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Cancellazione trascrizione domanda di riduzione: quando?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 8413/2024, ha stabilito che la cancellazione della trascrizione di una domanda di riduzione deve essere ordinata quando la richiesta di reintegrazione in natura della quota di legittima viene respinta in via definitiva, anche se al legittimario viene riconosciuto un indennizzo monetario. La persistenza della trascrizione è giustificata solo dalla possibilità che l’immobile venga restituito, venuta meno tale possibilità, la trascrizione perde la sua funzione e va cancellata per non gravare ingiustificatamente sul bene.

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Cancellazione Trascrizione: Quando un’Azione di Riduzione non Fa Più Paura

L’acquisto di un immobile può nascondere insidie, specialmente quando su di esso grava la trascrizione di una domanda giudiziale. Questa formalità, infatti, agisce come un’ipoteca sul futuro, rendendo incerto il diritto dell’acquirente. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fatta luce su un aspetto cruciale: la cancellazione trascrizione di una domanda di riduzione quando questa non può più portare alla restituzione del bene. Questa decisione è fondamentale per la certezza dei traffici immobiliari.

I Fatti di Causa

Un soggetto aveva acquistato un compendio immobiliare da un donatario. Sull’immobile, però, era stata trascritta una domanda di riduzione per lesione di legittima promossa da alcuni eredi legittimari contro il venditore. Il tribunale, nel definire quella causa, aveva respinto la richiesta degli eredi di ottenere la restituzione di una parte dell’immobile in natura. Aveva invece condannato il donatario a pagare una somma di denaro per compensare la lesione della quota di legittima.

Questa sentenza era diventata definitiva sulla parte che negava la restituzione in natura. Il nuovo proprietario dell’immobile, ritenendo che la trascrizione avesse perso la sua funzione, aveva quindi citato in giudizio gli eredi legittimari per ottenerne la cancellazione e il risarcimento dei danni. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva respinto la sua richiesta, sostenendo che il giudizio di riduzione non si fosse estinto né la domanda fosse stata rigettata integralmente.

La Decisione della Cassazione e la Cancellazione Trascrizione

La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione di merito, accogliendo il ricorso del nuovo proprietario. Gli Ermellini hanno chiarito che i giudici d’appello hanno commesso un errore di diritto. La questione centrale non era se il giudizio di riduzione fosse terminato, ma se fossero venute meno le condizioni che giustificavano il mantenimento della trascrizione.

Il rigetto definitivo della domanda di riduzione in natura, cioè della richiesta di restituzione di una porzione fisica del bene, è l’elemento decisivo. Una volta stabilito che gli eredi legittimari hanno diritto solo a una compensazione economica, la trascrizione sulla proprietà immobiliare perde la sua ragion d’essere e deve essere cancellata.

Le Motivazioni

La motivazione della Suprema Corte si fonda sulla funzione specifica della trascrizione della domanda giudiziale. La trascrizione di una domanda di riduzione serve a ‘prenotare’ gli effetti della sentenza, rendendola opponibile a chiunque acquisti il bene dopo la trascrizione stessa. Il suo scopo è tutelare il legittimario nel caso in cui, all’esito vittorioso dell’azione, debba agire per ottenere la restituzione del bene (azione di restituzione) anche nei confronti del terzo acquirente.

L’articolo 2668 del Codice Civile stabilisce chiaramente che la cancellazione della trascrizione deve essere ordinata quando la domanda è rigettata o il processo si estingue. La Corte ha applicato questo principio in modo sostanziale: sebbene la domanda di riduzione non sia stata rigettata in toto (essendo stata riconosciuta una somma di denaro), è stata rigettata la sua componente ‘reale’, cioè quella che incide direttamente sull’immobile. Con la sentenza passata in giudicato che esclude la restituzione in natura, viene meno il presupposto stesso che giustifica il mantenimento della trascrizione. Gli eredi legittimari, avendo optato per l’esecuzione forzata per ottenere il pagamento delle somme liquidate, hanno di fatto rinunciato a qualsiasi pretesa reale sul bene, consolidando la necessità della cancellazione.

Le Conclusioni

Questa ordinanza rafforza la certezza del diritto nel settore immobiliare. Stabilisce un principio chiaro: la trascrizione di una domanda di riduzione non può gravare indefinitamente su un immobile se la pretesa di restituzione in natura è stata giudizialmente esclusa. Per i terzi acquirenti, ciò significa poter contare su una maggiore sicurezza, sapendo che una volta definita la questione in senso meramente monetario, il loro diritto di proprietà non potrà più essere messo in discussione. I giudici di merito, nel riesaminare il caso, dovranno ora attenersi a questo principio e valutare se le condizioni che giustificavano la trascrizione sono effettivamente venute meno, procedendo, in caso affermativo, alla sua cancellazione.

Quando si può chiedere la cancellazione della trascrizione di una domanda di riduzione?
La cancellazione, ai sensi dell’art. 2668 c.c., può essere chiesta quando la domanda giudiziale è stata rigettata con sentenza passata in giudicato, o quando il processo si è estinto per rinuncia o inattività delle parti.

Se la domanda di riduzione viene accolta solo per equivalente monetario, la trascrizione sull’immobile deve essere cancellata?
Sì. Secondo la Corte, quando viene respinta in via definitiva la domanda di riduzione in natura (restituzione del bene) e si dispone una reintegrazione in denaro, vengono meno le condizioni che giustificano il mantenimento della trascrizione, la quale deve quindi essere cancellata.

Qual è lo scopo della trascrizione di una domanda di riduzione per lesione di legittima?
Lo scopo è rendere la domanda opponibile ai terzi che acquistano diritti sull’immobile dal donatario. In caso di accoglimento della domanda di riduzione, il legittimario potrà agire per la restituzione del bene anche nei confronti del terzo acquirente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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