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Competenza polizia aeroporto: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha stabilito che la competenza della polizia aeroporto per le sanzioni stradali non è limitata dai confini comunali. In aree complesse come gli aeroporti, che si estendono su più territori, l’autorità di regolamentazione (ENAC) può legittimamente conferire a tutte le polizie locali coinvolte il potere di accertare infrazioni sull’intera area. Questa decisione si basa su un principio di gestione unitaria e ragionevolezza, superando una rigida interpretazione della competenza territoriale.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Competenza polizia aeroporto: la Cassazione fa chiarezza

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 5124 del 2024, ha affrontato una questione di grande interesse pratico: qual è l’ambito della competenza della polizia aeroporto quando l’area si estende sul territorio di più comuni? La Corte ha stabilito che il principio di gestione unitaria e la ragionevolezza prevalgono sulla rigida applicazione dei confini territoriali, legittimando l’operato della Polizia Municipale anche al di fuori del proprio comune di appartenenza, purché all’interno del perimetro aeroportuale.

I Fatti del Caso: Una Multa all’Aeroporto di Linate

Il caso trae origine da una sanzione amministrativa elevata dalla Polizia Municipale di Milano a un’automobilista per aver circolato in una corsia riservata presso l’aeroporto di Linate. L’automobilista ha impugnato la multa, sostenendo che il tratto di strada in cui era stata commessa l’infrazione ricadesse nel territorio del Comune di Segrate e non in quello di Milano. Di conseguenza, la Polizia milanese sarebbe stata territorialmente incompetente.

In un primo momento, il Giudice di Pace aveva dato ragione alla ricorrente, annullando la sanzione. Successivamente, il Tribunale di Milano, in sede di appello, aveva ribaltato la decisione, ritenendo legittimo l’operato della Polizia. La questione è così giunta all’attenzione della Corte di Cassazione.

La Questione Giuridica: Competenza Polizia Aeroporto e Principio di Territorialità

Il fulcro del ricorso in Cassazione si basava sulla presunta violazione del principio di territorialità, secondo cui la Polizia Municipale può esercitare le proprie funzioni esclusivamente entro i confini del comune di appartenenza. La ricorrente sosteneva che le ordinanze dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC), che estendevano la competenza delle polizie locali all’intera area aeroportuale di Linate (che insiste sui comuni di Milano, Segrate e Peschiera Borromeo), fossero illegittime e andassero disapplicate perché in contrasto con una norma di legge superiore.

Si contestava, in particolare, che il potere di regolamentare la circolazione all’interno dell’aeroporto non potesse derogare alle norme generali sulla competenza territoriale dei corpi di polizia locale.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, confermando la validità della sanzione e fornendo importanti chiarimenti sulla competenza della polizia aeroporto.

Il Principio della Gestione Unitaria dell’Area Aeroportuale

Il ragionamento della Corte parte da una considerazione fondamentale: un’area come quella aeroportuale ha un carattere necessariamente unitario. Le esigenze di sicurezza, accessibilità e fluidità della circolazione non possono essere frammentate in base ai confini catastali dei comuni. Il Codice della Strada e le leggi speciali attribuiscono all’autorità aeroportuale (ENAC) il potere di disciplinare la circolazione nell’intera area. Questo potere di regolamentazione porta con sé, come logica conseguenza, un potere di accertamento delle violazioni altrettanto unitario.

La Corte ha specificato che, quando un’area funzionalmente unitaria ricade su più comuni, la competenza per l’accertamento delle infrazioni deriva dalla combinazione del criterio territoriale (il comune) e di quello funzionale (l’area aeroportuale). Nessuno dei due prevale sull’altro, ma si integrano. Sarebbe infatti ‘irragionevole’, secondo i giudici, imporre alle pattuglie di verificare, prima di elevare una multa, l’esatto confine comunale, specialmente su strade che attraversano tali confini.

L’Ordinanza ENAC Precedente e la Validità dell’Accertamento

Un altro punto sollevato dalla ricorrente riguardava il fatto che l’ordinanza ENAC citata dal Tribunale fosse del 2017, quindi successiva alla data dell’infrazione (avvenuta nel 2016). La Cassazione ha ritenuto questo rilievo non decisivo, poiché un’ordinanza precedente, la n. 7/2015, già conferiva espressamente alle polizie locali dei comuni interessati il potere di vigilanza e accertamento su tutta l’area dell’aeroporto di Linate. La legittimità dell’operato della Polizia di Milano era quindi già fondata al momento dei fatti.

La Validità del Verbale e l’Onere della Querela di Falso

Infine, la Corte ha respinto anche il secondo motivo di ricorso, relativo a presunti errori nella descrizione della località nel verbale. I giudici hanno ricordato che il verbale di accertamento redatto da un pubblico ufficiale è un atto pubblico assistito da ‘fede privilegiata’. Questo significa che le attestazioni in esso contenute fanno piena prova fino a che non ne venga dimostrata la falsità attraverso uno specifico procedimento legale, la ‘querela di falso’, che nel caso di specie non era stata proposta.

Le conclusioni: Cosa Insegna Questa Sentenza

La decisione della Cassazione stabilisce un principio importante per la gestione delle aree complesse e a cavallo tra più territori. La competenza della polizia aeroporto non si ferma ai confini comunali, ma si estende funzionalmente a tutta l’area per garantire una gestione coerente ed efficace della circolazione e della sicurezza. L’interesse pubblico a una regolamentazione unitaria prevale su una rigida interpretazione del principio di territorialità, a condizione che vi sia un atto normativo dell’autorità competente (come un’ordinanza ENAC) che autorizzi tale estensione dei poteri di vigilanza.

La Polizia Municipale di un comune può elevare una multa in un’area aeroportuale che si trova nel territorio di un altro comune?
Sì. Secondo la Cassazione, se l’area aeroportuale si estende su più comuni, l’autorità competente (in questo caso l’ENAC) può autorizzare le polizie municipali di tutti i comuni interessati a vigilare e sanzionare le violazioni del codice della strada in tutta l’area, superando il rigido principio di competenza territoriale.

Perché un’ordinanza emessa dopo la violazione è stata comunque considerata rilevante ai fini della decisione?
La Cassazione ha chiarito che il riferimento all’ordinanza successiva non era decisivo. La legittimità dell’accertamento si fondava già su una precedente ordinanza del 2015, pienamente in vigore al momento dei fatti, che già conferiva espressamente alle polizie locali dei comuni interessati il potere di accertamento sull’intera area aeroportuale.

Come si può contestare la veridicità di quanto scritto da un pubblico ufficiale in un verbale di multa?
Il verbale di accertamento è un atto pubblico coperto da ‘fede privilegiata’. Per contestare la veridicità dei fatti in esso riportati non è sufficiente una semplice dichiarazione contraria, ma è necessario avviare uno specifico procedimento giudiziario chiamato ‘querela di falso’.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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