LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Cessione del credito: pagamento e prescrizione

Una società di cessione crediti ha citato in giudizio un ente pubblico locale per il pagamento di fatture energetiche. La Corte d’Appello ha confermato la decisione di primo grado, respingendo la richiesta. Il tribunale ha stabilito che alcuni crediti erano estinti per prescrizione quinquennale e altri erano stati regolarmente pagati prima che la cessione del credito diventasse efficace nei confronti del debitore. La sentenza chiarisce aspetti fondamentali della cessione del credito, inclusi i diritti del debitore.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Cessione del Credito: Quando il Pagamento al Vecchio Creditore Libera il Debitore?

Può capitare di ricevere una richiesta di pagamento da una società sconosciuta per una vecchia fattura. Questo scenario, spesso fonte di confusione, è tipico delle operazioni di cessione del credito, un meccanismo con cui un creditore vende il proprio credito a un altro soggetto. Una recente sentenza della Corte d’Appello di Genova offre spunti cruciali per capire come tutelarsi in questi casi, chiarendo i confini tra i diritti del nuovo creditore e gli obblighi del debitore, soprattutto quando il pagamento è già stato effettuato o il debito è prescritto.

I Fatti di Causa: La Controversia tra Società di Cessione e Ente Locale

Una società specializzata nell’acquisto di crediti commerciali avviava un’azione legale contro un Ente Pubblico Locale per ottenere il pagamento di una serie di fatture relative a forniture energetiche, per un totale di oltre 114.000 euro. Tali crediti erano stati originariamente vantati da diverse aziende energetiche e poi ceduti, attraverso vari passaggi, alla società attrice.

L’Ente Pubblico si opponeva fermamente alla richiesta, sostenendo di aver già saldato tutte le fatture e, in aggiunta, eccependo la prescrizione per quelle più datate. Il Tribunale di primo grado accoglieva le ragioni dell’Ente, revocando l’ordine di pagamento. La società creditrice, non soddisfatta, ricorreva in appello.

La Decisione della Corte d’Appello: L’Appello Viene Rigettato

La Corte d’Appello di Genova ha confermato integralmente la sentenza di primo grado, rigettando l’appello della società di recupero crediti. La Corte ha basato la sua decisione su due pilastri fondamentali: la prescrizione di una parte dei crediti e la prova dell’avvenuto pagamento per la parte restante. La sentenza sottolinea principi importanti che ogni debitore, sia esso pubblico o privato, dovrebbe conoscere.

Le Motivazioni e la validità della cessione del credito

Le motivazioni della Corte offrono una guida chiara su come affrontare le pretese derivanti da una cessione del credito. I giudici hanno esaminato punto per punto le eccezioni dell’Ente Pubblico.

L’Eccezione di Prescrizione: Un Debito “Scaduto”

Per alcune fatture risalenti al 2011, la Corte ha confermato l’avvenuta prescrizione quinquennale, prevista dall’art. 2948 c.c. per i crediti derivanti da forniture periodiche. I giudici hanno chiarito un punto fondamentale: la semplice notifica della cessione del credito al debitore non è un atto idoneo a interrompere la prescrizione. Per interrompere il decorso del tempo, è necessaria una formale richiesta di pagamento (costituzione in mora). Nel caso di specie, la prima richiesta di pagamento valida era arrivata nel 2018, quando i cinque anni erano già trascorsi dalla data di emissione delle fatture.

La Prova del Pagamento e l’Imputazione: il Debitore ha Ragione

Per le fatture non prescritte, l’Ente Pubblico aveva fornito prova documentale dei pagamenti effettuati. La società creditrice sosteneva che tali pagamenti fossero stati imputati dall’Ente a fatture diverse da quelle oggetto di causa. La Corte ha respinto questa argomentazione, rilevando che i mandati di pagamento prodotti dall’Ente erano chiaramente riconducibili alle fatture contestate per importo, periodo e oggetto.

Secondo l’art. 1193 del Codice Civile, quando un debitore ha più debiti, ha il diritto di dichiarare quale intende saldare. Il creditore non può rifiutare tale imputazione. La pretesa della società di riallocare i pagamenti a proprio piacimento è stata quindi giudicata infondata, oltre che tardiva perché sollevata solo in una fase avanzata del processo.

Conclusioni: Lezioni Pratiche dalla Sentenza

Questa sentenza ribadisce alcuni principi cardine a tutela del debitore nel contesto di una cessione del credito.

1. Attenzione alla Prescrizione: I crediti per bollette e forniture periodiche si prescrivono in cinque anni. È fondamentale verificare sempre la data della fattura e quella della prima richiesta formale di pagamento.
2. La Notifica non Basta: La comunicazione della cessione non interrompe la prescrizione. Serve una vera e propria intimazione di pagamento.
3. La Prova del Pagamento è Sovrana: Conservare le ricevute di pagamento è essenziale. Se il pagamento è riconducibile a una specifica fattura, il creditore non può pretendere di imputarlo ad altri debiti.
4. Il Diritto di Imputazione: Il debitore ha il diritto di specificare quale debito sta pagando, e il creditore deve rispettare questa scelta.

La notifica della cessione del credito interrompe la prescrizione?
No. Secondo la giurisprudenza citata nella sentenza (Cass. 15140/2021), la notifica della cessione esprime solo la volontà di comunicare il trasferimento del credito e non costituisce un atto di intimazione di pagamento idoneo a interrompere la prescrizione.

Se un debitore ha più fatture insolute, può decidere quale pagare per prima?
Sì. L’art. 1193 del Codice Civile riconosce al debitore il diritto di dichiarare, quando paga, quale debito intende soddisfare. Il creditore è tenuto ad accettare l’imputazione fatta dal debitore, a condizione che i pagamenti siano chiaramente riconducibili a debiti specifici.

Il pagamento fatto al creditore originario (cedente) è valido dopo la cessione del credito?
Sì, il pagamento al creditore originario libera il debitore se effettuato prima che la cessione gli sia stata notificata o prima che l’abbia accettata. Nel caso esaminato, alcuni pagamenti erano avvenuti prima della notifica della cessione, rendendoli pienamente validi e liberatori per il debitore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati