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Costo polizza assicurativa: quando si calcola nel TEG

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 3545/2024, ha stabilito che il costo della polizza assicurativa collegata a un finanziamento deve essere incluso nel calcolo del Tasso Effettivo Globale (TEG) ai fini della verifica dell’usura. La Corte ha rigettato il ricorso di una società finanziaria, confermando che il collegamento negoziale tra il contratto di finanziamento e quello assicurativo rende la spesa rilevante, anche per i contratti antecedenti alle istruzioni della Banca d’Italia del 2009, le quali hanno solo chiarito un principio preesistente.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Diritto Bancario, Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

Costo Polizza Assicurativa e Usura: la Cassazione Conferma l’Inclusione nel TEG

La Corte di Cassazione torna a pronunciarsi su un tema cruciale nel diritto bancario: il calcolo del Tasso Effettivo Globale (TEG) ai fini dell’usura e, in particolare, la rilevanza del costo polizza assicurativa collegata a un finanziamento. Con l’ordinanza n. 3545 del 7 febbraio 2024, i giudici hanno ribadito un principio fondamentale a tutela del consumatore: se la polizza è funzionalmente collegata al credito, il suo costo va sempre computato, indipendentemente dalla data di stipula del contratto.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un contratto di leasing per un autocarro stipulato tra un cliente e una società di servizi finanziari. A seguito di difficoltà economiche, il cliente richiedeva la risoluzione del contratto e citava in giudizio la società finanziaria. In particolare, contestava il superamento del tasso soglia di usura, sostenendo che nel calcolo del TEG dovesse essere incluso anche il costo di una polizza assicurativa “Protezione Finanziamento” collegata al leasing.

Il Tribunale di primo grado accoglieva solo parzialmente le richieste del cliente. La Corte d’Appello, invece, riformava la decisione, riconoscendo il diritto del cliente alla restituzione degli interessi e al risarcimento del danno, proprio sulla base del fatto che, includendo i costi assicurativi, il tasso di interesse applicato risultava usurario. La società finanziaria proponeva quindi ricorso per cassazione, sostenendo che tale inclusione fosse legittima solo dopo le Istruzioni della Banca d’Italia del 2009, mentre il contratto in questione era precedente.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso della società finanziaria, confermando integralmente la sentenza della Corte d’Appello. I giudici hanno chiarito che l’obbligo di includere nel calcolo del TEG le spese per assicurazioni o garanzie non nasce con le Istruzioni della Banca d’Italia del 2009, ma è un principio immanente alla legge sull’usura (art. 644 c.p.).

Le Motivazioni: il Principio del Collegamento Negoziale e il costo polizza assicurativa

Il cuore della motivazione risiede nel concetto di collegamento negoziale. La Corte afferma che, ai fini della determinazione del TEG, si deve tener conto di “commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate all’erogazione del credito”.

La Cassazione ha spiegato che le Istruzioni della Banca d’Italia del 2009, che hanno esplicitamente menzionato le polizze assicurative, non hanno introdotto una nuova regola, ma hanno semplicemente chiarito e formalizzato un principio già esistente. L’elemento dirimente è la sussistenza di un collegamento funzionale tra la concessione del credito e la stipula della polizza.

Questo collegamento esiste quando la polizza è:
1. Contestuale alla concessione del finanziamento.
2. Obbligatoria per ottenere il credito.
3. Necessaria per ottenere il credito a determinate condizioni contrattuali offerte.

In questi casi, il costo polizza assicurativa non rappresenta una spesa autonoma e facoltativa per il cliente, ma una componente di costo del credito imposta, direttamente o indirettamente, dal finanziatore. Pertanto, deve essere inclusa nel calcolo del TEG per verificare il rispetto della soglia anti-usura. La Corte ha sottolineato che questa valutazione deve essere fatta caso per caso, accertando in concreto l’esistenza del collegamento.

Le Conclusioni: quali sono le implicazioni pratiche?

La sentenza consolida un orientamento giurisprudenziale ormai stabile, offrendo importanti tutele ai consumatori. Le implicazioni pratiche sono significative:

* Per i consumatori: Viene rafforzato il diritto a una valutazione trasparente e completa del costo del credito. Anche per contratti datati, è possibile contestare il superamento del tasso soglia se i costi di polizze obbligatorie o funzionalmente collegate non sono stati inclusi nel calcolo del TEG.
* Per gli intermediari finanziari: La decisione serve da monito. Non è possibile escludere artificiosamente dal calcolo del TEG costi che, di fatto, sono parte integrante dell’operazione di finanziamento. La prassi di presentare finanziamento e polizza come un “blocco unitario” rende evidente il collegamento negoziale e impone l’inclusione di tutti i relativi costi.

Il costo di una polizza assicurativa va sempre incluso nel calcolo del tasso di interesse (TEG) ai fini dell’usura?
No, non sempre. Secondo la Corte, va incluso quando la stipula della polizza è contestuale alla concessione del finanziamento o è obbligatoria per ottenere il credito o per ottenerlo a determinate condizioni contrattuali, a prescindere da chi la stipuli.

La regola che include le spese assicurative nel TEG si applica solo ai contratti stipulati dopo le Istruzioni della Banca d’Italia del 2009?
No. La sentenza chiarisce che le Istruzioni del 2009 hanno solo esplicitato un principio già insito nell’art. 644 c.p. e nella normativa anti-usura. Anche per i contratti precedenti, le spese assicurative funzionalmente collegate al credito devono essere computate nel TEG.

Cosa si intende per “collegamento negoziale” tra il finanziamento e l’assicurazione?
Si intende una connessione funzionale in cui la polizza non è una scelta autonoma del cliente, ma è di fatto richiesta, anche indirettamente, dalla società finanziaria come condizione per erogare il prestito o per tutelare i propri diritti sul credito. La stipula contestuale dei due contratti è un forte indizio di tale collegamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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