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Disdetta contratto di locazione: preavviso tardivo

Una società ha presentato opposizione a un decreto ingiuntivo per canoni di locazione di un impianto industriale. Pur avendo inviato una disdetta del contratto di locazione, il Tribunale ha stabilito che il preavviso era troppo breve per consentire lo smontaggio dell’impianto. Di conseguenza, la società è stata condannata a pagare i canoni fino alla data dell’effettiva rimozione del bene, confermando il decreto ingiuntivo.

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Disdetta Contratto di Locazione: Quando il Preavviso Non Basta

La disdetta di un contratto di locazione è un atto fondamentale per porre fine a un rapporto contrattuale, ma la sua efficacia non dipende solo dal rispetto dei termini formali. Una recente sentenza del Tribunale di Milano ha chiarito che, soprattutto in presenza di beni complessi, un preavviso troppo breve può non essere sufficiente a liberare il conduttore dall’obbligo di pagare i canoni, anche dopo la scadenza del contratto.

I Fatti del Caso: La Locazione di un Impianto Industriale

Una società aveva stipulato un contratto di locazione, definito “noleggio”, per un impianto di produzione di idrogeno. Il contratto, della durata di 36 mesi, era stato sottoscritto per far fronte a esigenze produttive temporanee, in attesa della costruzione di un nuovo impianto di proprietà.

Alla scadenza naturale del contratto, la società utilizzatrice aveva continuato a usufruire dell’impianto per alcuni mesi. Successivamente, aveva comunicato la disdetta, invitando la società locatrice a procedere allo smontaggio e al ritiro del macchinario entro un termine molto ravvicinato.

La Controversia: Disdetta Contratto di Locazione vs. Tacita Proroga

La società proprietaria dell’impianto, ritenendo che il contratto si fosse tacitamente prorogato per altri 36 mesi, ha richiesto e ottenuto un decreto ingiuntivo per il pagamento dei canoni maturati dal mese successivo alla disdetta fino alla data dell’effettiva rimozione dell’impianto, avvenuta quasi un anno dopo.

La società utilizzatrice ha presentato opposizione, sostenendo che il contratto era cessato con la disdetta e che nulla era più dovuto. La questione centrale, dunque, era stabilire se la formale comunicazione di disdetta del contratto di locazione fosse sufficiente a interrompere ogni obbligo di pagamento.

Le Motivazioni della Decisione del Tribunale

Il Tribunale di Milano ha rigettato l’opposizione, confermando integralmente il decreto ingiuntivo. La decisione si basa su un’attenta valutazione della fattispecie concreta.

In primo luogo, il giudice ha escluso che il contratto si fosse rinnovato tacitamente. La comunicazione di disdetta, infatti, aveva manifestato in modo inequivocabile la volontà di non proseguire il rapporto contrattuale.

Tuttavia, il Tribunale ha ritenuto decisivo un altro aspetto: la praticabilità della restituzione del bene. La disdetta, inviata a ridosso della data di scadenza indicata, pretendeva lo smontaggio e il ritiro di un impianto industriale complesso in un lasso di tempo estremamente breve. Secondo il giudice, tale richiesta rendeva di fatto “davvero impossibile” per la società locatrice provvedere alle operazioni necessarie con la dovuta diligenza e nel rispetto delle normative di sicurezza.

Di conseguenza, sebbene la disdetta avesse impedito il rinnovo del contratto, l’impossibilità di una tempestiva riconsegna, causata dal preavviso insufficiente, ha fatto sì che l’obbligo di pagare il canone si protraesse fino al momento in cui l’impianto è stato effettivamente ritirato.

Le Conclusioni

La sentenza sottolinea un principio di fondamentale importanza pratica: la correttezza contrattuale non si esaurisce nel rispetto formale delle clausole, ma richiede anche un comportamento improntato a buona fede e ragionevolezza. Nel caso di una disdetta di un contratto di locazione avente ad oggetto beni complessi, il preavviso deve essere congruo e tenere conto dei tempi tecnici necessari per la loro rimozione e restituzione. In caso contrario, il conduttore rischia di dover continuare a pagare i canoni anche dopo la cessazione del contratto, fino alla completa liberazione dei locali e alla riconsegna del bene.

Una disdetta comunicata formalmente prima della scadenza è sempre efficace per interrompere l’obbligo di pagamento?
No, la sentenza chiarisce che se la disdetta, pur formalmente inviata, assegna un termine troppo breve per compiere le attività necessarie (come lo smontaggio di un impianto complesso), l’obbligo di pagare il canone può protrarsi fino al momento in cui tali attività vengono effettivamente completate.

Cosa succede se un contratto di locazione scade ma il bene non viene restituito subito?
Secondo il Tribunale, anche in presenza di una disdetta, se la restituzione del bene è resa di fatto impossibile alla parte locatrice a causa di un preavviso insufficiente fornito dalla parte conduttrice, quest’ultima è tenuta a continuare a pagare i canoni fino all’effettiva riconsegna.

Il contratto di locazione in questo caso si è rinnovato tacitamente?
No, il Tribunale ha stabilito che la comunicazione di disdetta ha validamente impedito il rinnovo tacito del contratto. Tuttavia, ciò non ha esonerato la parte conduttrice dal pagamento dei canoni successivi, a causa del preavviso inadeguato fornito per la rimozione del bene.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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