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Contratto preliminare immobile: nullità per oggetto

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14568/2024, ha confermato la nullità di un contratto preliminare immobile per indeterminabilità dell’oggetto. Il caso riguardava l’acquisto di unità immobiliari in un edificio da costruire. La Corte ha stabilito che se il contratto rinvia a una planimetria per l’individuazione specifica dei beni, ma tale documento non è effettivamente allegato, il contratto è nullo. La volontà delle parti di affidare l’identificazione a un documento specifico impedisce di ricorrere ad altri elementi per determinare l’oggetto del contratto.

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Contratto Preliminare Immobile: Quando è Nullo per Oggetto Indeterminato?

La stipula di un contratto preliminare immobile rappresenta un passo fondamentale nell’acquisto di una casa, specialmente se l’edificio è ancora in costruzione. Questo accordo vincola le parti a concludere il contratto definitivo, ma cosa succede se l’immobile non è chiaramente identificato? La Corte di Cassazione, con la recente ordinanza n. 14568 del 24 maggio 2024, ha ribadito un principio cruciale: la mancata allegazione della planimetria, se richiamata nel contratto come strumento di individuazione del bene, rende il preliminare nullo per indeterminabilità dell’oggetto. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti di Causa: Un Acquisto su Carta Finito in Tribunale

Una famiglia sottoscriveva un contratto preliminare con una società costruttrice per l’acquisto di tre unità immobiliari all’interno di un fabbricato in corso di realizzazione, versando l’intero prezzo pattuito. Le aree su cui sorgeva l’edificio erano state precedentemente vendute dalla stessa famiglia alla società.

Una volta completata la costruzione, i promissari acquirenti contestavano alla società venditrice l’inadempimento, in particolare la mancata individuazione precisa delle unità immobiliari promesse in vendita. Di conseguenza, citavano in giudizio la società costruttrice davanti al Tribunale, chiedendo che il contratto preliminare fosse dichiarato nullo per indeterminabilità dell’oggetto e che venisse loro restituito il prezzo versato.

Sia il Tribunale in primo grado che la Corte d’Appello accoglievano le richieste della famiglia, confermando la nullità del contratto. La società costruttrice, non soddisfatta, ricorreva in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso della società costruttrice, confermando la decisione dei giudici di merito. Il punto centrale della controversia ruotava attorno alla determinabilità dell’oggetto del contratto.

L’Importanza della Planimetria nel Contratto Preliminare Immobile

La società ricorrente sosteneva che l’oggetto fosse determinabile attraverso vari elementi presenti nel contratto, come la tipologia degli immobili (appartamento trilocale e box), il prezzo e i titoli edilizi. Tuttavia, la Corte ha dato peso decisivo a un altro fattore.

Il contratto preliminare faceva esplicito riferimento a una planimetria che avrebbe dovuto essere allegata per identificare con precisione le unità immobiliari. I giudici hanno accertato che tale planimetria non era mai stata allegata al preliminare, ma a un diverso e successivo contratto definitivo stipulato tra le parti per un’altra vicenda negoziale.

Il Principio di Diritto: La Volontà delle Parti Limita le Fonti di Prova

La Cassazione ha ribadito un orientamento consolidato (richiamando la sentenza Cass. n. 1626/2020): quando le parti scelgono di identificare l’oggetto di un contratto immobiliare attraverso il rinvio specifico a un documento esterno, come una planimetria, esse stesse limitano la possibilità di determinare l’oggetto in altro modo.

In altre parole, la volontà delle parti di affidarsi a quel documento specifico per l’individuazione del bene prevale su ogni altro elemento. Se quel documento manca, il contratto è insanabilmente nullo per indeterminabilità dell’oggetto, poiché viene a mancare il riferimento scelto dalle stesse parti per definirlo.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte si fondano sull’articolo 1346 del Codice Civile, che richiede che l’oggetto del contratto sia “determinato o determinabile”. Nel caso di specie, le parti avevano scelto la via della determinabilità, indicando nella planimetria lo strumento per la futura esatta individuazione. L’assenza di tale documento ha reso impossibile questa operazione.

La Corte ha specificato che non si può supplire a tale mancanza con altri criteri (come la localizzazione generica o il titolo edilizio), perché ciò significherebbe andare contro la specifica volontà contrattuale espressa dalle parti. L’allegazione della planimetria non era una mera formalità, ma l’elemento essenziale scelto per definire l’oggetto della prestazione. La sua assenza ha quindi viziato il contratto alla radice, rendendolo nullo.

Conclusioni

Questa ordinanza offre una lezione fondamentale per chiunque si appresti a firmare un contratto preliminare per un immobile, specialmente se “su carta”. È essenziale che l’oggetto del contratto sia identificato con la massima precisione. Se il contratto rinvia a planimetrie, elaborati grafici o altri documenti per l’individuazione del bene, è imperativo assicurarsi che questi siano fisicamente allegati all’accordo e controfirmati da tutte le parti. In caso contrario, si corre il serio rischio che il contratto venga dichiarato nullo, con tutte le conseguenze legali e finanziarie che ne derivano. La chiarezza e la completezza documentale sono le migliori tutele per evitare future controversie.

Quando un contratto preliminare per un immobile da costruire è considerato nullo?
Un contratto preliminare per un immobile da costruire è nullo quando il suo oggetto non è determinato né determinabile, come richiesto dall’art. 1346 c.c. Questo si verifica, ad esempio, se non sono specificati in modo univoco gli immobili promessi in vendita.

Se un contratto preliminare fa riferimento a una planimetria per identificare l’immobile, cosa succede se questa non è allegata?
Se il contratto rinvia esplicitamente a una planimetria come documento necessario per identificare l’immobile e tale planimetria non viene allegata, il contratto è nullo per indeterminabilità dell’oggetto. La volontà delle parti di usare quel documento specifico per la determinazione del bene rende la sua assenza un vizio insanabile.

È possibile determinare l’oggetto di un preliminare immobiliare usando altri elementi se il contratto rinvia a un documento specifico non presente?
No. Secondo la Corte di Cassazione, se le parti hanno scelto di individuare l’oggetto del contratto tramite il rinvio a un documento specifico (come una planimetria), la possibilità di utilizzare altri elementi è limitata dalla loro stessa volontà. La mancanza del documento richiamato rende l’oggetto indeterminato, portando alla nullità del contratto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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