Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 1 Num. 26248 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 1 Num. 26248 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data pubblicazione: 08/10/2024
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 26945/2022 R.G. proposto da:
RAGIONE_SOCIALE, elettivamente domiciliato in INDIRIZZO, presso lo studio dell’avvocato COGNOME NOME (CODICE_FISCALE) che lo rappresenta e difende unitamente all’avvocato COGNOME NOME (CODICE_FISCALE)
-ricorrente-
contro
RAGIONE_SOCIALE, elettivamente domiciliato in INDIRIZZO, presso lo studio dell’avvocato COGNOME NOME (CODICE_FISCALE) che lo rappresenta e difende
-controricorrente-
avverso il DECRETO del TRIBUNALE di TORINO n. 6158/2022 depositato il 04/10/2022;
udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 11/09/2024 dal Consigliere NOME COGNOME.
FATTI DI CAUSA
1. -La vicenda in esame può essere sintetizzata come segue.
1.1. –RAGIONE_SOCIALE (di seguito ‘RAGIONE_SOCIALE‘) chiese ammettersi al passivo del RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE, in via chirografaria (fermo il privilegio RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE MCC), il credito di € 25.000,00 a titolo di esposizione complessiva derivante dal mutuo del 3.6.2020 garantito dal RAGIONE_SOCIALE presso RAGIONE_SOCIALE, ai sensi dell’ art. 13, comma 1, lett. m), del d.l. n. 23/2020, convertito dalla l. n. 40/2020
1.2. -Il Giudice delegato rigettò la domanda aderendo ai rilievi verbalizzati dal curatore fallimentare (« (…) Le somme sono state erogate – quando non dolosamente – quantomeno con colpa grave e nell’assoluta certezza dell’incapacità di rimborso da parte RAGIONE_SOCIALE prenditrice, dovendosi pertanto escludere ogni ripetizione. La concessione di credito ad un soggetto insolvente, come indiscutibilmente era la RAGIONE_SOCIALE al momento dell’erogazione, costituisce infatti un atto illecito e contrario a norme imperative e al buon costume, come rilevato dal Cass. 16706/2020, con conseguente esclusione di qualsivoglia ragione di rimborso, anche ai sensi dell’invocato art. 2033 c.c., che peraltro costituisce domanda nuova. N é a differenti conclusioni potrebbe addivenirsi alla luce del fatto che il mutuo sarebbe stato concesso ai sensi del c.d. “Decreto Liquidit à “, d.l. 23/2020 ( … ) Il RAGIONE_SOCIALE si riserva ogni iniziativa restitutoria/risarcitoria/revocatoria »).
1.3. -Il RAGIONE_SOCIALE propose opposizione ex art. 98 l.fall. e il RAGIONE_SOCIALE ne chiese il rigetto o in subordine la compensazione con il controcredito per il « danno sub ì to dalla societ à fallita e dai suoi creditori (di cui la banca dev’essere chiamata a rispondere) che pu ò̀ essere quantificato nell’incremento dell’esposizione debitoria registrata a causa dei finanziamenti illeciti ».
1.4. -Con il decreto indicato in epigrafe il Tribunale di Torino ha rigettato l’opposizione, ritenendo nullo il contratto di mutuo ex art. 1418 c.c. perché, attraverso la violazione da parte RAGIONE_SOCIALE banca del principio di prudente valutazione del merito creditizio, ex art. 5 TUB, espressione RAGIONE_SOCIALE diligenza qualificata esigibile dal bonus
argentarius ex art. 1176, comma 2, c.c. -applicabile, in assenza di deroghe, anche ai finanziamenti de quibus -si sarebbe realizzata una compartecipazione nel reato di bancarotta semplice per ritardata dichiarazione di fallimento, ex art. 217, comma 1, n. 4), l.fall., alla luce RAGIONE_SOCIALE evoluzione RAGIONE_SOCIALE giurisprudenza di legittimità (Cass. 16706/2020) e RAGIONE_SOCIALE normativa anche sovranazionale (tra cui il regolamento (UE) n. 575/2013 e la direttiva 2013/36).
In particolare, il tribunale ha ritenuto che «la fattispecie di bancarotta semplice ipotizzata nel caso in esame, nel quale la banca ha concesso, senza effettuare la dovuta valutazione del merito creditizio, ad impresa avente indici riconoscibili di insolvenza, un mutuo garantito al 100% in via automatica da un fondo di RAGIONE_SOCIALE statale, cos ì contribuendo ad aggravarne il dissesto e ritardandone il fallimento, sia posta a tutela anche di interesse collettivo, da individuare nell’ordinato esercizio del commercio, interesse generale e costituzionalmente garantito dall’art. 41 Cost. alla regolarità e dalla correttezza delle operazioni commerciali e dell’esercizio dell’impresa, non solo degli interessi dei creditori, configurandosi come reato plurioffensivo».
Infine, non essendo stata riproposta la domanda subordinata di ripetizione dell’indebito ex art. 2033 c.c. , ha escluso di dover esaminare l’ulteriore profilo di nullit à̀ per contrarietà all’ordine pubblico (economico), prospettato dal RAGIONE_SOCIALE.
-Il RAGIONE_SOCIALE impugna detta decisione con ricorso per cassazione in cinque mezzi, illustrato da memoria, cui il RAGIONE_SOCIALE intimato resiste con controricorso.
RAGIONI RAGIONE_SOCIALE DECISIONE
2.1. -Con il primo motivo si denuncia la violazione e/o falsa applicazione dell’art. 13, comma 1, lett. m), d.l. 8 aprile 2020, n. 23, per avere il tribunale dichiarato nullo il mutuo chirografario ex art. 1418 c.c. a causa RAGIONE_SOCIALE ritenuta negligenza del RAGIONE_SOCIALE nella valutazione del merito creditizio RAGIONE_SOCIALE società finanziata, poi fallita, assumendo che il correlato obbligo di diligenza del bonus agentarius non sarebbe stato derogato dal d.l. n. 23 del 2020.
2.2. -Il secondo mezzo deduce, in subordine, la violazione e/o falsa applicazione degli artt. 1418 c.c. e 217, n. 4, l.fall. per avere il tribunale sostenuto che l’omesso assolvimento dell’obbligo di valutazione del merito creditizio, in presenza di indici di insolvenza del richiedente, possa assumere rilevanza ai fini RAGIONE_SOCIALE validità del contratto, sulla base di una motivazione errata in fatto, laddove attribuisce alla condotta del RAGIONE_SOCIALE rilevanza penale in relazione alla fattispecie di bancarotta semplice, e prima ancora in diritto, laddove fa discendere da detta (insussistente) condotta la nullità del finanziamento. Al contrario, nella fattispecie concreta non ricorrerebbe né l’ipotesi del ‘reato contratto’ (poiché il mutuo non è vietato dalla legge,) né quella del ‘reato in contratto’, che postula la condotta di un contraente a danno dell’altro.
2.3. -Il terzo mezzo lamenta violazione o falsa applicazione degli artt. 217, n. 4, l.fall. e 1418 c.c., per avere il tribunale erroneamente desunto la nullità del finanziamento dalla possibilità di individuare nella condotta del RAGIONE_SOCIALE un’ipotesi di concorso nel reato di bancarotta semplice ex art. 217, n. 4, l.fall., sulla scorta di una motivazione del tutto carente in relazione ai presupposti RAGIONE_SOCIALE relativa fattispecie penale.
2.4. -Il quarto motivo denuncia la nullit à RAGIONE_SOCIALE motivazione in relazione all’art. 132 c.p.c. , poiché, a fronte RAGIONE_SOCIALE affermata commissione di un illecito penale, il giudice di merito avrebbe dovuto argomentare sull ‘effettiva sussistenza dei presupposti soggettivo e oggettivo del reato in capo al preteso colpevole, nonch é , con specifico riferimento alla fattispecie in esame, anche all’ extraneus ritenuto concorrente nel reato del primo.
2.5. -Il quinto si duole dell’ omesso esame di fatto decisivo, avuto riguardo alla effettiva insolvenza RAGIONE_SOCIALE società e alla relativa consapevolezza in capo alla banca, ai fini del ravvisato reato di bancarotta semplice.
-Il primo motivo è inammissibile.
3.1. -Il Collegio reputa infatti condivisibili le argomentazioni spese dal tribunale per affermare che non v’è ragione per cui i generali principi di sana e prudente gestione nell’erogazione del
credito, sottesi all’art. 5 TUB e ricollegabili alla diligenza qualificata richiesta dall’art. 1176, comma 2, c.c., non debbano essere osservati anche nei finanziamenti di ‘fascia bassa’ ( fino a trentamila euro) erogati, come quello per cui è causa, nel contesto dell’emergenza sanitaria Covid -19, ai sensi dell’art. 13, comma 1, lett. m) del d.l. n. 2 3 del 2020 (cd. ‘decreto liquidità’, convertito dalla l. n. 40 del 2020), nei quali la banca finanziatrice dell’impresa è integralmente garantita dal RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE istituito con la l. n. 662 del 1996, gestito da RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE. E’ infatti l’erogazione di questa RAGIONE_SOCIALE , non già il finanziamento, a d essere dichiarata ‘non soggetta ad alcuna valutazione del beneficiario’ e quindi ad operare ‘senza alcuna istruttoria’ (peraltro in sede di conversione del decreto detta lett. m) è stata integrata prevedendo che l’estensione RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE a determinati beneficiari può avvenire « a condizione che le predette esposizioni alla data RAGIONE_SOCIALE richiesta del finanziamento non siano più classificabili come esposizioni deteriorate ai sensi dell’articolo 47bis, paragrafo 4, del regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013 »).
Del resto, anche in dottrina è stato rilevato come una delle cause dei ritardi nell’erogazione di questi finanziamenti è derivata proprio dalla valutazione dei soggetti beneficiari da parte delle banche, sotto i tre profili di merito creditizio (rating), antiriciclaggio e antimafia, a testimonianza che il decreto liquidità non ha esonerato le banche dalle ordinarie verifiche e prassi consolidate prodromiche a ll’erogazione del credito (cfr. art. 13, comma 6, lett. b) che fa esplicito riferimento al «caso di esito positivo RAGIONE_SOCIALE delibera di erogazione del finanziamento»).
-Sono invece fondati i restanti quattro motivi, che in quanto connessi possono essere esaminati congiuntamente.
4.1. -Al di là delle ampie considerazioni svolte in termini generali e astratti sul tema RAGIONE_SOCIALE concessione abusiva del credito, la decisione del tribunale è chiaramente incentrata, in concreto, sull’ipotizzato concorso RAGIONE_SOCIALE banca finanziatrice nel reato di bancarotta semplice ex art. 217, comma 1, n. 4, l.fall.
E’ infatti questa la causa di nullità ravvisata nel contratto di mutuo.
Ed allora a venire in rilievo non è tanto l’orientamento di questa Corte in base al quale l’erogazione del credito che sia qualificabile come abusiva -in quanto effettuata, con dolo o colpa, ad un’impresa che si palesi in una situazione di difficoltà economicofinanziaria ed in assenza di concrete prospettive di superamento RAGIONE_SOCIALE crisi -integra un illecito del soggetto finanziatore, per essere questi venuto meno ai suoi doveri primari di una prudente gestione, obbligando il medesimo al risarcimento del danno, ove ne discenda un aggravamento del dissesto favorito dalla continuazione dell’attività di impresa (Cass. 29840/2023), quanto un profilo prettamente penalistico ridondante, sul piano negoziale, in un vizio di nullità.
4.2. -Sennonché, il precedente di questa Corte evocato nel decreto impugnato (Cass. 16706/202 0), così come un’analoga pronuncia successiva (Cass. 4376/2024), sono caratterizzati da ll’accertamento di peculiari condotte delittuose.
In particolare, nel primo caso il credito insinuato al passivo fallimentare derivava da forniture a credito effettuate a un imprenditore in crisi, che veniva così a indebitarsi ulteriormente, aggravando il proprio dissesto -con integrazione RAGIONE_SOCIALE fattispecie penalistica di cui all’art. 217, comma 1, n. 4 l.fall. nel contesto di un disegno del fornitore finalizzato a rilevarne gli asset , tramite una forma di finanziamento dissimulato, erogato in più tranches a fronte di forniture non eseguite, tanto che la condotta è stata descritta come «una disinvolta attitudine ‘preda t oria’ nei confronti di soggetti economici in dissesto».
Nel secondo caso invece il credito insinuato al passivo fallimentare riguardava un finanziamento per oltre due milioni e mezzo di euro erogato da un socio amministratore a società in totale dissesto, finalizzati a procrastinarne il fallimento, nel contesto di un’attività truffaldina e fraudolenta che aveva avuto ampio risalto mediatico.
4.3. -Nulla di tutto ciò nel caso in esame, in cui il tribunale non ha in alcun modo tratteggiato né l’elemento oggettivo né quello soggettivo del reato ipotizzato, né tantomeno le modalità del concorso RAGIONE_SOCIALE banca, quale soggetto extraneus .
E’ dunque evidente che, sotto questo profilo, la motivazione non supera la soglia del cd. ‘minimo costituzionale’ (Cass. Sez.U, 8053/2014; cfr. Cass. 9017/2018, 26199/2021, 33961/2022, 956/2023, 4784/2023).
-Segue la cassazione RAGIONE_SOCIALE sentenza impugnata in relazione ai motivi accolti, restando demandata al giudice del rinvio anche la statuizione sulle spese del presente giudizio.
P.Q.M.
La Corte dichiara inammissibile il primo motivo, accoglie i restanti quattro, cassa il decreto impugnato in relazione ai motivi accolti e rinvia alla Corte di appello di Torino, in diversa composizione, cui demanda di provvedere anche sulle spese del giudizio di legittimità.
Così deciso in Roma, nella camera di consiglio del 11/09/2024.