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Copertura assicurativa ODL: quando è valida?

La Cassazione ha stabilito che la copertura assicurativa ODL è operante solo se la nomina dell’amministratore in un ente esterno deriva da una preventiva e chiara ‘designazione o richiesta’ da parte della società contraente. Un mero interesse successivo non è sufficiente. Inoltre, ha ribadito la nullità delle clausole che assicurano il pagamento di sanzioni amministrative.

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Copertura Assicurativa ODL: La Cassazione e il Requisito della ‘Richiesta’

La stipula di una polizza assicurativa per la responsabilità degli amministratori è una prassi consolidata, ma le clausole contrattuali possono nascondere insidie. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fatto luce sui requisiti necessari per attivare la copertura assicurativa ODL (Outside Director Liability), destinata a proteggere gli amministratori per incarichi svolti in società terze. La pronuncia sottolinea l’importanza di una manifestazione di volontà chiara e preventiva da parte della società contraente, respingendo interpretazioni estensive basate su un mero ‘interesse’ successivo.

I Fatti del Caso: Una Polizza e un Incarico Esterno

Una società di assicurazioni aveva stipulato una polizza con una compagnia specializzata per coprire la responsabilità civile dei propri organi sociali. La polizza includeva una specifica garanzia ODL, operante per gli incarichi che i suoi amministratori avessero assunto presso entità esterne ‘su designazione o richiesta’ della società stessa.

Successivamente, il presidente della società contraente veniva cooptato nel consiglio di amministrazione di un istituto bancario. Anni dopo, l’amministratore subiva una sanzione amministrativa da parte della Consob e un’azione di responsabilità da parte della banca. La società contraente denunciava i sinistri alla compagnia assicurativa, che però negava la copertura. La motivazione del diniego era che la nomina dell’amministratore non era avvenuta a seguito di una ‘designazione o richiesta’ formale, ma che la società si era limitata a prendere atto di una cooptazione già avvenuta.

Mentre il Tribunale dava ragione alla compagnia assicurativa, la Corte d’Appello ribaltava la decisione, ritenendo sufficiente un ‘interesse’ della società alla nomina, desumibile da comportamenti successivi. La questione è così giunta dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Cassazione sulla Copertura Assicurativa ODL

La Suprema Corte ha accolto il ricorso della compagnia assicurativa, cassando la sentenza d’appello. I giudici hanno chiarito due principi fondamentali di estrema rilevanza pratica.

L’Importanza dell’Interpretazione Letterale del Contratto

Il primo punto cardine riguarda l’interpretazione del contratto di assicurazione. La Cassazione ha ribadito che, secondo l’articolo 1362 del Codice Civile, il primo e principale strumento per comprendere la volontà delle parti è il senso letterale delle parole. Solo se il testo è ambiguo si può ricorrere ad altri criteri interpretativi.

Nel caso specifico, le espressioni ‘designazione’ e ‘richiesta’ indicano in modo inequivocabile un atto di volontà positivo e preventivo della società contraente, finalizzato a inserire un proprio esponente in un’organizzazione terza. Non è possibile equiparare a tale atto un generico ‘interesse’ dedotto da comportamenti successivi alla nomina, come la presa d’atto della cooptazione o operazioni finanziarie successive. Questo approccio, secondo la Corte, stravolgerebbe il significato delle parole e amplierebbe indebitamente il rischio garantito dall’assicuratore.

Assicurabilità delle Sanzioni Amministrative: Un Divieto Assoluto

Il secondo principio affermato dalla Corte riguarda la copertura assicurativa ODL per le sanzioni amministrative. La sentenza ha stabilito che la clausola che prevedeva l’indennizzo per la sanzione irrogata dalla Consob era nulla.

La motivazione risiede nell’articolo 12 del d.lgs. 209/2005 (Codice delle Assicurazioni Private), che vieta espressamente le assicurazioni aventi per oggetto il trasferimento del rischio di pagamento di sanzioni amministrative. La ratio di questa norma è quella di preservare la funzione deterrente e punitiva della sanzione: se il trasgressore potesse trasferire l’onere economico su un assicuratore, l’efficacia della sanzione verrebbe vanificata. Di conseguenza, qualsiasi accordo, anche di manleva, che realizzi questo risultato è nullo per causa illecita.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte di Cassazione si fondano su due pilastri. In primo luogo, il rigore ermeneutico impone di attenersi al dato letterale del contratto quando questo è chiaro. La clausola ‘su designazione o richiesta’ presuppone un’azione proattiva e antecedente alla nomina, non una mera approvazione postuma o un interesse indiretto. Assimilare l’interesse alla richiesta significherebbe alterare il perimetro del rischio contrattualmente definito, con grave incertezza per l’assicuratore. In secondo luogo, la Corte ha riaffermato un principio di ordine pubblico economico: le sanzioni amministrative devono gravare su chi ha commesso l’illecito. Permettere l’assicurabilità di tali sanzioni neutralizzerebbe la loro funzione dissuasiva, contravvenendo a una norma imperativa dello Stato e rendendo il relativo patto nullo per illiceità della causa.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa sentenza offre indicazioni preziose per le aziende e gli intermediari assicurativi. Per le società, emerge la necessità di formalizzare in modo chiaro e documentabile gli atti di ‘designazione’ o ‘richiesta’ quando intendono avvalersi della copertura ODL per i propri amministratori. Una semplice presa d’atto o un interesse non manifestato formalmente non sono sufficienti. Per gli assicuratori, la pronuncia conferma la validità del loro rifiuto di copertura in assenza di tali presupposti e ribadisce l’assoluta non assicurabilità delle sanzioni amministrative, un principio che protegge l’integrità del sistema sanzionatorio.

Quando è valida una copertura assicurativa ODL per un amministratore che assume un incarico in un’altra società?
La copertura è valida solo se l’incarico deriva da una ‘designazione’ o ‘richiesta’ della società contraente. Questo implica una manifestazione di volontà positiva, esplicita e preventiva rispetto all’assunzione dell’incarico, non essendo sufficiente un mero interesse successivo.

È possibile assicurarsi contro il pagamento di sanzioni amministrative, come quelle della Consob?
No. La legge (art. 12 del d.lgs. 209/2005) vieta espressamente i contratti di assicurazione che trasferiscono il rischio di pagamento di sanzioni amministrative. Qualsiasi clausola o accordo di manleva con questo scopo è nullo per causa illecita, poiché vanificherebbe la funzione deterrente della sanzione.

Un ‘interesse’ della società alla nomina di un proprio amministratore in un’altra azienda è sufficiente per attivare la polizza ODL?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che un ‘interesse’ desunto da comportamenti successivi alla nomina non può essere equiparato ai requisiti di ‘designazione o richiesta’ previsti dalla polizza. Questi ultimi richiedono un atto di volontà attivo e antecedente all’incarico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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