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Denuncia vizi costruzione: quando scatta il termine?

Un ente locale ha citato in giudizio l’impresa costruttrice e i progettisti per gravi vizi nella pavimentazione di una piazza. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di merito che rigettava la domanda perché la denuncia vizi costruzione era stata presentata tardivamente. Il termine annuale, precisa la Corte, decorre dal momento in cui il committente acquisisce una ‘sicura conoscenza’ dei difetti e delle cause, che non richiede necessariamente una perizia tecnica se i problemi sono evidenti.

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Denuncia Vizi Costruzione: Quando Inizia a Correre il Termine?

La denuncia vizi costruzione è un passo fondamentale per tutelare i diritti del committente in caso di difetti nell’opera. Tuttavia, la legge impone termini precisi per agire, la cui violazione può comportare la perdita di ogni diritto. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti cruciali su quale sia il momento esatto dal quale far partire il conteggio, il cosiddetto dies a quo, per la denuncia di gravi difetti ai sensi dell’art. 1669 c.c. Questo provvedimento sottolinea come la ‘piena conoscenza’ del vizio non coincida sempre con la data di deposito di una perizia tecnica.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un Comune che, dopo aver appaltato i lavori di sistemazione di una piazza pubblica, riscontrava gravi difetti nella pavimentazione. L’Ente locale decideva quindi di citare in giudizio l’impresa appaltatrice, i progettisti e i direttori dei lavori per ottenere il risarcimento dei danni. Nel corso del giudizio venivano chiamate in causa anche le rispettive compagnie di assicurazione e il responsabile del procedimento del Comune. Mentre il Tribunale di primo grado accoglieva parzialmente la domanda del Comune, condannando i responsabili in solido, la Corte d’Appello ribaltava la decisione. I giudici di secondo grado, infatti, accoglievano l’eccezione di tardività dell’azione, ritenendo che il Comune avesse sporto denuncia oltre il termine annuale previsto dalla legge.

Il Ricorso in Cassazione e la Questione della Denuncia Vizi Costruzione

Il Comune ricorreva in Cassazione, sostenendo di aver avuto piena e autonoma contezza della gravità dei vizi e delle loro cause solo dopo aver acquisito una perizia tecnica stragiudiziale. Secondo la tesi dell’Ente, il termine per la denuncia vizi costruzione sarebbe dovuto decorrere non dai primi segnali di ammaloramento, ma dal momento in cui l’analisi tecnica aveva chiarito l’eziologia complessa dei problemi, legata a difetti di progettazione e di esecuzione. L’amministrazione sosteneva di non avere le competenze interne per una valutazione così specifica e di aver agito diligentemente, conferendo un incarico a un esperto non appena sorti i primi dubbi.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso del Comune, confermando la sentenza d’appello. Il punto centrale della motivazione risiede nell’interpretazione del concetto di ‘sicura conoscenza’ dei difetti e delle loro cause, momento che fa scattare il termine annuale di decadenza per la denuncia.

I giudici hanno chiarito che, secondo la giurisprudenza consolidata, tale conoscenza non richiede necessariamente l’espletamento di una perizia tecnica. Se i vizi e la loro origine sono evidenti e possono essere individuati con un grado di ragionevole certezza, il committente non può attendere l’esito di un accertamento tecnico per agire. Nel caso specifico, la consulenza tecnica d’ufficio svolta in primo grado aveva rivelato che i danni alla piazza erano dovuti a cause ‘relativamente banali’, come l’uso di cubetti di pietra di spessore esiguo posati su sabbia senza un adeguato massetto. La Corte d’Appello, con una valutazione di merito insindacabile in sede di legittimità, aveva ritenuto che il deterioramento non implicasse ‘valutazioni di particolare complessità’.

Di conseguenza, la Cassazione ha stabilito che il Comune era in grado di comprendere la gravità dei vizi e le loro cause ben prima del deposito della perizia di parte, già al momento dell’invio di una prima lettera di contestazione mesi prima. Attendere la perizia è stato un ritardo che ha determinato la decadenza dall’azione. La Corte ha quindi rigettato sia il ricorso principale del Comune sia i ricorsi incidentali presentati dalle altre parti.

Conclusioni

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale per tutti i committenti, sia pubblici che privati: la necessità di agire con tempestività. Il termine per la denuncia vizi costruzione non è sospeso in attesa di una conferma peritale, se la natura dei difetti è tale da consentire una comprensione sufficiente del problema. Affidarsi passivamente all’attesa di un parere tecnico, quando la situazione è già chiara nelle sue linee essenziali, espone al rischio concreto di veder prescritti i propri diritti al risarcimento. La decisione spinge a una maggiore proattività, invitando i committenti a formalizzare le contestazioni non appena si raggiunge un livello di conoscenza adeguato, senza attendere conferme formali che potrebbero arrivare troppo tardi.

Quando inizia a decorrere il termine di un anno per la denuncia di gravi vizi in un’opera?
Il termine annuale per la denuncia dei gravi difetti di costruzione, previsto dall’art. 1669 c.c., inizia a decorrere dal giorno in cui il committente acquisisce un apprezzabile grado di conoscenza oggettiva della gravità dei difetti e della loro derivazione causale dall’imperfetta esecuzione dell’opera.

È sempre necessaria una perizia tecnica per far partire il termine per la denuncia dei vizi?
No, non è sempre necessaria. La sentenza chiarisce che se i vizi e le loro cause sono tali da poter essere individuati nella loro esistenza ed eziologia senza complesse valutazioni tecniche, il termine per la denuncia decorre anche in assenza o prima dell’espletamento di un accertamento peritale.

Cosa si intende per ‘sicura conoscenza’ ai fini della denuncia dei vizi?
Per ‘sicura conoscenza’ si intende il momento in cui il committente acquisisce consapevolezza della serietà dei difetti e del loro corretto collegamento causale con l’attività di costruzione. La valutazione di quando si raggiunge tale livello di conoscenza spetta al giudice di merito ed è basata sulle circostanze specifiche del caso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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