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Credito del socio: la Cassazione sui rapporti in coop

Una cooperativa in liquidazione ha impugnato una decisione che riconosceva a una socia il pieno diritto alla restituzione delle somme versate per un immobile, senza detrazioni per interessi o spese. La Cassazione ha respinto il ricorso, confermando la distinzione tra il rapporto associativo e quello di scambio. Le somme versate per l’acquisto dell’immobile costituiscono il corrispettivo di una compravendita e non possono essere intaccate da oneri legati alla gestione sociale, tutelando così il credito del socio.

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Credito del Socio nelle Cooperative Edilizie: La Cassazione Fa Chiarezza

L’ordinanza della Corte di Cassazione n. 18538/2024 offre un’importante delucidazione sulla natura del credito del socio all’interno di una cooperativa edilizia, specialmente quando questa si trova in difficoltà finanziarie. La Suprema Corte ha ribadito la netta distinzione tra il rapporto associativo e il rapporto di scambio, un principio fondamentale per tutelare le somme versate dai soci per l’acquisto di un immobile.

I Fatti di Causa: una Socia contro la Cooperativa

Una socia di una cooperativa edilizia, posta in liquidazione coatta amministrativa, si era opposta all’ammissione solo parziale del suo credito allo stato passivo. La cooperativa, infatti, aveva decurtato dalle somme versate dalla socia per la costruzione di un immobile un importo significativo a titolo di interessi di preammortamento, interessi passivi di ammortamento e spese relative alla pratica di finanziamento.

La socia sosteneva che tali somme, versate come ‘conto costruzione’, costituissero parte del prezzo di acquisto dell’immobile e dovessero essere restituite integralmente. Il Tribunale di primo grado le aveva dato ragione, accogliendo l’opposizione e ammettendo il credito per l’intero importo.

Contro questa decisione, la cooperativa in liquidazione ha proposto ricorso per cassazione, basandolo su diversi motivi, tra cui l’erronea interpretazione di una delibera interna e dei principi giurisprudenziali in materia.

I Motivi del Ricorso e la Difesa della Cooperativa

La cooperativa ricorrente ha lamentato che il Tribunale non avesse considerato una delibera del Consiglio di Amministrazione del 2010, la quale, in un caso di esclusione di un socio moroso, aveva stabilito che dalla quota versata dovessero essere detratte ‘tutte le somme dovute a titolo di interessi passivi e spese di amministrazione’.

Inoltre, la cooperativa ha criticato il Tribunale per non aver correttamente distinto tra i conferimenti legati al vincolo sociale e quelli relativi al rapporto sinallagmatico di scambio, facendo ricadere erroneamente tutte le somme versate in quest’ultima categoria.

le motivazioni della Corte di Cassazione sul credito del socio

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili tutti i motivi del ricorso, confermando la decisione del Tribunale. La motivazione della Suprema Corte si fonda su un principio consolidato e di grande rilevanza pratica. Esistono due rapporti giuridici distinti e autonomi tra il socio e la cooperativa edilizia:

1. Il Rapporto Associativo: Deriva dall’adesione al contratto sociale e comporta l’obbligo di versare i conferimenti e di contribuire alle spese comuni di organizzazione e amministrazione.
2. Il Rapporto di Scambio: È un rapporto bilaterale, di natura sinallagmatica, che ha per oggetto l’assegnazione dell’alloggio a fronte del pagamento degli oneri per la sua realizzazione.

La Corte ha chiarito che gli esborsi effettuati dal socio per conseguire un bene prodotto dalla cooperativa (l’immobile) non sono conferimenti sociali, ma costituiscono il corrispettivo per il trasferimento della proprietà. Tali somme, quindi, appartengono al rapporto di scambio e sono assimilabili al prezzo di una compravendita.

Di conseguenza, le voci di spesa che la cooperativa intendeva detrarre (interessi di preammortamento, ammortamento, spese di finanziamento) sono direttamente collegate alla realizzazione dell’alloggio prenotato dal socio. Pertanto, esse rientrano pienamente nella categoria delle ‘somme versate alla cooperativa in conto costruzione’ e non possono essere considerate oneri legati al rapporto sociale. Per questo motivo, il credito del socio relativo a tali somme deve essere rimborsato integralmente in caso di scioglimento del rapporto, anche in presenza di un disavanzo di bilancio.

La Corte ha inoltre ritenuto i motivi del ricorso inammissibili anche sotto profili procedurali, giudicando la motivazione del Tribunale sufficiente e non apparente e le censure della ricorrente generiche o volte a un riesame del merito non consentito in sede di legittimità.

le conclusioni

Questa ordinanza rafforza la tutela dei soci delle cooperative edilizie. Stabilisce in modo inequivocabile che i pagamenti effettuati per la prenotazione e la costruzione dell’immobile sono parte del prezzo di acquisto e non possono essere erosi da costi di gestione o finanziari che la cooperativa tenta di addebitare al singolo socio. Il credito del socio per la restituzione di tali somme è dunque un vero e proprio diritto di credito che sorge dal rapporto di scambio e deve essere soddisfatto per intero, proteggendo l’investimento del socio anche in caso di crisi della cooperativa.

In una cooperativa edilizia, le somme versate da un socio per la costruzione del proprio alloggio possono essere ridotte per coprire spese amministrative o interessi?
No. Secondo la Corte di Cassazione, le somme versate ‘in conto costruzione’, inclusi interessi di preammortamento e spese di finanziamento, fanno parte del rapporto di scambio (assimilabile a una compravendita) e non del rapporto associativo. Pertanto, devono essere restituite integralmente e non possono essere ridotte per coprire costi di gestione della cooperativa.

Qual è la differenza tra rapporto associativo e rapporto di scambio in una cooperativa?
Il rapporto associativo deriva dal contratto sociale e riguarda i doveri del socio verso la cooperativa (es. pagamento quote sociali, partecipazione alle spese comuni). Il rapporto di scambio, invece, è un contratto separato che riguarda la prestazione specifica fornita dalla cooperativa al socio (es. la costruzione e assegnazione di un alloggio) in cambio di un corrispettivo (il pagamento dei costi di costruzione).

Cosa succede al credito del socio per le somme versate per l’immobile se la cooperativa entra in liquidazione?
Il credito del socio per la restituzione delle somme versate per l’acquisto dell’immobile deve essere ammesso integralmente allo stato passivo della liquidazione. Questo perché tali somme sono considerate parte del prezzo di acquisto e non un conferimento a capitale sociale, e la loro restituzione è dovuta anche se la cooperativa ha un disavanzo di bilancio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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