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Consecuzione delle procedure: quando inizia il periodo

La Corte di Cassazione ha stabilito che, in caso di fallimento preceduto da più domande di concordato, il principio di consecuzione delle procedure impone di retrodatare l’inizio del periodo sospetto per la revocatoria alla data della prima domanda, anche se dichiarata inammissibile. La Corte ha rigettato il ricorso di un creditore, confermando l’inefficacia di pagamenti ricevuti nel semestre antecedente la prima istanza, poiché l’intera sequenza di procedure origina da un unico stato di crisi.

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Consecuzione delle Procedure: La Cassazione Chiarisce l’Inizio del Periodo Sospetto

Quando un’impresa entra in crisi, spesso tenta la via del concordato preventivo prima di arrivare al fallimento. Ma cosa succede se vengono presentate più domande di concordato in successione? Da quale momento si calcola il ‘periodo sospetto’ per revocare i pagamenti effettuati ai creditori? La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, offre un chiarimento fondamentale sul principio di consecuzione delle procedure, un concetto cruciale per la tutela dei creditori.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda una società operante nel settore molitorio e dei pastifici che, trovandosi in difficoltà finanziaria, aveva effettuato due pagamenti significativi a un proprio fornitore nell’autunno del 2010. Pochi mesi dopo, nel marzo 2011, la società presentava una prima domanda di concordato preventivo, che veniva però dichiarata inammissibile. Non dandosi per vinta, la società depositava una seconda domanda di concordato nel maggio 2011, questa volta ammessa ma successivamente revocata. L’epilogo, nel luglio 2011, era la dichiarazione di fallimento.

Il curatore fallimentare agiva quindi in revocatoria contro il fornitore per recuperare i pagamenti del 2010, sostenendo che rientrassero nel semestre del ‘periodo sospetto’. Il punto del contendere era proprio questo: il periodo sospetto doveva iniziare dalla data della seconda domanda di concordato (e in tal caso uno dei pagamenti sarebbe stato salvo) o dalla data della prima, seppur inammissibile? Sia il Tribunale che la Corte d’Appello davano ragione al fallimento, retrodatando l’inizio del periodo alla prima domanda.

Il Principio della Consecuzione delle Procedure e la Decisione della Corte

La questione centrale portata all’attenzione della Cassazione è stata l’applicazione del principio di consecuzione delle procedure. Il creditore ricorrente sosteneva che, essendo la prima domanda stata respinta e non avendo dato vita a una procedura compiuta, solo la seconda potesse essere considerata come punto di partenza. La Suprema Corte ha rigettato questa tesi, confermando l’orientamento dei giudici di merito.

La Cassazione ha ribadito che la successione di diverse procedure concorsuali non va vista come una serie di eventi distinti e autonomi, ma come un’unica sequenza originata dal medesimo e progressivo stato di crisi dell’impresa. Pertanto, ai fini dell’azione revocatoria, il ‘dies a quo’ (il giorno di partenza) del periodo sospetto deve essere individuato nella data di deposito della prima domanda, indipendentemente dal suo esito.

L’Evoluzione Giurisprudenziale sul “Dies a Quo”

La Corte ha sottolineato come questo principio non sia un’invenzione recente, ma un caposaldo della giurisprudenza fallimentare, poi recepito dal legislatore con la riforma che ha introdotto l’art. 69-bis della Legge Fallimentare. Sebbene tale norma non fosse applicabile al caso specifico per ragioni temporali, il principio che essa esprime era già ‘diritto vivente’. L’obiettivo è chiaro: evitare che il debitore possa utilizzare strumentalmente la presentazione di più domande per ‘pilotare’ la decorrenza del periodo sospetto e proteggere pagamenti preferenziali a danno della massa dei creditori. La presentazione della prima domanda, anche se respinta o abbandonata, è di per sé sufficiente a manifestare all’esterno lo stato di crisi e a far scattare i meccanismi di tutela per i creditori.

le motivazioni

La Suprema Corte ha motivato la sua decisione sulla base della necessità di garantire una tutela effettiva e unitaria al ceto creditorio. Considerare le diverse istanze come procedimenti separati creerebbe una falla nel sistema, permettendo al debitore di ‘ripulire’ atti pregiudizievoli attraverso manovre dilatorie. La consecuzione delle procedure risponde a una logica di sostanza e non di forma: se la crisi è unitaria, anche la risposta dell’ordinamento deve esserlo. Di conseguenza, il momento in cui la crisi viene per la prima volta formalizzata con il deposito di un ricorso concorsuale diventa il cardine cronologico per tutte le azioni a tutela della ‘par condicio creditorum’. La Corte ha anche precisato che questo ragionamento non si scontra con altri principi, come quello relativo alla prededucibilità dei crediti dei professionisti, che risponde a logiche diverse e richiede l’effettiva ammissione alla procedura.

le conclusioni

La decisione in commento ha importanti implicazioni pratiche. Per i creditori, significa che la valutazione del rischio di revocatoria per i pagamenti ricevuti deve tenere conto non solo dell’ultima procedura concorsuale avviata dal debitore, ma anche di eventuali tentativi precedenti. Il perimetro del ‘periodo sospetto’ può essere molto più ampio di quanto appaia a prima vista. Per i debitori, la sentenza rappresenta un monito a non utilizzare gli strumenti di risoluzione della crisi in modo abusivo o frazionato. La Cassazione, consolidando l’interpretazione estensiva del principio di consecuzione, rafforza le difese della massa creditoria e la trasparenza nelle procedure concorsuali.

Quando inizia il ‘periodo sospetto’ per la revocatoria se un’azienda presenta più domande di concordato prima di fallire?
Il periodo sospetto, ai fini dell’azione revocatoria fallimentare, inizia a decorrere dalla data di deposito della prima domanda di concordato preventivo, anche se questa è stata successivamente dichiarata inammissibile o abbandonata.

Il principio di consecuzione delle procedure si applica anche se la prima domanda di concordato viene respinta?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che il principio si applica. La presentazione della prima domanda è considerata l’atto che avvia un’unica e continuativa procedura concorsuale, poiché manifesta per la prima volta lo stato di crisi dell’impresa, indipendentemente dall’esito della domanda stessa.

Perché la Corte retrodata il periodo sospetto alla prima domanda e non alla seconda, che è stata ammessa?
La retrodatazione alla prima domanda si fonda sull’idea che le varie procedure (concordato inammissibile, concordato ammesso, fallimento) non sono eventi isolati, ma fasi di un unico processo di insolvenza. Questa interpretazione unitaria serve a prevenire possibili abusi da parte del debitore, che potrebbe presentare domande in sequenza per spostare in avanti l’inizio del periodo sospetto e salvare così pagamenti pregiudizievoli per la massa dei creditori.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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