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Crediti prededucibili: no senza subentro espresso

La Cassazione ha negato la natura di crediti prededucibili a una società fornitrice verso un’impresa in amministrazione straordinaria. Anche se il contratto è proseguito dopo l’apertura della procedura, mancava una dichiarazione espressa di subentro del commissario, requisito indispensabile per estendere la prededucibilità ai crediti anteriori.

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Crediti prededucibili: perché il subentro espresso è cruciale

L’amministrazione straordinaria di una grande impresa solleva questioni complesse, specialmente per i fornitori. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale: la semplice prosecuzione di un contratto non è sufficiente a garantire il riconoscimento dei crediti prededucibili maturati prima dell’apertura della procedura. È necessaria una dichiarazione formale di subentro da parte del commissario straordinario. Analizziamo questa importante decisione.

Il Caso: Un Contratto Proseguito in Amministrazione Straordinaria

Una società specializzata nella sistemazione del verde aveva eseguito lavori per un’importante impresa di costruzioni. Quest’ultima, tuttavia, veniva ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria. Nonostante l’apertura della procedura, la società fornitrice continuava a prestare i propri servizi per alcuni mesi. Successivamente, chiedeva che i suoi crediti, inclusi quelli maturati prima dell’avvio della procedura, fossero ammessi allo stato passivo in prededuzione, ovvero con un diritto di priorità nel pagamento.

Il Tribunale di merito respingeva la richiesta, negando la prededucibilità. La società fornitrice decideva quindi di ricorrere in Cassazione, sostenendo che la prosecuzione del rapporto contrattuale dopo l’apertura della procedura equivaleva a un subentro di fatto (per facta concludentia) da parte del commissario, rendendo così prededucibili anche le prestazioni precedenti.

La Questione Giuridica: Subentro Espresso o per Fatti Concludenti?

Il nodo centrale della controversia era stabilire se, in un’amministrazione straordinaria, la continuazione di fatto di un contratto pendente potesse essere interpretata come una formale volontà del commissario di subentrare nel rapporto. In caso affermativo, ciò avrebbe esteso il beneficio della prededuzione a tutti i crediti derivanti da quel contratto, anche a quelli sorti prima della crisi. In caso negativo, i crediti anteriori sarebbero rimasti semplici crediti chirografari, con scarse probabilità di essere soddisfatti.

La Decisione della Cassazione sui crediti prededucibili

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la decisione del Tribunale e fornendo chiarimenti essenziali sulla gestione dei contratti pendenti in amministrazione straordinaria.

L’Necessità di una Dichiarazione Espressa di Subentro

Il punto cardine della decisione risiede nell’interpretazione della normativa speciale (in particolare, l’art. 1 bis della L. 166/2008). Secondo la Corte, la legge prevede che la prosecuzione di un contratto dopo l’apertura della procedura serva unicamente a concedere al commissario uno spatium deliberandi, ovvero un periodo di tempo per valutare se sciogliere il contratto o subentrarvi formalmente.

La prosecuzione di fatto, quindi, non comporta un subentro automatico. Per ottenere la prededucibilità dei crediti pregressi, è indispensabile una dichiarazione espressa di subentro da parte del commissario. In assenza di tale atto formale, non si verifica il trasferimento del rapporto contrattuale in capo alla procedura per le prestazioni passate.

Inapplicabilità di Altre Normative

La Corte ha anche respinto l’applicazione di altre norme invocate dalla ricorrente. In particolare, ha chiarito che il meccanismo previsto dal Codice dei Contratti Pubblici (art. 118 D.Lgs. 163/2006), che permette alla stazione appaltante di sospendere i pagamenti all’appaltatore per tutelare i subappaltatori, si applica solo ai rapporti con imprese in bonis (cioè solventi) e non a quelle in procedura concorsuale, dove prevalgono le regole sulla par condicio creditorum.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si fondano sulla necessità di tutelare la certezza giuridica e la parità di trattamento tra i creditori (par condicio creditorum). Ammettere un subentro per fatti concludenti creerebbe incertezza e potrebbe pregiudicare la massa dei creditori. La legge richiede un atto formale e inequivocabile – la dichiarazione espressa – proprio per evitare che la gestione provvisoria di un rapporto si trasformi in un’assunzione di tutti i debiti pregressi a danno degli altri creditori. La prosecuzione del contratto è solo una fase interlocutoria funzionale alla conservazione del valore aziendale, in attesa delle decisioni definitive del commissario.

Conclusioni

Questa ordinanza offre un’indicazione pratica cruciale per tutti gli operatori economici che intrattengono rapporti con grandi imprese. In caso di ammissione del partner commerciale all’amministrazione straordinaria, non è prudente fare affidamento sulla semplice continuazione del rapporto per sperare di vedere soddisfatti i propri crediti pregressi con priorità. È fondamentale ottenere dal commissario straordinario una dichiarazione scritta ed espressa di subentro nel contratto. Solo questo atto formale può trasformare i crediti anteriori in crediti prededucibili, garantendo una tutela efficace in un contesto di crisi aziendale.

Se un’azienda in amministrazione straordinaria continua a usufruire di una fornitura, i crediti precedenti all’apertura della procedura diventano prededucibili?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la semplice prosecuzione di fatto del rapporto non è sufficiente. Per rendere prededucibili i crediti anteriori è necessaria un’espressa dichiarazione di subentro nel contratto da parte del commissario straordinario.

È necessario un atto formale del commissario straordinario per subentrare in un contratto pendente?
Sì. La Corte ha stabilito che, per il subentro nel contratto e per il conseguente riconoscimento della prededucibilità dei crediti pregressi, è richiesta una dichiarazione espressa e formale del commissario. Non è sufficiente un comportamento concludente.

La prosecuzione di un contratto per “facta concludentia” è sufficiente a garantire la prededuzione dei crediti?
No. La prosecuzione del rapporto dopo l’apertura dell’amministrazione straordinaria non comporta il trasferimento del rapporto in capo alla procedura anche per le prestazioni pregresse. Tale prosecuzione serve solo a dare al commissario il tempo di decidere se sciogliere o subentrare nel contratto, ma non produce gli effetti del subentro in assenza di una dichiarazione esplicita.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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