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Competenza territoriale e imprese estere: il caso

Un’azienda italiana cita in giudizio due società estere, una francese e una rumena, per violazione di un contratto di fornitura software, concorrenza sleale e abuso di dipendenza economica. Le convenute eccepiscono l’incompetenza del Tribunale di Brescia, indicando come competente il Tribunale di Milano in virtù della loro sede estera e delle implicazioni in materia di proprietà intellettuale. La Corte di Cassazione, investita della questione sulla competenza territoriale, ha sospeso la decisione (rinvio a nuovo ruolo) in attesa di una pronuncia della Corte Costituzionale sulla legittimità della norma che regola la competenza per le cause di abuso di dipendenza economica.

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Competenza Territoriale e Società Estere: la Cassazione Sospende il Giudizio

La determinazione della competenza territoriale rappresenta un passaggio cruciale in qualsiasi controversia legale, specialmente quando coinvolge imprese con sede all’estero. Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha messo in luce la complessità di queste dinamiche, decidendo di sospendere un procedimento in attesa di una pronuncia della Corte Costituzionale. Il caso riguarda una disputa tra un’azienda italiana e due società estere, accusate di abuso di dipendenza economica e concorrenza sleale legata alla fornitura di un software.

I Fatti del Caso: Concorrenza e Dipendenza Tecnologica

Una società italiana, attiva nella produzione di macchinari, aveva citato in giudizio una software house rumena e la sua controllante, una multinazionale francese leader di settore. L’azienda italiana lamentava la violazione di un contratto di distribuzione esclusiva per un software personalizzato, essenziale per il funzionamento dei propri macchinari.

Secondo la ricostruzione, la società francese, principale concorrente dell’azienda italiana, dopo aver acquisito il controllo della software house rumena, avrebbe indotto quest’ultima a interrompere la fornitura del software. Questa azione configurava, secondo l’attrice, diverse fattispecie illecite:

1. Inadempimento contrattuale: per la violazione dell’accordo di fornitura.
2. Concorrenza sleale: attraverso un boicottaggio secondario volto a danneggiare un concorrente.
3. Abuso di dipendenza economica: poiché l’azienda italiana dipendeva interamente da quel software specifico per la propria produzione.

La Questione sulla Competenza Territoriale

Le due società estere convenute hanno immediatamente sollevato un’eccezione di incompetenza territoriale. Sostenevano che il foro competente non fosse il Tribunale di Brescia, dove l’azienda italiana aveva avviato la causa, bensì il Tribunale di Milano. Questa richiesta si fondava sull’art. 4, comma 1-bis, del D.Lgs. 168/2003, che concentra presso determinate Sezioni Specializzate in materia di Impresa (tra cui Milano) le cause che vedono coinvolte società con sede all’estero in specifiche materie, incluse quelle relative alla proprietà intellettuale.

Il Tribunale di Brescia, tuttavia, aveva respinto l’eccezione, ritenendo che la deroga a favore di Milano riguardasse solo le materie espressamente elencate nell’art. 3 del D.Lgs. 168/2003, e che tra queste non rientrasse l’abuso di dipendenza economica. Di conseguenza, le società estere hanno proposto ricorso per regolamento di competenza dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Normativa in Gioco

La discussione ruota attorno all’interpretazione del D.Lgs. 168/2003, che istituisce le Sezioni Specializzate in materia di Impresa. L’art. 3 elenca le materie di loro competenza (diritto d’autore, marchi, brevetti, concorrenza sleale ‘interferente’, etc.), mentre l’art. 4 stabilisce le regole per la competenza territoriale. In particolare, il comma 1-bis prevede una competenza inderogabile del Tribunale di Milano per le controversie di cui all’art. 3 quando una delle parti è una società estera, e il foro naturale ricadrebbe nel distretto di Brescia. La controversia nasce dal fatto che la Legge 118/2022 ha successivamente attribuito alle Sezioni Specializzate anche le cause per abuso di dipendenza economica (L. 192/1998), ma senza un esplicito coordinamento con la norma sulla deroga territoriale dell’art. 4.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione non ha risolto direttamente la questione della competenza territoriale. Ha invece rilevato un elemento pregiudiziale di fondamentale importanza: il Tribunale di Milano, in un altro procedimento, aveva sollevato una questione di legittimità costituzionale proprio sulla norma (art. 9, comma 3, L. 192/1998, come modificato nel 2022) che attribuisce la competenza per l’abuso di dipendenza economica alle sezioni specializzate.

La questione di costituzionalità, pendente davanti alla Corte Costituzionale, contesta la presunta irragionevolezza di aver attratto una materia così vasta e trasversale come l’abuso di dipendenza economica nella competenza specializzata, con potenziali violazioni dei principi di uguaglianza, del giudice naturale precostituito per legge e del diritto di difesa.

Poiché la decisione sulla legittimità di tale norma è direttamente rilevante per stabilire se la materia rientri o meno nell’ambito applicativo dell’art. 3 del D.Lgs. 168/2003 e, di conseguenza, se si applichi la deroga territoriale a favore di Milano, la Cassazione ha ritenuto opportuno sospendere il giudizio. Ha quindi disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo, in attesa della definizione del giudizio di legittimità costituzionale.

Le Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione lascia in sospeso la definizione della competenza territoriale nel caso di specie, ma offre un’importante riflessione sulla coerenza del sistema normativo. La decisione di attendere il verdetto della Corte Costituzionale dimostra prudenza e rispetto per i principi fondamentali dell’ordinamento. Per le imprese, questa vicenda sottolinea l’incertezza che può derivare da riforme legislative non perfettamente coordinate e l’importanza di monitorare gli sviluppi giurisprudenziali, specialmente quelli della Corte Costituzionale, che possono avere un impatto diretto e significativo sulla gestione delle controversie commerciali transnazionali.

Perché è sorta una disputa sulla competenza territoriale del tribunale?
La disputa è sorta perché le società convenute, avendo sede all’estero (Francia e Romania), sostenevano che la causa dovesse essere trattata dal Tribunale di Milano, come previsto da una norma speciale (art. 4, comma 1-bis, D.Lgs. 168/2003) per le controversie in materia di proprietà industriale e intellettuale. L’azienda attrice aveva invece adito il Tribunale di Brescia, ritenuto competente secondo i criteri ordinari.

Una causa per abuso di dipendenza economica contro una società estera deve sempre essere decisa dal Tribunale di Milano?
Il provvedimento non fornisce una risposta definitiva. Il Tribunale di Brescia aveva inizialmente escluso questa possibilità, affermando che l’abuso di dipendenza economica non rientrava tra le materie soggette alla deroga territoriale. La questione è complessa perché la legge che ha attribuito la competenza per questa materia alle sezioni specializzate non ha chiarito esplicitamente il suo rapporto con le regole sulla competenza territoriale per le società estere. La decisione finale dipenderà anche dall’esito del giudizio della Corte Costituzionale.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione in questa ordinanza?
La Corte di Cassazione non ha deciso quale tribunale sia competente. Ha invece sospeso il procedimento (rinvio a nuovo ruolo), in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sulla legittimità della norma che attribuisce la competenza per le cause di abuso di dipendenza economica alle sezioni specializzate. La decisione sulla competenza territoriale verrà presa solo dopo la pronuncia della Corte Costituzionale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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