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Esclusione socio cooperativa: termini e conseguenze

Un socio di una cooperativa edilizia viene escluso per mancati pagamenti. La Corte d’Appello conferma la legittimità dell’esclusione perché impugnata oltre i termini di decadenza. Tuttavia, la Corte riforma parzialmente la sentenza di primo grado, accogliendo l’eccezione di prescrizione sul diritto all’indennità di occupazione e ricalcolandone l’importo. Viene inoltre riconosciuto il diritto del socio alla restituzione delle quote versate, al netto delle spese, ma negata la compensazione diretta con il debito per l’occupazione.

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Esclusione Socio Cooperativa: Termini, Restituzione e Prescrizione

L’esclusione di un socio da una cooperativa è un evento complesso con significative conseguenze legali sia per l’individuo che per la società. Una recente sentenza della Corte d’Appello fa luce su aspetti cruciali come i termini perentori per l’impugnazione della delibera, il diritto alla restituzione delle quote versate e la prescrizione del diritto al risarcimento per l’occupazione illegittima dell’immobile. Questo caso, durato quasi vent’anni, offre spunti fondamentali per comprendere la delicatezza di questi rapporti.

I Fatti di Causa: Un Contenzioso Ventennale

La vicenda ha origine nel 2003, quando una cooperativa edilizia delibera l’esclusione di un socio a causa del mancato pagamento delle somme dovute per l’assegnazione di un alloggio. Il socio, dal canto suo, aveva interrotto i pagamenti lamentando gravi vizi costruttivi nell’immobile.

Inizia così un lungo percorso giudiziario:
1. Il socio impugna la delibera davanti a un Collegio Arbitrale, come previsto dallo statuto.
2. Il Collegio si dichiara incompetente a favore di una Commissione Regionale di Vigilanza.
3. La Commissione, anni dopo, conferma la legittimità dell’esclusione.
4. Il socio si rivolge infine al Tribunale ordinario, che però dichiara la sua azione tardiva, accogliendo l’eccezione di decadenza sollevata dalla cooperativa. Il Tribunale condanna quindi il socio al rilascio dell’immobile e al pagamento di un’ingente indennità di occupazione per tutto il periodo trascorso dalla data dell’esclusione.

Il socio decide quindi di appellare la sentenza, contestando la decadenza e la quantificazione del danno.

La Questione Centrale: L’Esclusione del Socio Cooperativa e la Decadenza

Il nodo centrale della controversia è il termine per impugnare la delibera di esclusione. Secondo l’articolo 2527 del Codice Civile (nella versione applicabile all’epoca dei fatti), il socio ha trenta giorni dalla comunicazione della delibera per opporsi davanti al tribunale. La Corte d’Appello, confermando la decisione di primo grado, ribadisce un principio consolidato: questo termine è di decadenza, non può essere interrotto o sospeso facilmente. Anche l’aver adito altri organi, come il Collegio Arbitrale, non ha salvato il socio dalla tardività della sua azione davanti al giudice ordinario. L’esclusione è quindi divenuta definitiva.

Conseguenze dell’Esclusione: Rilascio e Indennità

Una volta stabilita la legittimità dell’esclusione del socio cooperativa, la sua permanenza nell’immobile diventa illegittima (o sine titulo). Di conseguenza, la Corte conferma l’obbligo di rilasciare l’alloggio. Tuttavia, la pronuncia d’appello interviene in modo significativo sulla quantificazione dell’indennità di occupazione.

Le Motivazioni della Corte d’Appello

La Corte d’Appello, pur confermando la decadenza dall’impugnazione dell’esclusione, ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado su due punti cruciali.

1. La Prescrizione dell’Indennità di Occupazione

Il Tribunale aveva condannato il socio a pagare un’indennità per l’occupazione a partire dal 2003. La Corte d’Appello, invece, accoglie l’eccezione di prescrizione sollevata dal socio. Il diritto a richiedere tale indennità deriva da un fatto illecito (l’occupazione senza titolo) e, come tale, si prescrive in cinque anni (art. 2947 c.c.). Poiché la cooperativa ha richiesto formalmente il pagamento solo nel 2017 (con la comparsa di costituzione in giudizio), il suo diritto per il periodo precedente al quinquennio (cioè dal 2003 al 2012) è risultato prescritto. La Corte ha quindi ricalcolato il dovuto a partire dal maggio 2012, riducendo notevolmente l’importo.

2. Il Diritto alla Restituzione delle Quote

La Corte riconosce il diritto del socio escluso a ottenere il rimborso delle somme versate a titolo di “quote” per l’alloggio. Lo statuto stesso della cooperativa prevedeva questo diritto, previa deduzione di eventuali debiti e delle spese di amministrazione. Sulla base di una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU), la Corte quantifica l’importo da restituire al socio in circa 47.700 euro. È importante notare che la Corte ha escluso dal rimborso il “contributo statale a credito”, in quanto tale somma è legata alla qualifica di socio, che è venuta meno con l’esclusione.

3. Il Divieto di Compensazione

Nonostante vi fossero crediti reciproci, la Corte ha negato la possibilità di una compensazione diretta. Il motivo è tecnico ma fondamentale: il debito del socio per l’indennità di occupazione è un “debito di valore” (soggetto a rivalutazione perché deriva da un illecito), mentre il credito del socio per la restituzione delle quote è un “debito di valuta” (una somma di denaro fissa). La diversa natura dei crediti impedisce una compensazione automatica.

Conclusioni

Questa sentenza offre insegnamenti pratici di grande importanza:

* Tempestività: L’impugnazione di una delibera di esclusione di un socio da una cooperativa deve avvenire entro i rigidi termini di decadenza previsti dalla legge. Agire con tempestività davanti all’autorità giudiziaria competente è essenziale per non perdere i propri diritti.
* Prescrizione: Anche in caso di occupazione illegittima di un immobile, il diritto del proprietario a richiedere un’indennità non è infinito, ma soggetto alla prescrizione di cinque anni. È fondamentale che il creditore interrompa la prescrizione con atti formali.
* Diritti del Socio Escluso: Il socio escluso non perde tutto. Ha diritto alla restituzione delle quote versate, al netto dei costi e dei debiti verso la società, secondo quanto previsto dallo statuto. Questo diritto deve essere fatto valere e quantificato correttamente.

Entro quanto tempo va impugnata la delibera di esclusione di un socio da una cooperativa?
Secondo la sentenza, basata sulla normativa applicabile all’epoca dei fatti (art. 2527 c.c.), la delibera deve essere impugnata davanti al tribunale entro il termine di decadenza di trenta giorni dalla sua comunicazione. L’avvio di procedure diverse, come un arbitrato, non sospende necessariamente tale termine perentorio.

Il socio escluso ha diritto alla restituzione di quanto ha versato alla cooperativa?
Sì, la Corte ha stabilito che il socio escluso ha diritto al rimborso delle “quote versate”, come previsto dallo statuto della cooperativa. Da tale importo devono però essere dedotti eventuali debiti del socio verso la società e le spese di amministrazione e costituzione documentate.

Il diritto della cooperativa a ricevere un’indennità per l’occupazione dell’immobile è soggetto a prescrizione?
Sì. La Corte d’Appello ha chiarito che il diritto a ricevere un’indennità per l’occupazione senza titolo è un diritto di credito derivante da un fatto illecito e si prescrive in cinque anni, ai sensi dell’art. 2947 del Codice Civile. Pertanto, la cooperativa può richiedere solo le somme relative al quinquennio precedente alla sua formale richiesta giudiziale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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