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Competenza fideiussione antitrust: la Cassazione decide

Un’ordinanza della Cassazione stabilisce la corretta divisione della competenza per fideiussione antitrust in un’opposizione a decreto ingiuntivo. Il tribunale ordinario che ha emesso il decreto mantiene la competenza sull’opposizione, mentre la sezione specializzata imprese giudica solo la domanda riconvenzionale di nullità per violazione delle norme antitrust, con possibile separazione e sospensione dei giudizi.

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Competenza fideiussione antitrust: chi decide?

La gestione della competenza per fideiussione antitrust rappresenta una questione complessa che interseca diritto bancario, commerciale e processuale. Quando un debitore si oppone a un decreto ingiuntivo eccependo la nullità della garanzia per violazione della normativa a tutela della concorrenza, sorge un interrogativo cruciale: quale giudice è competente a decidere? Il tribunale che ha emesso il decreto o la sezione specializzata in materia di impresa? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fatto chiarezza, delineando con precisione i confini giurisdizionali e le corrette modalità procedurali da seguire.

I Fatti del Caso: Un Conflitto di Giurisdizione

Il caso trae origine dall’opposizione a un decreto ingiuntivo ottenuto da una società creditrice nei confronti di un garante (fideiussore). L’opponente contestava la validità della fideiussione per diverse ragioni, tra cui la nullità derivante dalla violazione della normativa antitrust, poiché il contratto riproduceva uno schema standard (ABI) considerato restrittivo della concorrenza.

Il Tribunale ordinario, che aveva emesso il decreto, ha declinato la propria competenza, ritenendo che la questione antitrust dovesse essere trattata interamente dalla Sezione specializzata in materia di impresa presso un altro Tribunale. Quest’ultimo, a sua volta, ha sollevato un conflitto, sostenendo che la sua competenza fosse limitata alla sola domanda di nullità per violazione della normativa antitrust, e non all’intera causa di opposizione al decreto. La questione è quindi giunta dinanzi alla Corte di Cassazione per la risoluzione tramite regolamento di competenza.

La Decisione della Corte sulla competenza per fideiussione antitrust

La Corte di Cassazione ha accolto il regolamento di competenza, stabilendo una netta separazione delle giurisdizioni. Ha dichiarato che:

1. Il Tribunale ordinario che ha emesso il decreto ingiuntivo è funzionalmente e inderogabilmente competente a decidere sulla causa di opposizione e su tutte le contestazioni relative alla fideiussione che non riguardano la normativa antitrust (ad esempio, decadenza o nullità per altre cause).
2. La Sezione specializzata in materia di impresa è competente esclusivamente a decidere sulla domanda riconvenzionale volta ad accertare la nullità della fideiussione per violazione della normativa a tutela della concorrenza.

Di conseguenza, il giudice dell’opposizione deve separare le cause: trattenere presso di sé il giudizio di opposizione e rimettere la sola domanda riconvenzionale sulla nullità antitrust al tribunale specializzato.

Le Motivazioni della Sentenza

La decisione della Suprema Corte si fonda su due principi giurisprudenziali consolidati.

In primo luogo, viene ribadito il carattere funzionale e inderogabile della competenza del giudice che ha emesso il decreto ingiuntivo a decidere sull’opposizione, come stabilito dall’art. 645 c.p.c. Questa competenza non può essere derogata, neanche in presenza di una domanda riconvenzionale di competenza di un altro ufficio giudiziario. In tali casi, la procedura corretta è la separazione dei giudizi. Il giudice dell’opposizione può poi coordinare i due procedimenti, eventualmente sospendendo il proprio in attesa della decisione del giudice specializzato, se ne ricorrono i presupposti (art. 295 c.p.c.).

In secondo luogo, la Corte richiama il principio secondo cui la competenza della sezione specializzata per le imprese in materia antitrust è ‘attratta’ solo quando la nullità della fideiussione viene fatta valere in via di azione (cioè con una domanda autonoma o riconvenzionale), e non quando viene sollevata come semplice eccezione (cioè come mera difesa per paralizzare la pretesa avversaria). Nel secondo caso, il giudice ordinario può conoscere della questione in via incidentale, senza che ciò comporti uno spostamento di competenza.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame fornisce un’indicazione procedurale di fondamentale importanza pratica. Per gli avvocati e le parti coinvolte in controversie simili, è chiaro che la contestazione di una fideiussione basata su motivi antitrust non sposta l’intera causa presso la sezione imprese. Il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo rimane saldamente incardinato presso il giudice che ha emesso il provvedimento monitorio. La questione antitrust deve essere veicolata tramite una specifica domanda riconvenzionale, che sarà separata e decisa dalla sezione specializzata competente. Questa soluzione garantisce il rispetto delle competenze funzionali e specialistiche, evitando che i tribunali ordinari si spoglino indebitamente di cause di loro pertinenza.

Quale giudice è competente a decidere su un’opposizione a decreto ingiuntivo?
La competenza è funzionale e inderogabile del giudice che ha emesso il decreto ingiuntivo, ai sensi dell’art. 645 c.p.c.

Cosa succede se nell’opposizione viene chiesta la nullità della fideiussione per violazione della normativa antitrust?
Il giudice dell’opposizione deve separare le cause. Mantiene la competenza sull’opposizione e sulle altre eccezioni, ma rimette la sola domanda riconvenzionale relativa alla nullità antitrust alla sezione specializzata in materia di impresa.

La competenza della sezione imprese sussiste anche se la nullità antitrust è sollevata come semplice eccezione?
No. La giurisprudenza citata chiarisce che la competenza della sezione specializzata è attratta solo se la nullità è fatta valere ‘in via di azione’ (con una domanda riconvenzionale), non se è sollevata ‘in via di eccezione’ come mera difesa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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