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Credito del consorziato: quando sorge il diritto?

Una società cooperativa di autotrasporti ha richiesto un pagamento a un consorzio di cui fa parte. La Corte di Cassazione ha stabilito che il diritto di credito del consorziato sorge solo nel momento in cui il consorzio riceve effettivamente il pagamento dal cliente finale. Il rapporto tra le parti è assimilabile a un mandato, e spetta alla società consorziata dimostrare l’avvenuto incasso da parte del consorzio. In assenza di tale prova, la richiesta di pagamento è stata respinta, confermando la decisione della Corte d’Appello.

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Credito del consorziato: quando sorge il diritto al pagamento?

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito un punto fondamentale nei rapporti tra consorzi e imprese consorziate, rispondendo a una domanda cruciale: quando matura il credito del consorziato per le prestazioni eseguite per conto del consorzio? La risposta, basata sulla qualificazione del rapporto come mandato, stabilisce che il diritto al pagamento sorge solo dopo che il consorzio ha effettivamente incassato le somme dal cliente finale.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un decreto ingiuntivo ottenuto da una società cooperativa di autotrasporti nei confronti del consorzio di cui faceva parte. La cooperativa richiedeva il pagamento di oltre 130.000 euro per servizi di trasporto effettuati. Il consorzio si opponeva, sostenendo che, per prassi consolidata, i pagamenti ai soci venivano effettuati solo dopo aver ricevuto i fondi dal committente terzo.

Mentre il Tribunale di primo grado aveva dato ragione alla cooperativa, la Corte d’Appello ribaltava la decisione. I giudici di secondo grado evidenziavano che la funzione del consorzio è meramente strumentale e di servizio: agisce in nome proprio ma per conto delle imprese consorziate. Di conseguenza, diritti e obblighi delle operazioni commerciali ricadono in ultima istanza sulle singole imprese. Senza la prova che il consorzio avesse incassato le somme dal cliente, non poteva sorgere un credito esigibile per la cooperativa.

La Decisione della Corte di Cassazione e il credito del consorziato

La cooperativa ha quindi presentato ricorso in Cassazione, lamentando una violazione delle norme sul mandato e sui consorzi. La Suprema Corte, tuttavia, ha rigettato il ricorso, confermando in toto la sentenza d’appello.

I giudici hanno stabilito che il ragionamento della Corte territoriale era giuridicamente corretto. Il rapporto tra il consorzio e la singola impresa consorziata, nell’ambito delle operazioni con i terzi, è inquadrabile nello schema del mandato senza rappresentanza.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda sull’applicazione dell’articolo 1713 del Codice Civile, che disciplina gli obblighi del mandatario. Secondo tale norma, il mandatario (in questo caso, il consorzio) è tenuto a rimettere al mandante (la cooperativa consorziata) “tutto ciò che ha ricevuto a causa del mandato”.

Questo principio implica una sequenza logica e temporale precisa:

1. Il consorzio stipula il contratto con il cliente terzo, agendo per conto della cooperativa.
2. La cooperativa esegue la prestazione (il trasporto).
3. Il consorzio incassa il corrispettivo dal cliente terzo.
4. Solo a questo punto sorge l’obbligo del consorzio di trasferire le somme alla cooperativa, e di conseguenza matura il credito del consorziato.

La Corte ha sottolineato che la cooperativa non solo non ha provato, ma non ha nemmeno allegato che il consorzio avesse effettivamente riscosso gli importi richiesti. In assenza di questo presupposto fondamentale, la pretesa creditoria era infondata, poiché il credito non era ancora sorto. L’onere di dimostrare l’avvenuto incasso da parte del consorzio ricadeva interamente sulla cooperativa che agiva per il pagamento.

Conclusioni

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica per tutte le imprese che operano attraverso consorzi. Il credito del consorziato non è automaticamente esigibile al momento dell’emissione della fattura o al completamento del servizio. Diventa tale solo quando il consorzio, agendo come intermediario, ha incassato con successo il pagamento dal cliente finale. Le imprese consorziate devono quindi essere consapevoli che, prima di poter agire legalmente per il recupero del proprio credito, dovranno essere in grado di dimostrare che il ciclo finanziario si è completato con l’incasso da parte della struttura consortile.

Quando una società consorziata può pretendere il pagamento dal proprio consorzio per un lavoro svolto per un cliente terzo?
La società consorziata può pretendere il pagamento solo dopo che il consorzio ha effettivamente ricevuto e incassato le somme dal cliente terzo. Il credito sorge solo in quel momento.

Quale tipo di rapporto giuridico lega un consorzio a una sua società membro nell’esecuzione di un contratto con terzi?
Secondo la Corte, il rapporto è assimilabile a un contratto di mandato, in cui il consorzio agisce come mandatario (agente) per conto della società consorziata (mandante).

Su chi ricade l’onere di provare che il consorzio ha incassato il pagamento dal cliente finale?
L’onere della prova ricade sulla società consorziata che richiede il pagamento. È quest’ultima che deve allegare e, se necessario, dimostrare che il consorzio ha effettivamente riscosso i fondi dal cliente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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