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Clausola compromissoria: quando il giudice è competente

Una società in fallimento ha citato in giudizio un Comune per ottenere il pagamento di somme dovute. Il Tribunale di primo grado si è dichiarato incompetente d’ufficio, basandosi su una clausola compromissoria presente nel contratto tra le parti. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo un principio fondamentale: l’eccezione di incompetenza per la presenza di una clausola compromissoria deve essere sollevata dalla parte interessata nel primo atto difensivo, a pena di decadenza, e non può mai essere rilevata d’ufficio dal giudice. La competenza del giudice ordinario, quindi, è stata confermata.

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Clausola Compromissoria e Competenza del Giudice: Un’Analisi Chiave

La clausola compromissoria è uno strumento contrattuale sempre più diffuso, che permette alle parti di affidare la risoluzione delle loro controversie a degli arbitri anziché alla giustizia ordinaria. Ma cosa succede se, una volta iniziato un processo, nessuna delle parti eccepisce l’esistenza di tale clausola? Può il giudice, di sua iniziativa, dichiararsi incompetente? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito una risposta chiara e netta, ribadendo un principio fondamentale della procedura civile.

I Fatti del Caso: Il Contenzioso tra Società e Comune

Una società, successivamente dichiarata fallita, aveva citato in giudizio un Comune per ottenere il pagamento di oltre 660.000 euro per servizi di raccolta e smaltimento rifiuti. Il Comune si era costituito in giudizio sollevando diverse eccezioni, ma senza mai menzionare l’esistenza di una clausola compromissoria nel contratto originario.

Dopo l’istruttoria, il Tribunale, al momento della decisione, ha sorpreso le parti: ha rilevato d’ufficio la presenza di una clausola arbitrale in una convenzione del 2002 e, di conseguenza, ha dichiarato la propria incompetenza, affermando che la controversia doveva essere decisa da un collegio arbitrale. La curatela fallimentare ha immediatamente impugnato questa decisione davanti alla Corte di Cassazione, sostenendo che il Tribunale avesse agito al di fuori dei suoi poteri.

La Questione Giuridica: Può il Giudice Rilevare d’Ufficio la Clausola Compromissoria?

Il cuore della questione sottoposta alla Suprema Corte era se l’incompetenza del giudice ordinario, derivante da una clausola compromissoria, possa essere rilevata d’ufficio dal giudice stesso o se debba essere necessariamente eccepita dalla parte convenuta entro termini precisi. La società ricorrente ha basato il suo ricorso su tre motivi, ma il primo è stato decisivo: la violazione dell’art. 819-ter del codice di procedura civile.

Questa norma stabilisce che l’eccezione di incompetenza del giudice in ragione di una convenzione di arbitrato deve essere proposta dalla parte convenuta nella comparsa di risposta, a pena di decadenza. In altre parole, se il convenuto non contesta la competenza del giudice subito, perde il diritto di farlo in seguito e la causa prosegue nel tribunale adito.

Le Motivazioni della Cassazione: I Limiti al Potere del Giudice

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente il primo motivo di ricorso, ritenendo gli altri assorbiti. I giudici hanno chiarito che la norma dell’art. 819-ter c.p.c. è inequivocabile: il rilievo della competenza arbitrale è rimesso esclusivamente alla scelta della parte, da esercitarsi entro un termine perentorio.

La Corte ha ribadito un orientamento consolidato, secondo cui l’eccezione di compromesso ha un carattere puramente processuale e riguarda una questione di competenza “derogabile”. Non si tratta di una competenza “inderogabile” (come quella per materia o territorio in certi casi), che il giudice ha il dovere di rilevare d’ufficio. La competenza arbitrale si fonda unicamente sulla volontà delle parti, le quali sono libere di scegliere se avvalersene o meno. Se il convenuto decide di non sollevare l’eccezione, è come se rinunciasse, per quel giudizio, a far valere la clausola arbitrale, radicando così la competenza del giudice statale.

Nel caso specifico, era evidente che il Comune non aveva sollevato l’eccezione nel suo primo atto difensivo. La successiva scoperta della clausola da parte del giudice era, pertanto, irrilevante. Il Tribunale, rilevando d’ufficio la propria incompetenza, ha violato la legge, poiché si è arrogato un potere che spetta solo ed esclusivamente alla parte processuale.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

La decisione della Cassazione rafforza la certezza del diritto e la responsabilità processuale delle parti. Le implicazioni pratiche sono significative:

1. Onere della Parte: La parte convenuta che intende far valere una clausola compromissoria ha l’onere di farlo immediatamente, nel primo atto difensivo. Un’attesa o una dimenticanza comportano la perdita definitiva di questa facoltà per il processo in corso.
2. Limiti al Giudice: Il giudice non può sostituirsi alle parti nella gestione delle eccezioni di competenza derogabile. Il suo ruolo è quello di decidere sulle questioni sollevate dalle parti, non di ricercare d’ufficio accordi arbitrali che esse stesse hanno deciso di non invocare.
3. Stabilità della Competenza: Una volta superato il termine per l’eccezione, la competenza del giudice ordinario si consolida e non può più essere messa in discussione. Questo garantisce che il processo possa procedere senza interruzioni basate su ripensamenti tardivi.

In sintesi, la scelta per l’arbitrato è una facoltà che nasce dalla volontà delle parti e che solo le parti possono decidere di esercitare in giudizio, rispettando tempi e modi previsti dalla legge.

Un giudice può dichiarare la propria incompetenza a causa di una clausola compromissoria se la parte convenuta non lo ha richiesto?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’eccezione di incompetenza per la presenza di una clausola compromissoria deve essere sollevata dalla parte convenuta, a pena di decadenza, nella sua prima comparsa di risposta. Non è una questione che il giudice può rilevare di sua iniziativa (d’ufficio).

Cosa succede se l’eccezione basata sulla clausola compromissoria non viene sollevata nel primo atto difensivo?
Se l’eccezione non viene sollevata tempestivamente dalla parte convenuta, il diritto di avvalersi della competenza arbitrale per quella specifica controversia viene meno (decade). Di conseguenza, la competenza del giudice ordinario si consolida e il processo prosegue regolarmente davanti a lui.

La competenza derivante da una clausola compromissoria è di natura derogabile o inderogabile?
Secondo la Corte, la competenza che deriva da una clausola compromissoria non ha natura inderogabile, ma derogabile. Essa si fonda unicamente sulla volontà delle parti, le quali sono libere di scegliere se affidare o meno la controversia agli arbitri. Proprio per questa sua natura, non giustifica un rilievo d’ufficio da parte del giudice.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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