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Competenza fideiussione antitrust: decide Milano

L’erede di un fideiussore ha avviato una causa per far dichiarare la nullità di una garanzia bancaria basata su una presunta violazione della normativa antitrust. Dopo un passaggio tra due tribunali territoriali, la Corte di Cassazione ha stabilito che la competenza fideiussione antitrust spetta in via esclusiva alla Sezione Specializzata in materia di Impresa del Tribunale di Milano. La decisione si fonda sul fatto che la nullità è stata richiesta come domanda principale (in via di azione) e non come semplice difesa (in via di eccezione), rendendo tale competenza funzionale e inderogabile.

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Competenza Fideiussione Antitrust: la Cassazione indica il Tribunale delle Imprese

La questione della nullità delle fideiussioni per violazione della normativa antitrust è un tema caldo nel diritto bancario. Spesso, i garanti si oppongono alle richieste di pagamento delle banche sostenendo che i contratti di garanzia sono invalidi perché ricalcano schemi frutto di intese anticoncorrenziali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un aspetto procedurale cruciale: quale tribunale ha l’autorità di decidere su questi casi? La risposta è netta e sposta l’asse verso una competenza specializzata, quella del Tribunale delle Imprese.

Il Caso: un’Odissea Giudiziaria tra Tre Tribunali

La vicenda ha origine dall’azione legale intrapresa dall’erede di un fideiussore. Egli aveva citato in giudizio un istituto di credito dinanzi al Tribunale di Trento, chiedendo di accertare la nullità di diverse fideiussioni rilasciate dal defunto. Tra le varie motivazioni, l’erede sosteneva la violazione della normativa antitrust. La banca si difese eccependo l’incompetenza del tribunale adito, indicando come foro esclusivo quello di Bolzano, come previsto contrattualmente.

Il Tribunale di Trento accolse l’eccezione e la causa fu riassunta a Bolzano. Tuttavia, il giudice di Bolzano sollevò d’ufficio una nuova questione: la domanda relativa alla nullità per violazione delle norme sulla concorrenza rientrava, a suo avviso, nella competenza funzionale e inderogabile della Sezione Specializzata in materia di Impresa del Tribunale di Milano. Si generò così un conflitto di competenza, rimesso alla decisione della Corte di Cassazione.

La questione di competenza sulla fideiussione antitrust

Il cuore del problema risiede nella natura della domanda presentata. La legge affida alle Sezioni Specializzate in materia di Impresa la competenza esclusiva per le cause relative alla violazione della normativa antitrust. La domanda è: questa competenza speciale prevale sempre, anche quando la questione è inserita in un contesto più ampio di contestazione di un contratto bancario? La Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale, basato sulla distinzione tra agire in giudizio per far dichiarare una nullità (‘in via di azione’) e difendersi eccependo quella stessa nullità (‘in via di eccezione’).

La Decisione della Corte di Cassazione e il Principio di Diritto

La Suprema Corte ha accolto il regolamento di competenza proposto dal Tribunale di Bolzano, affermando un principio di diritto di grande rilevanza pratica. La competenza della Sezione Specializzata per le Imprese ‘attrae’ la causa sulla nullità della fideiussione a valle di un’intesa anticoncorrenziale solo se l’invalidità è fatta valere in via di azione.

Nel caso specifico, l’erede non si era limitato a difendersi da una richiesta di pagamento, ma aveva avviato una causa proprio per ottenere una pronuncia che dichiarasse la nullità delle fideiussioni per violazione della legge antitrust. Questa mossa strategica qualifica la sua richiesta come una domanda principale e autonoma, che ricade pienamente nella competenza funzionale del tribunale specializzato.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha spiegato che la domanda dell’attore, così come formulata, possiede tutti i crismi di una domanda autonoma, destinata a essere decisa con autorità di giudicato. La richiesta di accertare la nullità per violazione della normativa sulla concorrenza costituisce la causa petendi principale, che per legge deve essere trattata dal giudice specializzato. Questa competenza, definita ‘funzionale’, non può essere derogata dalla volontà delle parti, rendendo inefficace la clausola contrattuale che prevedeva il foro esclusivo di Bolzano per questo specifico tipo di controversia.

Le Conclusioni: Guida Pratica per il Fideiussore

Le implicazioni pratiche di questa ordinanza sono significative. Chi intende contestare una fideiussione sulla base di una presunta violazione della normativa antitrust deve scegliere con attenzione la propria strategia processuale. Se si agisce ‘in attacco’, avviando una causa per far dichiarare la nullità, il foro competente sarà la Sezione Specializzata in materia di Impresa. Se, invece, ci si limita a sollevare la questione come difesa in un giudizio avviato dalla banca per il recupero del credito, il giudice adito potrà decidere sulla questione solo in via incidentale, senza che la sua decisione sulla violazione antitrust abbia valore di giudicato al di fuori di quella causa. La scelta tra ‘azione’ ed ‘eccezione’ determina, quindi, non solo l’esito potenziale ma anche il giudice che deciderà la controversia.

Quale giudice è competente a decidere sulla nullità di una fideiussione per violazione della normativa antitrust?
La competenza spetta alla Sezione Specializzata in materia di Impresa (nel caso di specie, quella di Milano) se la nullità viene fatta valere tramite una domanda principale e autonoma (‘in via di azione’), cioè quando si avvia una causa specifica per ottenere tale dichiarazione.

La clausola del ‘foro esclusivo’ in un contratto di fideiussione è sempre valida?
No. Tale clausola non è valida e non può derogare alla competenza del giudice quando la legge prevede una competenza funzionale inderogabile, come quella della Sezione Specializzata per le Imprese per le cause in materia di antitrust avviate ‘in via di azione’.

Che differenza c’è tra far valere la nullità ‘in via di azione’ e ‘in via di eccezione’?
‘In via di azione’ significa intentare una causa con lo scopo primario di far dichiarare dal giudice la nullità di un contratto. ‘In via di eccezione’ significa sollevare la questione della nullità come argomento di difesa in una causa iniziata da altri (ad esempio, dalla banca che chiede il pagamento). Come chiarito dalla Corte, solo il primo caso radica la competenza presso il tribunale specializzato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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