LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Cessione del credito: a chi spetta il risarcimento?

La Cassazione ha chiarito che in caso di cessione del credito, il diritto al risarcimento del danno da ritardo nel pagamento (lucro cessante) si trasferisce al cessionario. La Corte ha annullato una decisione che liquidava tale danno al creditore originario, un fallimento, senza considerare i diritti della banca a cui il credito era stato ceduto, rinviando il caso per una nuova valutazione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Cessione del credito e risarcimento del danno: un’analisi della Cassazione

La cessione del credito è un istituto giuridico di fondamentale importanza nella prassi commerciale, ma le sue implicazioni possono estendersi ben oltre il semplice trasferimento del diritto a ricevere una somma di denaro. Con la recente ordinanza n. 21275/2024, la Corte di Cassazione è intervenuta per fare chiarezza su un aspetto cruciale: a chi spetta il risarcimento del danno da mancato guadagno (lucro cessante) quando il credito originario è stato ceduto? La risposta della Corte ribadisce un principio fondamentale sulla natura ‘totalizzante’ di questo negozio giuridico.

I fatti del caso

La vicenda trae origine da una condanna penale a carico di un debitore per il reato di sottrazione di beni sottoposti a pignoramento ai danni di una società creditrice, successivamente dichiarata fallita. A seguito di un complesso iter giudiziario, la Corte d’Appello, in qualità di giudice di rinvio, aveva condannato il debitore a risarcire alla società fallita il danno patrimoniale, quantificato in oltre 100.000 euro a titolo di lucro cessante.

Tuttavia, il debitore ha proposto ricorso per cassazione sollevando una questione decisiva: la società fallita, anni prima, aveva ceduto il credito vantato nei suoi confronti a un istituto bancario. Di conseguenza, secondo il ricorrente, il creditore originario non aveva più la legittimazione a richiedere il risarcimento dei danni derivanti dal ritardo nel pagamento, poiché tale diritto si era trasferito alla banca cessionaria insieme al credito stesso.

La decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il motivo di ricorso del debitore, cassando la sentenza impugnata e rinviando la causa alla Corte d’Appello per un nuovo esame. La decisione si fonda sull’interpretazione dell’articolo 1263 del Codice Civile, che disciplina gli effetti della cessione del credito.

I giudici hanno stabilito che il giudice del rinvio ha commesso un errore nel liquidare il danno da lucro cessante in favore del creditore originario (il fallimento) senza tenere in alcuna considerazione l’avvenuta cessione del credito alla banca. L’errore consiste nell’aver trascurato di verificare la posizione della banca cessionaria, unica titolare del diritto a essere risarcita per il ritardo nell’adempimento.

Le motivazioni

Il cuore della motivazione della Cassazione risiede nel principio secondo cui, con la cessione del credito, vengono trasferiti al cessionario non solo il diritto principale, ma anche tutti i suoi accessori. L’articolo 1263 c.c. stabilisce infatti che il credito è trasferito “con i privilegi, le garanzie reali e personali e gli altri accessori”.

La Corte, richiamando la propria giurisprudenza consolidata, ha specificato che tra gli “altri accessori” rientra a pieno titolo il diritto al risarcimento del maggior danno derivante dal ritardo nel pagamento del credito ceduto. Questo diritto, infatti, non può esistere né estinguersi se non congiuntamente al credito principale, essendo una sua diretta conseguenza. Si tratta di un diritto meramente eventuale e condizionato alla perdita di valore della moneta, che si differenzia dagli interessi già scaduti, i quali costituiscono entità autonome e, salvo patto contrario, non si trasferiscono.

Di conseguenza, nel momento in cui il creditore originario ha ceduto il suo credito, ha trasferito alla banca anche il diritto a ottenere il risarcimento per ogni danno futuro derivante dall’inadempimento del debitore. Il giudice d’appello, pertanto, avrebbe dovuto coinvolgere nel giudizio la banca cessionaria per discutere dell’effettiva sussistenza e quantificazione di tale danno, anziché liquidarlo in favore di un soggetto che non ne era più titolare.

Le conclusioni

L’ordinanza in esame offre un importante promemoria sulle implicazioni pratiche della cessione del credito. Essa non è una mera transazione finanziaria, ma un atto che trasferisce l’intera posizione giuridica del creditore. Chiunque sia coinvolto in una controversia relativa a un credito deve sempre verificare se siano intervenute cessioni, poiché queste modificano radicalmente la legittimazione delle parti. La sentenza riafferma che il cessionario acquisisce il pacchetto completo dei diritti, inclusa la facoltà di agire per il risarcimento dei danni da ritardo. Per i giudici, ciò implica l’obbligo di accertare la titolarità effettiva dei diritti prima di emettere una condanna, garantendo che il risarcimento sia corrisposto a chi ha effettivamente subito il pregiudizio economico.

Quando un credito viene ceduto, chi ha diritto al risarcimento per il ritardo nel pagamento?
Secondo la Cassazione, il diritto al risarcimento del maggior danno per il ritardo nel pagamento, essendo un accessorio del credito, si trasferisce insieme al credito stesso al cessionario (nel caso di specie, la banca). Pertanto, è il cessionario ad avere titolo per tale risarcimento.

La cessione del credito comprende automaticamente anche i diritti accessori come il risarcimento danni?
Sì. Salvo patto contrario, l’articolo 1263 del Codice Civile stabilisce che il credito è trasferito al cessionario con i privilegi, le garanzie reali e personali e gli altri accessori. La Corte ha chiarito che il diritto al risarcimento del danno da ritardo rientra tra questi “altri accessori”.

Cosa succede se un giudice liquida un danno da mancato guadagno al creditore originario ignorando la cessione del credito?
La sentenza che compie questo errore è viziata. Come avvenuto in questo caso, la Corte di Cassazione può annullare la decisione e rinviare la causa a un altro giudice, il quale dovrà riconsiderare la questione tenendo conto della posizione e dei diritti del cessionario del credito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati