LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Concorso di colpa: assegno spedito per posta ordinaria

La Corte di Cassazione ha stabilito il principio del concorso di colpa per chi invia un assegno non trasferibile tramite posta ordinaria. Nel caso esaminato, un titolo rubato è stato incassato fraudolentemente. La Corte ha ritenuto che la scelta di un metodo di spedizione non sicuro contribuisce al danno, riducendo così la responsabilità dell’istituto pagatore. La sentenza impugnata è stata annullata con rinvio per una nuova valutazione che tenga conto di questa corresponsabilità.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Concorso di colpa: assegno spedito per posta ordinaria, chi paga?

La spedizione di un assegno non trasferibile tramite posta ordinaria può sembrare una prassi comune, ma nasconde insidie legali significative. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: chi sceglie questo metodo di invio si assume una parte della responsabilità in caso di furto e incasso fraudolento, configurando un concorso di colpa. Questa decisione chiarisce come la responsabilità del danno non ricada esclusivamente sull’istituto di credito che ha effettuato il pagamento.

I Fatti del Caso

Una compagnia di assicurazioni aveva emesso un assegno di traenza non trasferibile a favore di un proprio cliente a titolo di risarcimento per un sinistro. L’assegno veniva spedito tramite posta ordinaria ma non giungeva mai a destinazione. Veniva invece sottratto da ignoti che, dopo aver falsificato un documento d’identità, riuscivano a incassarlo presso uno sportello di un ente postale. Per compiere l’operazione, il truffatore aveva persino aperto un libretto di risparmio presso lo stesso ente, presentando un documento privo di fotografia e risultato poi contraffatto.

Nei primi due gradi di giudizio, i giudici avevano attribuito l’intera responsabilità all’ente postale, ritenendo che avesse agito con negligenza nell’identificare il presentatore del titolo. L’ente postale ha quindi presentato ricorso in Cassazione.

La Posizione della Cassazione e il Concorso di Colpa

La Corte di Cassazione ha ribaltato la prospettiva, accogliendo il motivo di ricorso relativo al concorso di colpa del mittente. I giudici hanno richiamato un’importante sentenza delle Sezioni Unite (n. 9769/2020), la quale ha stabilito che la spedizione di un assegno per posta ordinaria costituisce una condotta imprudente da parte del mittente.

Questo comportamento, infatti, espone volontariamente il titolo a un rischio di smarrimento o sottrazione superiore a quello che si avrebbe utilizzando metodi di spedizione più sicuri, come la posta assicurata o il corriere. Di conseguenza, il mittente non può considerarsi esente da responsabilità.

La Negligenza dell’Istituto Pagatore

Nonostante l’affermazione del concorso di colpa del mittente, la Corte non ha escluso la negligenza dell’ente postale. I giudici di merito avevano correttamente individuato diversi indici di anomalia che avrebbero dovuto allertare l’operatore dello sportello:

* L’esibizione di un unico documento di identità, peraltro contraffatto e senza fotografia.
* La circostanza che il presentatore fosse sconosciuto all’ente e avesse aperto un libretto appositamente per incassare l’assegno.
* La notevole distanza tra il luogo di emissione del titolo e quello di pagamento.

Questi elementi confermano la responsabilità dell’ente pagatore per non aver adottato la necessaria diligenza professionale. Tuttavia, tale responsabilità non è esclusiva.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione centrale dell’ordinanza si fonda sul bilanciamento delle responsabilità. La Corte ha spiegato che il comportamento colposo del mittente (la spedizione non sicura) si configura come un “antecedente necessario” dell’evento dannoso. Senza quella scelta imprudente, il rischio di furto e successiva frode sarebbe stato significativamente inferiore.

Il comportamento del mittente e quello dell’istituto pagatore sono quindi considerati due fattori causali concorrenti che hanno portato al danno. La sentenza impugnata è stata cassata perché, negando rilevanza alla modalità di spedizione, aveva erroneamente attribuito l’intera colpa all’ente postale, violando così l’articolo 1227 del codice civile sul concorso di colpa del creditore.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di grande importanza pratica. Chiunque spedisca un assegno, specialmente se di importo rilevante, deve essere consapevole dei rischi connessi alla posta ordinaria. La scelta di un metodo di spedizione tracciabile e sicuro non è solo una precauzione, ma un dovere di prudenza che incide sulla ripartizione della responsabilità in caso di problemi.

In conclusione, la responsabilità per l’incasso fraudolento di un assegno rubato non è più da considerarsi unicamente a carico della banca o dell’ente pagatore. Il giudice dovrà valutare caso per caso il grado di colpa di ciascuna parte, riducendo proporzionalmente il risarcimento dovuto al mittente che ha agito con negligenza. La soluzione migliore per evitare tali contenziosi resta l’utilizzo di metodi di pagamento elettronici o di servizi di spedizione che garantiscano la consegna sicura del titolo.

Spedire un assegno per posta ordinaria è considerato una negligenza?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, la spedizione di un assegno non trasferibile tramite posta ordinaria è una condotta imprudente che espone il titolo a un rischio elevato di sottrazione. Questo comportamento configura un concorso di colpa del mittente in caso di incasso fraudolento.

Cosa significa “concorso di colpa” in un caso di assegno rubato?
Significa che la responsabilità del danno (l’importo dell’assegno pagato alla persona sbagliata) non è attribuita interamente all’istituto pagatore, ma viene divisa tra quest’ultimo e il mittente dell’assegno. Il risarcimento dovuto al mittente sarà ridotto in proporzione alla sua negligenza nell’aver scelto un metodo di spedizione non sicuro.

L’ente postale o la banca è sempre responsabile in caso di pagamento di un assegno a una persona non legittimata?
No, non sempre in via esclusiva. Sebbene l’istituto pagatore abbia il dovere di identificare correttamente chi presenta l’assegno, la sua responsabilità può essere attenuata se il mittente ha contribuito al verificarsi del danno spedendo il titolo in modo non sicuro. La responsabilità finale viene determinata bilanciando le colpe di entrambe le parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati