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Competenza Sezione Impresa: quando decide il giudice

Un investitore ha citato in giudizio una banca, sostenendo la nullità di un’operazione di acquisto di azioni e obbligazioni in quanto collegata a un finanziamento concesso dalla stessa banca (c.d. ‘operazione baciata’). La banca convenuta ha eccepito l’incompetenza della Sezione Specializzata in Materia di Impresa. Il Tribunale di Venezia ha accolto l’eccezione, dichiarando la propria incompetenza. La motivazione risiede nel fatto che l’oggetto reale della controversia non è il rapporto societario, ma la validità del contratto di finanziamento. Pertanto, la causa rientra nella giurisdizione del giudice ordinario e non in quella della sezione specializzata.

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Competenza Sezione Impresa e Azioni “Baciate”: Chi Decide?

Il tema della competenza della Sezione Impresa è cruciale nei contenziosi bancari, specialmente quelli relativi alle cosiddette “operazioni baciate”. Una recente ordinanza del Tribunale di Venezia fa luce su un aspetto procedurale fondamentale: quale giudice ha il potere di decidere quando un finanziamento è legato all’acquisto di azioni della banca erogante? La risposta non è scontata e ha implicazioni significative per investitori e istituti di credito.

I Fatti: Un Finanziamento Condizionato

Il caso ha origine dalla richiesta di un imprenditore di ottenere un cospicuo finanziamento per una sua società. La banca subordinava la concessione del credito alla sottoscrizione, da parte dell’imprenditore, di azioni e obbligazioni emesse dalla banca stessa per un importo considerevole. Rassicurato sul basso rischio e sulle prospettive di rendimento, l’imprenditore acconsentiva, acquistando i titoli con fondi che venivano immediatamente addebitati su un conto corrente acceso presso la stessa banca.

Successivamente, l’investitore ha citato in giudizio la banca e la società cessionaria dei rapporti, chiedendo di dichiarare la nullità sia dei contratti di acquisto dei titoli sia del finanziamento, sostenendo che l’operazione violasse il divieto di assistenza finanziaria previsto dall’art. 2358 c.c.

La Decisione del Tribunale: L’Incompetenza della Sezione Impresa

Davanti al Tribunale di Venezia, Sezione Specializzata in Materia di Impresa, i convenuti hanno sollevato un’eccezione preliminare: l’incompetenza del giudice adito. Essi sostenevano che la causa non riguardasse un rapporto societario, bensì la validità di contratti di finanziamento e investimento, materia di competenza del tribunale ordinario.

Il Tribunale ha accolto l’eccezione, dichiarando la propria incompetenza e indicando come fori competenti, in via alternativa, il Tribunale di Vicenza (foro della convenuta) o quello di Udine (luogo di conclusione del contratto e di adempimento dell’obbligazione).

Le Motivazioni della Decisione sulla Competenza della Sezione Impresa

Il cuore della decisione risiede nell’analisi del petitum sostanziale, ovvero l’obiettivo reale della domanda dell’attore. Il collegio ha stabilito che, sebbene la causa coinvolgesse l’acquisto di azioni, la controversia non verteva sulla partecipazione sociale, sui diritti di socio o su vicende interne alla società. L’obiettivo primario dell’attore non era far valere la sua qualità di socio, ma ottenere la liberazione dall’obbligo di rimborsare il finanziamento, dichiarandone la nullità.

Secondo il Tribunale, l’acquisto delle azioni era solo un presupposto di fatto, strumentale all’ottenimento del credito. La questione centrale era la validità del contratto di finanziamento, asseritamente viziato per contrarietà a norme imperative. Di conseguenza, la causa esula dalla competenza speciale delle Sezioni Impresa, che è limitata alle controversie che incidono direttamente sull’assetto della società, sul suo capitale o sulla vita sociale.

Il Tribunale ha richiamato consolidata giurisprudenza della Cassazione, la quale ha più volte affermato che le cause relative all’acquisto di azioni nell’ambito di un contratto di investimento finanziario, in cui si lamenta la violazione delle norme sui servizi di investimento (come l’art. 23 TUF), non rientrano nella competenza delle sezioni specializzate. La controversia riguarda il rapporto tra intermediario e cliente, non il rapporto tra socio e società. Pertanto, la competenza spetta al giudice ordinario.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Investitori e Banche

Questa ordinanza ribadisce un principio procedurale di grande importanza pratica. Chi intende agire in giudizio per contestare la validità di “operazioni baciate” deve attentamente valutare quale sia il giudice competente. Radicare la causa davanti alla Sezione Impresa, se l’oggetto principale è la nullità del finanziamento, comporta il rischio di una dichiarazione di incompetenza, con conseguente spreco di tempo e risorse.

La decisione traccia una linea netta: se il contenzioso attiene alla validità del contratto di finanziamento o di investimento, la competenza è del tribunale ordinario. Se, invece, la causa riguarda l’esercizio di diritti sociali, dispute tra soci, o la validità di delibere assembleari, allora la competenza spetta alla Sezione Specializzata in Materia di Impresa. Questa distinzione è fondamentale per impostare correttamente la strategia processuale fin dall’inizio.

La Sezione Specializzata in Materia di Impresa è sempre competente per le cause che riguardano l’acquisto di azioni di una società?
No. L’ordinanza chiarisce che la competenza della Sezione Impresa non sussiste quando l’oggetto principale della controversia (il petitum sostanziale) non è il rapporto societario (es. diritti di socio), ma la validità di un contratto collegato, come un finanziamento concesso per l’acquisto delle azioni stesse.

Cosa si intende per “operazioni baciate” e perché la loro validità è contestata?
Si tratta di operazioni in cui una banca concede un finanziamento a un cliente a condizione che quest’ultimo utilizzi i fondi per acquistare azioni o obbligazioni emesse dalla banca stessa. La loro validità è contestata perché possono violare il divieto di assistenza finanziaria (art. 2358 c.c.), una norma che mira a proteggere l’integrità del capitale sociale della società.

Se un convenuto non solleva l’eccezione di incompetenza in tempo, la competenza del giudice adito diventa definitiva?
Non necessariamente. Nel caso di più convenuti (litisconsorzio), l’ordinanza, richiamando la giurisprudenza della Cassazione, afferma che l’eccezione di incompetenza territoriale sollevata tempestivamente anche da uno solo dei convenuti è sufficiente a far sì che il giudice valuti la propria competenza, anche se gli altri non l’hanno fatto o lo hanno fatto in ritardo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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