LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Donazione diretta e non contestazione: la Cassazione

Un erede ha contestato le somme di denaro trasferite dal padre defunto a due parenti, sostenendo si trattasse di donazioni nulle per difetto di forma. La Cassazione ha accolto il ricorso, affermando che il trasferimento di denaro tramite assegni costituisce una donazione diretta e che la mancata contestazione specifica sulla proprietà esclusiva dei fondi rende il fatto provato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Donazione Diretta: Quando il Trasferimento di Denaro Richiede l’Atto Pubblico

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su due questioni legali di grande rilevanza pratica: la qualificazione di un trasferimento di denaro come donazione diretta e l’importanza del principio di non contestazione nel processo civile. La vicenda riguarda la richiesta di restituzione di ingenti somme di denaro che un uomo, poi defunto, aveva trasferito a due strette parenti. L’erede sosteneva la nullità di tali trasferimenti per vizio di forma, innescando un complesso iter giudiziario.

I Fatti di Causa

L’unico erede di un uomo defunto citava in giudizio la sorella e la nipote del de cuius, chiedendo la restituzione di circa 160.000 euro. Secondo l’attore, tali somme erano state trasferite dal padre alle convenute tramite assegni bancari, tratti da un conto corrente cointestato tra il defunto e la sorella, e assegni circolari. L’erede sosteneva che si trattasse di donazioni nulle perché effettuate senza la forma solenne dell’atto pubblico, prescritta dalla legge.

I tribunali di primo e secondo grado respingevano la domanda. La Corte d’Appello, in particolare, riteneva che non fosse stata provata l’intenzione di donare (animus donandi) e, soprattutto, che non fosse stata superata la presunzione di contitolarità delle somme depositate sul conto cointestato. Di conseguenza, i giudici avevano ipotizzato che le operazioni rientrassero in un’attività di gestione o, al più, configurassero una donazione indiretta, che non richiede forme particolari.

L’Importanza della Non Contestazione Specifica

Il primo motivo di ricorso in Cassazione si è concentrato sulla violazione del principio di non contestazione (art. 115 c.p.c.). L’erede ha evidenziato come, fin dall’atto di citazione, avesse affermato che il conto corrente, sebbene cointestato, fosse alimentato esclusivamente con denaro di proprietà del padre. Le convenute non avevano mai negato specificamente questa circostanza. Anzi, la loro difesa si era basata sull’idea che i versamenti fossero un riconoscimento spontaneo per l’assistenza morale e materiale prestata al defunto.

La Cassazione ha accolto questa tesi, chiarendo che una difesa di questo tipo è incompatibile con la negazione della provenienza del denaro. Ammettere di aver ricevuto somme come ‘ringraziamento’ conferma implicitamente che tali somme provenivano dal disponente. Pertanto, la titolarità esclusiva del denaro in capo al defunto doveva essere considerata un fatto pacifico, non bisognoso di prova, superando così la presunzione legale di contitolarità del conto corrente.

Donazione Diretta o Indiretta? La Qualificazione del Trasferimento di Denaro

Il punto cruciale della decisione riguarda la corretta qualificazione giuridica dei trasferimenti. La Corte d’Appello li aveva classificati come donazioni indirette, esenti da obblighi di forma. La Cassazione ha ribaltato questa interpretazione, richiamando un fondamentale principio stabilito dalle Sezioni Unite (sent. n. 18725/2017).

Secondo la Suprema Corte, il trasferimento di strumenti finanziari o di somme di denaro da un conto a un altro, eseguito tramite un ordine alla banca, costituisce una donazione diretta. In questi casi, la banca agisce come mero intermediario gestorio di un’operazione che realizza un passaggio immediato di ricchezza dal patrimonio del donante a quello del donatario. Non si utilizza un negozio giuridico diverso (come in una donazione indiretta) per raggiungere lo scopo di liberalità; si attua direttamente la volontà di donare.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte ha cassato la sentenza d’appello per tre ragioni principali. In primo luogo, ha errato nel non applicare il principio di non contestazione riguardo alla proprietà esclusiva dei fondi. In secondo luogo, è risultata infondata la qualificazione delle operazioni come mandato, data l’incompatibilità con la dichiarazione delle convenute di essere all’oscuro delle operazioni stesse. Infine, e in modo decisivo, ha sbagliato nel classificare i trasferimenti come donazioni indirette. La Cassazione ha stabilito che tali operazioni, essendo donazioni tipiche (o dirette), sono soggette all’obbligo della forma dell’atto pubblico a pena di nullità, a meno che non si tratti di donazioni di modico valore.

Le Conclusioni

La decisione ha importanti implicazioni pratiche. In primo luogo, ribadisce che nel processo civile, la difesa non può essere generica: i fatti specifici affermati da una parte devono essere contestati punto per punto, altrimenti si considerano ammessi. In secondo luogo, chiarisce definitivamente che trasferire somme di denaro significative tramite bonifico o assegni, con l’intento di beneficiare qualcuno, è una donazione diretta e non un atto informale. Per essere valida, tale operazione necessita dell’intervento di un notaio, salvo i casi di modico valore. Questa pronuncia serve da monito sulla necessità di rispettare le forme legali per garantire la validità degli atti di liberalità ed evitare future controversie tra eredi.

Cosa succede in un processo se un fatto affermato da una parte non viene specificamente negato dalla controparte?
Secondo il principio di non contestazione (art. 115 c.p.c.), il fatto si considera provato e non necessita di ulteriore dimostrazione. Il giudice deve porlo a fondamento della sua decisione.

Il trasferimento di una somma di denaro tramite assegni o bonifico è una donazione diretta o indiretta?
La Corte di Cassazione, sulla scia delle Sezioni Unite, ha stabilito che si tratta di una donazione diretta. L’operazione realizza un passaggio immediato di ricchezza tra due patrimoni e non utilizza un negozio giuridico intermedio. Di conseguenza, per essere valida, deve avere la forma dell’atto pubblico, a meno che non sia di modico valore.

Come si può superare la presunzione che le somme su un conto cointestato appartengano a tutti gli intestatari in parti uguali?
La presunzione può essere superata fornendo la prova contraria, ad esempio dimostrando che il conto era alimentato esclusivamente con fondi di uno solo dei cointestatari. Secondo questa ordinanza, anche la mancata contestazione specifica di tale circostanza da parte della controparte è sufficiente a superare la presunzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati