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Competenza territoriale lavoratore distaccato: dove?

Un dipendente pubblico, sanzionato disciplinarmente quando lavorava in una città e successivamente distaccato temporaneamente in un’altra, ha impugnato la sanzione presso il tribunale della sua sede originaria. La Corte di Cassazione, risolvendo il conflitto di competenza, ha stabilito che la competenza territoriale per il lavoratore distaccato si radica nel luogo in cui egli presta effettivamente servizio al momento della proposizione della domanda, anche se il distacco è temporaneo. Pertanto, il foro competente è quello della sede di distacco e non quello di origine.

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Competenza Territoriale Lavoratore Distaccato: La Cassazione Conferma il Foro del Luogo di Lavoro Effettivo

Nel complesso mondo del diritto del lavoro, una delle questioni procedurali più rilevanti riguarda la competenza territoriale del lavoratore distaccato. Dove deve essere incardinata una causa contro il datore di lavoro se il dipendente è stato temporaneamente assegnato a un’altra sede? Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio consolidato: il foro competente è quello del luogo in cui il lavoratore presta effettivamente servizio al momento dell’avvio dell’azione legale, indipendentemente dalla natura temporanea del distacco.

I Fatti di Causa: una Sanzione Disciplinare e un Trasferimento Temporaneo

Il caso esaminato riguarda un ispettore tecnico di un’amministrazione pubblica, originariamente in servizio presso la sede di Lucca. Nel marzo 2022, il lavoratore riceve una sanzione disciplinare che consiste nella sospensione dal servizio e dalla retribuzione per un giorno. Successivamente, a decorrere dal 1° luglio 2023, viene distaccato presso l’ufficio della stessa amministrazione a Roma.

Nel maggio 2024, il dipendente decide di impugnare la sanzione disciplinare, presentando ricorso al Tribunale di Lucca. La sua scelta si basa sul fatto che i fatti contestati si sono verificati quando era in servizio in quella città. L’amministrazione datrice di lavoro, tuttavia, solleva un’eccezione di incompetenza territoriale, sostenendo che la causa dovrebbe essere trattata dal Tribunale di Roma, attuale sede di lavoro del dipendente.

La Questione sulla Competenza Territoriale del Lavoratore Distaccato

Il Tribunale di Lucca accoglie l’eccezione dell’amministrazione e dichiara la propria incompetenza, indicando come competente il Tribunale di Roma. Il giudice di primo grado fonda la sua decisione sul fatto che, al momento della presentazione del ricorso, il lavoratore risultava distaccato e quindi operativo a Roma.

Contro questa decisione, il lavoratore propone un regolamento di competenza alla Corte di Cassazione. Le sue argomentazioni si concentrano su diversi punti: la natura meramente temporanea del distacco, la sua residenza anagrafica rimasta a Lucca e la circostanza che i fatti oggetto della sanzione erano avvenuti prima del trasferimento. Sottolinea, inoltre, come la competenza del Tribunale di Roma ostacolerebbe la sua difesa, dato che i testimoni da ascoltare non risiedono né lavorano nel circondario di Roma.

Le Motivazioni: la “Regula Iuris” sul Luogo di Effettiva Prestazione

La Corte di Cassazione rigetta il ricorso del lavoratore, confermando la competenza del Tribunale di Roma. La decisione si fonda su un orientamento giurisprudenziale consolidato che interpreta l’articolo 413, quinto comma, del codice di procedura civile. Questa norma stabilisce che la competenza per territorio nelle controversie di lavoro si determina in base al luogo in cui ha sede l’ufficio al quale il dipendente è addetto.

Secondo la Suprema Corte, questa disposizione va interpretata in senso sostanziale: ciò che conta è il luogo in cui il lavoratore presta effettivamente servizio al momento in cui la domanda giudiziale viene proposta. Questo principio si applica anche in caso di “utilizzazione temporanea”, come il distacco, presso un altro ufficio della stessa amministrazione. La Corte chiarisce che la regula iuris non può essere derogata sulla base di elementi puramente fattuali, come la residenza del lavoratore o dei testimoni. Tali circostanze, sebbene possano creare disagi pratici, non sono sufficienti a modificare il criterio legale della competenza territoriale.

Le Conclusioni: Prevale il Luogo di Lavoro Attuale

L’ordinanza in commento rafforza un principio fondamentale per la gestione del contenzioso lavoristico: per determinare il giudice competente, è decisivo il luogo di esecuzione della prestazione lavorativa al momento dell’instaurazione della causa. La natura temporanea del distacco o la sede originaria di assunzione non sono rilevanti. Questa regola offre certezza giuridica sia ai lavoratori che ai datori di lavoro, stabilendo un criterio chiaro e oggettivo per individuare il foro competente, basato sulla realtà effettiva del rapporto di lavoro in essere.

Per un lavoratore distaccato, quale tribunale è competente per una causa di lavoro?
Il tribunale competente è quello nella cui circoscrizione si trova la sede dove il lavoratore presta effettivamente servizio al momento in cui viene presentata la domanda giudiziale, anche se si tratta della sede di distacco.

La natura temporanea del distacco cambia il foro competente?
No, secondo la Corte di Cassazione, la natura temporanea del distacco è irrilevante. La competenza si determina in base al luogo in cui il lavoro è effettivamente svolto al momento del ricorso, non in base alla sede di assunzione o alla stabilità dell’assegnazione.

La residenza del lavoratore o dei testimoni è rilevante per determinare la competenza territoriale?
No, la Corte ha stabilito che la residenza del ricorrente o dei testimoni sono dati meramente fattuali e non possono derogare alla regola giuridica che individua la competenza nel luogo di effettiva prestazione lavorativa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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