Competenza Arbitrale: la Cassazione e la Conversione del Ricorso Errato
Nel complesso mondo della procedura civile, la scelta dello strumento processuale corretto è fondamentale. Un errore può costare caro, ma a volte la giurisprudenza offre una via d’uscita. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 3461/2024) affronta un caso emblematico sulla competenza arbitrale, chiarendo quando e come un ricorso presentato in forma errata possa essere ‘salvato’ e convertito nel mezzo di impugnazione corretto.
I Fatti di Causa
La vicenda ha origine da una controversia legata a una richiesta di pagamento. Un imprenditore individuale aveva agito in giudizio contro una società di costruzioni per ottenere il saldo di alcune prestazioni. La Corte d’appello, tuttavia, aveva interrotto il processo, dichiarando che la questione non doveva essere decisa da un tribunale ordinario, bensì da un collegio arbitrale. La Corte aveva infatti ravvisato l’esistenza di una clausola contrattuale che devolveva la risoluzione di ogni disputa a degli arbitri.
Insoddisfatto della decisione, l’imprenditore ha proposto ricorso per Cassazione in via ordinaria, contestando la pronuncia sulla competenza.
La Decisione della Corte di Cassazione sulla Competenza Arbitrale
La Suprema Corte, con un’ordinanza interlocutoria, non è entrata nel merito della questione (ovvero, se la competenza fosse davvero degli arbitri o del giudice), ma si è concentrata su un aspetto puramente procedurale. I giudici hanno osservato che l’unico strumento previsto dalla legge per impugnare una sentenza che decide solo sulla competenza è il cosiddetto “regolamento necessario di competenza”.
L’imprenditore aveva invece utilizzato un ricorso ordinario. Nonostante l’errore, la Corte ha ritenuto che il ricorso potesse essere convertito in regolamento di competenza. Questo perché era stato rispettato il requisito fondamentale: la presentazione entro il termine di trenta giorni dalla notifica della sentenza d’appello. La Corte ha quindi sospeso il giudizio, ordinando la trasmissione degli atti al Pubblico Ministero per acquisire le sue conclusioni scritte, un passaggio obbligatorio in questo tipo di procedura.
Le Motivazioni
Il ragionamento della Corte si basa sul principio di conservazione degli atti giuridici. Secondo questo principio, un atto processuale, anche se formalmente errato, può produrre gli effetti di un altro atto corretto se ne possiede i requisiti di sostanza e di forma e, soprattutto, se è stato compiuto nel rispetto dei termini perentori. Nel caso di specie, il ricorso ordinario, pur essendo tecnicamente lo strumento sbagliato per contestare una pronuncia sulla competenza arbitrale, conteneva in sé tutti gli elementi di un regolamento di competenza ed era stato depositato nei tempi giusti. Pertanto, anziché dichiararlo inammissibile, la Corte ha optato per la sua conversione, garantendo così alla parte ricorrente il diritto a una pronuncia nel merito della questione di competenza. Citando precedenti conformi, la Cassazione ha ribadito che questa conversione è un meccanismo consolidato per assicurare l’effettività della tutela giurisdizionale.
Le Conclusioni
Questa ordinanza offre importanti spunti pratici. In primo luogo, sottolinea l’importanza di impugnare le sentenze sulla competenza con lo strumento specifico del regolamento necessario di competenza. In secondo luogo, dimostra come il sistema processuale, in ossequio al principio del favor impugnationis e della conservazione degli atti, possa rimediare a un errore formale quando sono rispettati i requisiti sostanziali, come il termine di impugnazione. La decisione finale sulla competenza è solo rimandata, ma l’ordinanza interlocutoria ha già tracciato un percorso procedurale chiaro, salvaguardando il diritto della parte a vedere esaminata la propria istanza.
 
Cosa succede se si sbaglia il tipo di ricorso contro una sentenza che decide sulla competenza?
Se il ricorso, sebbene formalmente errato (es. ordinario anziché regolamento di competenza), viene proposto entro il termine di 30 giorni previsto per il ricorso corretto, la Corte di Cassazione può convertirlo nello strumento processuale giusto.
Perché la Corte di Cassazione ha rinviato la causa a nuovo ruolo?
La Corte ha rinviato la causa perché la procedura del regolamento di competenza prevede, come passaggio obbligatorio, l’acquisizione delle conclusioni scritte del Pubblico Ministero. La decisione è stata quindi sospesa per adempiere a tale formalità.
Qual è il principio giuridico che permette la conversione di un ricorso errato?
Il principio è quello della conservazione degli atti processuali. Esso consente a un atto di produrre gli effetti di un altro atto valido se ne possiede i requisiti di sostanza e se rispetta i termini perentori stabiliti dalla legge.
 
Testo del provvedimento
Ordinanza interlocutoria di Cassazione Civile Sez. 2 Num. 3461 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 2   Num. 3461  Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 07/02/2024
Oggetto:
pagamento
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso iscritto al n. 35167/2018 R.G. proposto da COGNOME NOME, rappresentato e difeso dagli AVV_NOTAIOti NOME e NOME AVV_NOTAIO,  con domicilio in Manduria, INDIRIZZO.
-RICORRENTE –
contro
RAGIONE_SOCIALE, in  persona  del  legale  rappresentante  p.t.,  rappresentata  e  difesa dall’AVV_NOTAIO,  con  domicilio  in  Napoli,  INDIRIZZO.
-CONTRORICORRENTE – avverso  l a  sentenza  della  Corte  d’appello  di  Lecce  n.  442/2018, pubblicata in data 30.10.2018.
Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 16.1.2024 dal Consigliere NOME COGNOME.
RILEVATO CHE:
–NOME  COGNOME  ha  proposto  ricorso  ordinario  avverso  la pronuncia della Corte di appello di Lecce, che nel definire la lite,  ha  dichiarato  la  competenza  arbitrale  sulla  domanda  di pagamento dedotta in causa;
-il  ricorso può essere convertito in regolamento necessario di competenza, unico mezzo esperibile in relazione al contenuto della pronuncia impugnata, essendo stato proposto nel termine di trenta giorni dalla notifica della decisione (effettuata in data 2.11.2018; cfr. Cass. 20304/2015; Cass. 9268/2015; Cass. 18898/2023);
-che è necessario acquisire le conclusioni scritte del Pubblico ministero ai sensi del primo comma dell’art. 380 ter c.p.c..
rinvia  a  nuovo  ruolo,  ordinando  la  comunicazione  della  presente ordinanza  al  Pubblico  Ministero  presso  questa  Corte  Suprema  di Cassazione, affinché formuli le proprie conclusioni scritte.
Così  deciso  in  Roma,  nella  camera  di  consiglio  della  Seconda