all’estinzione del giudizio di Cassazione, evidenziando le dinamiche procedurali e le conseguenze pratiche per i soggetti coinvolti.

La Vicenda Processuale: Dal Decreto Ingiuntivo alla Cassazione

La controversia ha origine da un decreto ingiuntivo ottenuto da una società creditrice per il recupero di somme derivanti da un credito acquistato da un istituto bancario. Il debitore si opponeva a tale decreto e la sua opposizione veniva accolta sia dal Tribunale di primo grado sia dalla Corte d’Appello.

Non soddisfatta della decisione, la società creditrice decideva di portare la questione dinanzi alla Corte di Cassazione, proponendo un ricorso basato su due motivi di diritto. Le controparti, a loro volta, si costituivano in giudizio per resistere al ricorso.

L’Accordo Transattivo e la Conseguente Estinzione del Giudizio di Cassazione

Il punto di svolta della vicenda si verifica quando, durante la pendenza del giudizio di legittimità, tutte le parti coinvolte riescono a trovare un punto d’incontro e a transigere la controversia. Questo accordo stragiudiziale ha un impatto diretto e decisivo sul processo in corso.

L’Istanza Congiunta delle Parti

In seguito al raggiungimento dell’accordo, i difensori di tutte le parti in causa hanno depositato un’istanza congiunta presso la cancelleria della Corte. Con tale atto, essi hanno formalmente richiesto la dichiarazione di estinzione del giudizio, manifestando la volontà comune di non proseguire la lite. Hanno inoltre chiesto la compensazione delle spese legali, a significare che ogni parte avrebbe sostenuto i propri costi.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione, ricevuta l’istanza congiunta, ha agito in conformità con la volontà espressa dalle parti. Il collegio ha riconosciuto che la richiesta di estinzione equivaleva a una rinuncia agli atti del giudizio. La base giuridica di questa decisione risiede nella disciplina processuale che governa il giudizio di Cassazione.

In particolare, la Corte ha applicato l’articolo 391, ultimo comma, del codice di procedura civile, il quale stabilisce che in caso di rinuncia, non si applica la disciplina ordinaria che richiede l’accettazione della controparte per la validità della rinuncia stessa. La semplice dichiarazione del ricorrente (in questo caso supportata da tutte le parti) è sufficiente a produrre l’effetto estintivo. Di conseguenza, il processo viene dichiarato estinto senza alcuna pronuncia sul merito del ricorso. Riguardo alle spese, la Corte ha accolto la richiesta di compensazione, evitando di disporre condanne in tal senso, proprio in virtù dell’accordo raggiunto tra le parti.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

L’ordinanza conferma un principio fondamentale del nostro ordinamento: le parti sono padrone del processo e possono decidere di porvi fine in qualsiasi momento, anche in Cassazione, attraverso un accordo. Questa decisione sottolinea l’importanza degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie (ADR), come la transazione, che permettono di risparmiare tempo e risorse, evitando le incertezze di una pronuncia giudiziale definitiva. Per gli operatori del diritto, questo caso ribadisce che la via del dialogo e dell’accordo è sempre percorribile e può portare a una estinzione del giudizio di Cassazione rapida ed efficace, con piena soddisfazione di tutti gli interessi in gioco.

Cosa accade a un giudizio in Cassazione se le parti trovano un accordo privato?
Le parti possono presentare un’istanza congiunta per chiedere l’estinzione del giudizio. La Corte, prendendo atto della volontà comune, dichiara il processo estinto per rinuncia, senza decidere nel merito.

In caso di estinzione del giudizio per accordo, chi paga le spese legali?
Se le parti lo richiedono congiuntamente, come nel caso di specie, la Corte può disporre la compensazione delle spese. Ciò significa che ogni parte si fa carico delle proprie spese legali, senza che vi sia una condanna a rimborsare la controparte.

È necessaria l’accettazione delle altre parti per la rinuncia al ricorso in Cassazione?
No. L’articolo 391, ultimo comma, del codice di procedura civile, stabilisce che per la rinuncia al ricorso principale o incidentale in Cassazione non è necessaria l’accettazione delle altre parti. La dichiarazione di rinuncia è sufficiente a determinare l’estinzione del giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati