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Cessione contratto di leasing: chi può agire?

Un utilizzatore aveva stipulato un contratto di leasing per un’auto di lusso rivelatasi difettosa. Dopo aver intentato causa, ha ceduto il contratto a un terzo. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha stabilito che a seguito della cessione del contratto di leasing, l’utilizzatore originario perde la legittimazione ad agire per la risoluzione, poiché l’intera posizione contrattuale, con diritti e doveri, si trasferisce al nuovo soggetto (cessionario). La Corte ha inoltre rigettato le doglianze sulla nullità del contratto per omessa indicazione del TAEG e del diritto di recesso, ritenendole infondate.

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Cessione Contratto di Leasing: Chi Perde il Diritto di Agire in Giudizio?

La stipula di un contratto di leasing è una pratica comune, ma cosa succede quando sorgono problemi con il bene e, nel frattempo, il contratto viene trasferito a un’altra persona? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un aspetto cruciale: la cessione contratto di leasing e la conseguente perdita del diritto di agire in giudizio da parte dell’utilizzatore originario. Analizziamo questa importante decisione per capirne la portata e le implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso: Un Leasing Travagliato

Un professionista stipulava un contratto di leasing finanziario per un’autovettura di lusso. Subito dopo la consegna, il veicolo manifestava gravi problemi meccanici. L’utilizzatore decideva quindi di agire in giudizio contro la società di leasing e il fornitore, chiedendo la nullità del contratto di leasing e la risoluzione del contratto di fornitura, oltre al risarcimento dei danni.

La controversia si complicava ulteriormente quando, nel corso del procedimento giudiziario, l’utilizzatore cedeva il contratto di leasing a un terzo. Questo evento si è rivelato decisivo per l’esito della causa. Dopo vari gradi di giudizio, la questione è approdata in Cassazione, dove i giudici hanno dovuto stabilire se l’originario contraente avesse ancora il diritto di proseguire l’azione legale dopo la cessione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’utilizzatore originario, confermando la decisione della Corte d’Appello. Il punto centrale della pronuncia è che, con la cessione del contratto, il cedente perde la titolarità della posizione contrattuale e, di conseguenza, la legittimazione a far valere le azioni che da essa derivano, come quella di risoluzione.

Le Motivazioni: Analisi dei Principi di Diritto

La Corte ha basato la sua decisione su solidi principi giuridici, distinguendo nettamente tra istituti che possono apparire simili ma hanno effetti profondamente diversi.

Cessione Contratto di Leasing vs. Cessione del Credito

Il ricorrente sosteneva erroneamente che fosse stato ceduto solo il diritto di godimento del bene, assimilando l’operazione a una cessione del credito. La Cassazione ha chiarito la differenza fondamentale:
* Cessione del credito: Trasferisce solo il diritto a ricevere una prestazione (es. il pagamento di una somma), lasciando la titolarità del contratto in capo al creditore originario.
* Cessione del contratto (art. 1406 c.c.): Trasferisce l’intera posizione contrattuale, con tutti i diritti e gli obblighi ad essa connessi. Il cedente viene completamente estromesso dal rapporto, che prosegue tra l’altra parte originaria e il nuovo soggetto (cessionario).

Nel caso di specie, essendo avvenuta una cessione contratto di leasing, l’originario utilizzatore ha trasferito al cessionario non solo il diritto di usare l’auto, ma anche il diritto di agire per vizi, inadempimenti e per la risoluzione del contratto stesso. Di conseguenza, non aveva più alcun titolo per continuare il giudizio.

Obblighi Informativi e Nullità del Contratto

Il ricorrente aveva lamentato anche la nullità del contratto per due motivi legati alla normativa a tutela del consumatore:
1. Omessa indicazione del TAEG/ISC: La Corte ha ribadito il suo orientamento secondo cui l’obbligo di indicare il Tasso Annuo Effettivo Globale non si applica a tutti i contratti di leasing, ma solo a quelli che rientrano specificamente nella disciplina del credito al consumo, circostanza che il ricorrente non aveva dimostrato.
2. Mancata informazione sul diritto di recesso: Anche su questo punto, la Corte ha specificato che la normativa applicabile all’epoca dei fatti non prevedeva la nullità dell’intero contratto in caso di omessa informativa sul diritto di recesso. La sanzione consisteva, invece, nel posticipare la decorrenza del termine per esercitare tale diritto, non nell’invalidare il contratto.

Inammissibilità degli Altri Motivi di Ricorso

Gli altri motivi del ricorso sono stati dichiarati inammissibili per ragioni procedurali. La Corte ha sottolineato l’importanza del principio di autosufficienza del ricorso, secondo cui il ricorrente deve fornire alla Corte tutti gli elementi necessari per decidere, senza che i giudici debbano ricercare autonomamente gli atti nei fascicoli dei precedenti gradi di giudizio.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza offre insegnamenti cruciali per chiunque sia parte di un contratto di leasing:
1. Attenzione alla cessione: Prima di cedere un contratto di leasing, è fondamentale essere consapevoli che si trasferisce l’intera posizione giuridica. Se sono in corso o si intendono avviare azioni legali relative a quel contratto, la cessione comporta la perdita del diritto di proseguirle.
2. Distinzione tra figure giuridiche: La differenza tra cessione del contratto e cessione del credito è sostanziale e ha conseguenze processuali determinanti. È essenziale qualificare correttamente l’operazione giuridica che si sta compiendo.
3. Onere della prova: Chi invoca l’applicazione di normative di tutela, come quelle sul credito al consumo, ha l’onere di dimostrare che ne ricorrono tutti i presupposti. Non è sufficiente una generica lamentela.

Dopo la cessione del contratto di leasing, l’utilizzatore originario può ancora chiedere la risoluzione del contratto per vizi del bene?
No. Secondo la Corte di Cassazione, con la cessione del contratto l’utilizzatore originario (cedente) trasferisce l’intera posizione contrattuale al nuovo utilizzatore (cessionario). Di conseguenza, perde la titolarità del rapporto e la legittimazione ad agire per la risoluzione, diritto che spetta unicamente al cessionario.

La mancata indicazione del TAEG/ISC in un contratto di leasing ne causa automaticamente la nullità?
No. La Corte ha specificato che l’obbligo di indicazione del TAEG/ISC non è previsto per tutti i contratti di leasing, ma solo per quelli che si qualificano come operazioni di credito al consumo. Spetta a chi invoca la nullità dimostrare che il contratto rientra in tale specifica categoria.

Cosa succede se un contratto di leasing viene stipulato fuori dai locali commerciali senza informare il cliente del diritto di recesso?
Secondo la normativa applicabile al caso di specie, l’omessa informazione sul diritto di recesso non comporta la nullità dell’intero contratto. La conseguenza è la postergazione della decorrenza del termine a disposizione del consumatore per esercitare tale diritto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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