LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Eccezione di incompetenza: oneri per il convenuto

La Corte di Cassazione si pronuncia sull’onere del convenuto nel sollevare un’eccezione di incompetenza. In un caso riguardante la nullità di acquisto di azioni bancarie, la Corte ha stabilito che se l’attore indica un criterio di competenza specifico (come il foro della sezione specializzata imprese), il convenuto deve contestare solo quel criterio. Il ricorso degli investitori è stato dichiarato inammissibile, confermando la decisione del tribunale di primo grado.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Eccezione di incompetenza: come e quando contestare il foro scelto

L’eccezione di incompetenza territoriale è uno strumento fondamentale a disposizione del convenuto per contestare la scelta del foro operata dall’attore. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un importante chiarimento sugli oneri che gravano sulla parte che solleva tale eccezione, soprattutto quando l’attore ha radicato la causa sulla base di un criterio di competenza specifico e ben definito. Analizziamo la decisione per comprendere le sue implicazioni pratiche.

Il Caso: Acquisto di Azioni e Finanziamento Contestato

Tre investitori avevano avviato una causa contro un istituto di credito in liquidazione coatta amministrativa, una società holding e una grande banca cessionaria. L’azione mirava a far dichiarare la nullità di complesse operazioni di acquisto di azioni della banca stessa, finanziate da un prestito collegato, sostenendo la violazione di norme imperative del codice civile. Inoltre, veniva richiesta la nullità di una successiva transazione e la restituzione di ingenti somme.

Gli attori avevano scelto di incardinare la causa presso il Tribunale di Venezia, invocando la competenza della Sezione specializzata in materia di imprese, sulla base del presupposto che la controversia riguardasse la ‘illecita costituzione di un rapporto societario’.

L’Eccezione di Incompetenza Sollevata dalla Banca

L’istituto di credito in liquidazione si è difeso sollevando un’eccezione di incompetenza per territorio. La banca ha sostenuto che la causa non rientrava nelle materie devolute alla Sezione specializzata in materia di imprese e che, di conseguenza, dovevano applicarsi i criteri ordinari di competenza territoriale. Questi criteri, secondo la difesa, individuavano come foro competente non Venezia, bensì un altro tribunale.

Il Tribunale di Venezia ha accolto l’eccezione, dichiarando la propria incompetenza e indicando il foro corretto. Contro questa decisione, gli investitori hanno proposto ricorso per regolamento di competenza dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Cassazione: Onere della Prova e Criteri di Competenza

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la correttezza della decisione del giudice di primo grado e offrendo una lettura chiara dell’articolo 38 del codice di procedura civile.

Le Motivazioni

La Corte ha stabilito un principio fondamentale: quando l’attore indica espressamente e in modo univoco il criterio di competenza su cui basa la scelta del foro, l’onere del convenuto che solleva l’eccezione di incompetenza è circoscritto. Il convenuto, infatti, non è tenuto a contestare tutti i possibili criteri di collegamento astrattamente applicabili, ma deve solo e specificamente contestare il criterio invocato dall’attore. Nel caso di specie, gli attori avevano scelto il foro di Venezia esclusivamente in quanto sede della Sezione specializzata imprese. Di conseguenza, è stato sufficiente per la banca convenuta dimostrare che la causa esulava dalle materie di competenza di tale sezione per far accogliere validamente la propria eccezione. La Cassazione ha ribadito che non si può addossare al convenuto l’onere di contestare criteri di collegamento che l’attore stesso ha escluso o non ha menzionato.

Le Conclusioni

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale volto a semplificare e razionalizzare l’onere della prova in capo al convenuto in tema di competenza. Per gli operatori del diritto, la lezione è chiara: la strategia difensiva deve essere mirata e precisa. Se l’attore fonda la propria scelta su una base specifica, è su quella base che la difesa deve concentrarsi per formulare una valida eccezione di incompetenza. Questo principio riduce il rischio di eccezioni generiche e incomplete, favorendo la celere definizione delle questioni preliminari sulla competenza del giudice.

Quando un convenuto solleva un’eccezione di incompetenza, deve contestare tutti i possibili fori competenti?
No. Secondo la Corte, se l’attore ha espressamente indicato un unico criterio per radicare la competenza (ad esempio, la competenza della sezione specializzata), il convenuto adempie al proprio onere contestando specificamente solo quel criterio, senza dover analizzare e confutare tutti gli altri possibili fori.

In un processo con più convenuti, l’eccezione di incompetenza sollevata da uno solo è valida per gli altri?
Nel caso esaminato, l’eccezione è stata ritenuta valida ed efficace in quanto contestava la competenza della Sezione specializzata adita in relazione all’intero complesso delle domande proposte dagli attori, una questione che interessava la posizione di tutti i convenuti coinvolti nel giudizio.

Qual è stato l’esito del ricorso per regolamento di competenza in questo caso?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Di conseguenza, la decisione del tribunale di primo grado che aveva dichiarato la propria incompetenza territoriale è stata di fatto confermata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati