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Compenso direttore lavori: quando non è dovuto

Un geometra si è visto negare dal Tribunale il compenso come direttore lavori a causa di un grave inadempimento dei suoi doveri di supervisione. Nonostante i notevoli ritardi e i difetti lamentati dal condominio committente, il professionista non ha dimostrato di aver vigilato sul cantiere né di aver sollecitato l’impresa esecutrice. La sentenza ha riconosciuto solo i compensi per le attività effettivamente e correttamente completate (come la redazione del capitolato e del piano di sicurezza), negando quelle viziate da negligenza. Questo caso sottolinea l’importanza dell’onere della prova e la responsabilità che deriva dall’incarico di direttore dei lavori.

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Compenso Direttore Lavori: Negato per Grave Inadempimento

Il ruolo del direttore dei lavori è cruciale per la buona riuscita di un’opera edilizia, ma cosa succede quando questo professionista viene meno ai suoi doveri? Una recente sentenza del Tribunale di Roma offre un’analisi dettagliata delle responsabilità e delle conseguenze, chiarendo in quali circostanze il compenso del direttore lavori può essere negato. Il caso riguarda un professionista che, a fronte di un cantiere fermo per anni e afflitto da vizi, non ha dimostrato di aver esercitato la necessaria alta sorveglianza.

I Fatti del Caso: Incarico Professionale e Lavori Interminabili

Un condominio aveva affidato a un geometra un incarico completo per il rifacimento della scala condominiale. Le mansioni includevano la redazione del capitolato d’appalto, l’elaborazione del piano di sicurezza, la direzione dei lavori e il coordinamento della sicurezza in fase esecutiva.

A seguito del mancato pagamento dei suoi onorari, il professionista otteneva un decreto ingiuntivo per oltre 12.000 euro. Il condominio, tuttavia, si opponeva fermamente, sostenendo che il professionista fosse gravemente inadempiente. I lavori, iniziati da oltre tre anni, non erano ancora stati ultimati, e il ritardo era, secondo il condominio, imputabile anche alla mancata vigilanza del direttore dei lavori sull’impresa appaltatrice. Inoltre, venivano lamentati danni e vizi, come crepe, infiltrazioni e dimensioni errate della nuova scala.

La Posizione delle Parti: Accuse di Inadempimento vs. Giustificazioni

Il condominio opponente ha costruito la sua difesa sull’inadempimento del geometra, accusandolo di:
* Omettere di vigilare sul cantiere e di impartire le necessarie disposizioni all’appaltatore.
* Non effettuare i dovuti sopralluoghi per riscontrare i vizi lamentati.
* Non elaborare gli stati di avanzamento lavori (SAL) per consentire i pagamenti all’impresa.

Dal canto suo, il professionista si difendeva attribuendo i ritardi alla morosità del condominio nei confronti dell’impresa e sostenendo di aver adempiuto ai suoi obblighi, per poi recedere dall’incarico proprio a causa del mancato pagamento delle sue competenze.

L’Analisi del Tribunale sul compenso direttore lavori

Il Giudice ha esaminato separatamente ogni voce di compenso richiesta, giungendo a una decisione che distingue nettamente tra le prestazioni effettivamente svolte e quelle viziate da un grave inadempimento.

Prestazioni Svolte e Compenso Riconosciuto

Il Tribunale ha ritenuto dovuti i compensi per l’elaborazione del capitolato d’appalto e del piano di sicurezza. Queste attività, infatti, erano state completate all’inizio dell’incarico e le contestazioni del condominio sono state giudicate tardive. Anche il compenso per le pratiche amministrative è stato parzialmente riconosciuto, ma ridotto del 25% poiché il professionista aveva receduto prima di completare l’iter con la comunicazione di fine lavori.

L’Inadempimento Grave del Direttore dei Lavori

Il punto cruciale della sentenza riguarda le attività di direzione lavori e coordinamento della sicurezza. Il Tribunale ha accolto l’eccezione di inadempimento del condominio, negando totalmente il relativo compenso. È emerso che, nonostante un ritardo di oltre tre anni e le lamentele sui vizi, il geometra non aveva prodotto alcun ordine di servizio per sollecitare l’impresa, né verbali di sopralluogo o contestazioni formali.

Il Giudice ha sottolineato che l’alta sorveglianza richiesta al direttore dei lavori comporta l’obbligo di controllare la realizzazione dell’opera, verificare il rispetto delle regole dell’arte e impartire le opportune disposizioni. L’inerzia del professionista di fronte a un’evidente anomalia nell’esecuzione dell’appalto è stata qualificata come un grave inadempimento che giustifica il mancato pagamento del corrispettivo per tali attività.

Le Motivazioni della Decisione

La decisione si fonda su principi consolidati in materia di onere della prova e responsabilità contrattuale. Il Tribunale ha richiamato l’orientamento della Cassazione secondo cui, a fronte di un’allegazione di inadempimento, spetta al debitore (in questo caso, il professionista) dimostrare di aver eseguito correttamente la propria prestazione.

Nel caso specifico, il geometra non è riuscito a fornire prove adeguate del suo operato come supervisore del cantiere. La semplice redazione di documenti iniziali non è sufficiente a soddisfare gli obblighi di un direttore dei lavori, il cui ruolo si esplica soprattutto nella fase esecutiva, attraverso un controllo costante e proattivo. La sua passività è stata interpretata come una violazione degli obblighi di diligenza professionale, che devono essere valutati con un metro più rigoroso rispetto alla diligenza del ‘buon padre di famiglia’.

Inoltre, il Tribunale ha respinto la domanda del condominio di compensare il debito residuo con i danni subiti. Tale richiesta è stata ritenuta inammissibile in quella sede perché il credito risarcitorio non era ‘certo, liquido ed esigibile’, essendo contestato dal professionista e richiedendo un accertamento separato.

Le Conclusioni: Responsabilità e Onere della Prova

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale: il compenso del direttore lavori è strettamente legato all’effettivo e diligente svolgimento delle sue mansioni di alta sorveglianza. Un comportamento passivo e negligente di fronte a ritardi e vizi dell’opera costituisce un inadempimento grave che può portare alla perdita totale del diritto al corrispettivo per quella specifica attività. Per i professionisti, emerge l’importanza di documentare scrupolosamente ogni azione di controllo, contestazione e disposizione impartita in cantiere, al fine di poter provare, in caso di contenzioso, di aver adempiuto correttamente al proprio mandato.

Quando può essere negato il compenso al direttore dei lavori?
Il compenso può essere negato quando il professionista commette un grave inadempimento dei suoi obblighi, come omettere di esercitare l’alta sorveglianza sul cantiere, non contestare i ritardi dell’impresa, non verificare la corretta esecuzione delle opere e non impartire le necessarie disposizioni per correggere vizi e difformità.

Il direttore dei lavori è responsabile per i ritardi dell’impresa appaltatrice?
Sì, rientra nelle sue responsabilità. Sebbene non esegua materialmente i lavori, ha il dovere di vigilare e impartire opportune disposizioni per garantire il rispetto dei tempi contrattuali. La sua inerzia di fronte a un ritardo grave e prolungato costituisce un inadempimento dei suoi doveri professionali.

Il committente può chiedere di compensare il compenso del professionista con i danni subiti a causa dei vizi dell’opera?
No, non direttamente nello stesso giudizio se il credito per i danni è contestato e non è di facile e pronta liquidazione. La compensazione giudiziale richiede che il controcredito sia certo o facilmente accertabile, altrimenti la domanda di risarcimento deve essere trattata in un procedimento separato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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