LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Contratto preliminare e art. 2932: i requisiti

Un promissario acquirente ha richiesto il trasferimento di un immobile tramite un’azione ex art. 2932 c.c., basata su un contratto preliminare. Il Tribunale ha dichiarato la domanda improcedibile. La causa è la mancanza delle dichiarazioni di conformità urbanistica e catastale, considerate condizioni essenziali dell’azione. Senza questi requisiti, il giudice non può emettere una sentenza che trasferisca la proprietà.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 luglio 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile

Contratto Preliminare: Quando la Mancanza di Documenti Blocca il Trasferimento

Stipulare un contratto preliminare di compravendita è un passo fondamentale per l’acquisto di un immobile, ma non sempre garantisce il successo dell’operazione. Una recente sentenza del Tribunale di Milano ci ricorda che, in caso di inadempimento della controparte, per ottenere dal giudice il trasferimento coattivo della proprietà è necessario soddisfare requisiti formali inderogabili. L’assenza delle dichiarazioni di conformità urbanistica e catastale può rendere la domanda improcedibile, vanificando gli sforzi dell’acquirente.

I Fatti di Causa

La vicenda ha origine da un contratto preliminare stipulato nel 2013 per la compravendita di un appartamento al prezzo di 25.000 euro. Successivamente, nel 2016, le parti avevano sottoscritto un accordo che dava al promittente venditore la facoltà di risolvere il preliminare, a condizione di restituire l’intero importo ricevuto entro il 30 giugno 2018.

Tuttavia, il venditore restituiva solo una parte della somma (13.000 euro), rimanendo debitore di 12.000 euro. Di fronte a questo inadempimento, il promissario acquirente lo convocava davanti a un notaio per la stipula del contratto definitivo, ma il venditore non si presentava. A questo punto, l’acquirente avviava un’azione legale chiedendo al Tribunale di emettere una sentenza, ai sensi dell’art. 2932 c.c., che producesse gli effetti del contratto non concluso, trasferendogli così la proprietà dell’immobile.

La Decisione del Tribunale e l’Importanza del contratto preliminare

Contrariamente alle aspettative dell’attore, il Tribunale di Milano ha dichiarato la domanda improcedibile. La decisione non entra nel merito della ragione o del torto delle parti riguardo gli accordi economici, ma si ferma a un gradino prima, su una questione di carattere procedurale ma di importanza sostanziale.

Il giudice ha rilevato d’ufficio la mancanza di due requisiti fondamentali che la legge impone per qualsiasi atto di trasferimento immobiliare, incluse le sentenze del tribunale. Questi requisiti, definiti “condizioni dell’azione”, sono indispensabili per poter procedere con l’esame della domanda. La loro assenza ha determinato lo stop del processo, con condanna dell’attore al pagamento delle spese legali.

Le Motivazioni Giuridiche della Sentenza

Il cuore della decisione risiede nell’applicazione rigorosa della normativa urbanistica e catastale. Il Tribunale ha sottolineato che, per poter emettere una sentenza di trasferimento coattivo ex art. 2932 c.c., devono sussistere due condizioni:

1. La Dichiarazione di Regolarità Urbanistica: Ai sensi dell’art. 46 del D.P.R. 380/2001 (Testo Unico dell’Edilizia), ogni atto di trasferimento immobiliare deve contenere, a pena di nullità, gli estremi del permesso di costruire o del permesso in sanatoria. In alternativa, per gli immobili costruiti prima del 1967, deve essere presente una dichiarazione sostitutiva. Nel caso di specie, nessuna delle parti aveva fornito tale dichiarazione.

2. La Dichiarazione di Conformità Catastale: L’art. 29, comma 1-bis, della Legge n. 52/1985 impone, sempre a pena di nullità, che l’atto contenga l’identificazione catastale, il riferimento alle planimetrie depositate in catasto e la dichiarazione della conformità dello stato di fatto ai dati catastali e alle planimetrie. Anche questa dichiarazione era assente.

Il giudice, richiamando consolidati orientamenti della Corte di Cassazione, anche a Sezioni Unite, ha ribadito che queste dichiarazioni non sono mere formalità, ma condizioni essenziali per la validità del trasferimento. La loro funzione è garantire la regolarità del patrimonio immobiliare e la trasparenza delle transazioni. Una sentenza che trasferisse la proprietà in loro assenza sarebbe insanabilmente nulla.
L’onere di fornire tali dichiarazioni, o di provare la loro sussistenza (ad esempio tramite una perizia tecnica di parte), grava su chi agisce in giudizio per ottenere il trasferimento. L’attore, pur avendo avuto la possibilità di integrare la documentazione, non lo ha fatto in modo adeguato, rendendo la sua domanda non accoglibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per chi Firma un Contratto Preliminare

Questa sentenza offre una lezione cruciale per chiunque si appresti a firmare un contratto preliminare o si trovi a dover agire in giudizio per il suo adempimento. Non basta avere ragione nel merito; è indispensabile preparare l’azione legale curando ogni aspetto formale richiesto dalla legge.

Chi intende avviare una causa ex art. 2932 c.c. deve attivarsi preventivamente per ottenere tutta la documentazione urbanistica e catastale e deve essere pronto a produrla in giudizio. Se la controparte non collabora, è possibile incaricare un tecnico di fiducia per redigere una perizia giurata che attesti la conformità dell’immobile.

In conclusione, ignorare questi adempimenti significa correre il rischio non solo di vedere la propria domanda respinta per motivi procedurali, ma anche di essere condannati a pagare le spese legali della controparte, come accaduto nel caso in esame. La diligenza nella raccolta documentale è, quindi, tanto importante quanto la fondatezza delle proprie pretese.

È sufficiente avere un contratto preliminare per ottenere dal giudice il trasferimento di un immobile se l’altra parte non si presenta dal notaio?
No, non è sufficiente. Oltre al contratto preliminare, la parte che agisce in giudizio deve fornire le dichiarazioni obbligatorie sulla regolarità urbanistica (indicando il titolo edilizio) e sulla conformità catastale oggettiva dell’immobile (attestando che lo stato di fatto corrisponde alla planimetria depositata in catasto).Chi ha l’onere di produrre i documenti sulla conformità urbanistica e catastale in una causa ex art. 2932 c.c.?
L’onere ricade sulla parte che chiede il trasferimento coattivo della proprietà, ovvero il promissario acquirente che ha avviato la causa. Se il venditore non collabora, l’acquirente può supplire a tale mancanza producendo, ad esempio, una perizia giurata di un tecnico di sua fiducia.

Cosa succede se una sentenza che trasferisce un immobile viene emessa senza le dichiarazioni di regolarità urbanistica e catastale?
Secondo la giurisprudenza citata nella sentenza, una tale decisione sarebbe nulla. La mancanza di queste dichiarazioni è considerata un vizio talmente grave da costituire una condizione dell’azione, la cui assenza impedisce al giudice di decidere nel merito la domanda, che deve essere dichiarata improcedibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati