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Decorrenza prescrizione: quando inizia a contare?

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha chiarito la regola sulla decorrenza prescrizione per il risarcimento di un danno derivante da un’operazione bancaria non autorizzata. La Corte ha stabilito che il termine inizia a decorrere dal momento del compimento dell’illecito, e non dalla successiva scoperta da parte del cliente, qualora il danno fosse accertabile fin da subito tramite l’uso dell’ordinaria diligenza, come la consultazione degli estratti conto.

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Decorrenza Prescrizione: Diligenza del Cliente e Responsabilità della Banca

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale per i risparmiatori: la decorrenza prescrizione per le azioni di risarcimento danni contro gli intermediari finanziari. La decisione chiarisce che il termine per agire in giudizio non sempre parte dal momento in cui il cliente scopre il danno, ma da quando avrebbe potuto scoprirlo usando l’ordinaria diligenza. Analizziamo insieme questo importante provvedimento.

I Fatti del Caso

La vicenda nasce dall’azione legale di due clienti contro un istituto di credito. Essi lamentavano di aver subito un danno a causa di un bonifico non autorizzato, disposto dal loro conto corrente da un soggetto che si presentava come promotore finanziario della banca. In secondo grado, la Corte d’Appello aveva dato ragione a una dei clienti, condannando la banca (in qualità di società che aveva incorporato l’intermediario originario) al risarcimento del danno patrimoniale e morale.

La questione della prescrizione in Appello

La banca si era difesa eccependo la prescrizione del diritto al risarcimento. Il bonifico contestato era del 2002, mentre la cliente aveva preso piena coscienza del fatto solo nel 2009. La Corte d’Appello aveva respinto l’eccezione, ritenendo che il termine di prescrizione dovesse decorrere non dalla data dell’operazione, ma dal momento della ‘scoperta’ del danno, applicando i principi elaborati per i cosiddetti danni ‘lungolatenti’ (danni che si manifestano molto tempo dopo l’evento che li ha causati).

Il Ricorso in Cassazione e la Decorrenza Prescrizione

L’istituto di credito ha impugnato la sentenza d’appello dinanzi alla Corte di Cassazione, contestando proprio l’errata individuazione del momento iniziale del termine di prescrizione. Secondo la banca, la Corte territoriale aveva applicato in modo scorretto il principio della decorrenza dal momento della scoperta del danno, poiché in questo caso il pregiudizio era immediatamente percepibile.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della banca, fornendo un’importante lezione sulla decorrenza prescrizione e sulla diligenza richiesta al cliente.

Il Principio dei Danni ‘Lungolatenti’

Gli Ermellini hanno innanzitutto ricordato che il principio secondo cui la prescrizione decorre dalla manifestazione del danno è stato sviluppato per situazioni particolari. Si pensi ai danni da trasfusione di sangue infetto, dove la malattia si manifesta anni dopo e le conoscenze scientifiche dell’epoca non permettevano di collegare immediatamente la trasfusione all’infezione. In questi casi, esiste un impedimento oggettivo alla percezione del danno.

L’Applicazione al Caso di Specie: un Errore di Diritto

La Corte ha stabilito che la Corte d’Appello ha errato nell’applicare acriticamente questo orientamento a una fattispecie completamente diversa. Un bonifico non autorizzato è un’operazione che lascia una traccia immediata e visibile sui documenti contabili del conto corrente.

Secondo la Cassazione, l’esercizio dell’ordinaria diligenza – che per un correntista consiste nel controllo periodico dell’andamento del proprio conto tramite estratti conto – avrebbe consentito di verificare con immediatezza l’operazione non autorizzata e, quindi, la lesione patrimoniale.

L’impossibilità di far valere un diritto, che secondo l’art. 2935 c.c. impedisce il decorrere della prescrizione, è solo quella che deriva da cause giuridiche o da impedimenti oggettivi. Non vi rientrano, invece, gli impedimenti soggettivi o gli ostacoli di mero fatto, come l’ignoranza del titolare o il semplice ritardo nel controllare la propria situazione contabile.

In sintesi, la Corte ha sancito che non si può posticipare la decorrenza della prescrizione al momento della scoperta ‘soggettiva’ del danno, quando questo era conoscibile ‘oggettivamente’ fin dall’inizio con un comportamento diligente. L’errore della Corte territoriale è stato quello di basarsi unicamente sulla circostanza della tardiva scoperta, senza verificare se esistessero fattori oggettivi che impedissero una percezione anteriore del danno.

Conclusioni

La sentenza in commento ribadisce un principio fondamentale: la tutela dei propri diritti presuppone un comportamento attivo e diligente. Nel contesto dei rapporti bancari, questo si traduce nel dovere del cliente di monitorare il proprio conto corrente. Attendere anni prima di accorgersi di un’operazione anomala può comportare la perdita del diritto al risarcimento per intervenuta prescrizione. La decisione della Cassazione, cassando con rinvio la sentenza d’appello, sottolinea che il diritto non tutela la negligenza e che la decorrenza prescrizione per danni immediatamente percepibili, come un addebito illecito, inizia dal momento in cui l’operazione viene eseguita.

Quando inizia a decorrere la prescrizione per un danno da operazione bancaria non autorizzata?
Secondo la Corte, la prescrizione inizia a decorrere dal momento in cui l’operazione illecita viene compiuta, a condizione che il danno sia immediatamente percepibile e conoscibile dal cliente attraverso l’uso dell’ordinaria diligenza, come il controllo periodico degli estratti conto.

L’ignoranza del danno da parte del danneggiato sposta l’inizio della prescrizione?
No. L’impossibilità di far valere un diritto che posticipa la decorrenza della prescrizione (art. 2935 c.c.) si riferisce solo a impedimenti giuridici o a fattori oggettivi. L’ignoranza, il dubbio soggettivo o il ritardo del danneggiato nell’accertare i fatti non sono considerati cause valide per posticipare l’inizio del termine di prescrizione.

Cosa si intende per ‘danno lungolatente’ e quando si applica il principio della decorrenza dalla scoperta?
Un ‘danno lungolatente’ è un danno che si manifesta molto tempo dopo l’evento che lo ha causato e la cui percezione è impedita da fattori oggettivi (es. limiti delle conoscenze scientifiche dell’epoca). Il principio della decorrenza dalla scoperta si applica solo a questi casi e non a situazioni, come un bonifico non autorizzato, in cui il danno è immediatamente accertabile con un comportamento diligente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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