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Buoni Postali: Prescrizione e Foglio Informativo

Due risparmiatori hanno citato in giudizio un intermediario finanziario per il mancato rimborso di buoni postali fruttiferi, sostenendo che il diritto non fosse prescritto per mancata informazione. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando che la consegna del foglio informativo, contenente i termini di scadenza e prescrizione, era stata provata. Di conseguenza, i risparmiatori erano a conoscenza dei termini e il loro diritto al rimborso si era estinto per prescrizione.

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Buoni Postali: Il Valore del Foglio Informativo ai Fini della Prescrizione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale per i possessori di buoni postali fruttiferi: la centralità del foglio informativo. Questo documento, consegnato al momento della sottoscrizione, è decisivo per determinare la conoscenza dei termini di scadenza e, di conseguenza, della prescrizione del diritto al rimborso. La pronuncia chiarisce che la diligenza del risparmiatore si misura anche sulla base delle informazioni contenute in tale foglio, anche se non riportate direttamente sul titolo cartaceo.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine dalla richiesta di rimborso di due buoni postali fruttiferi, emessi nel febbraio 2008, avanzata da due coniugi. L’intermediario finanziario si opponeva alla richiesta, eccependo l’avvenuta prescrizione del diritto al rimborso. I risparmiatori, dal canto loro, sostenevano che la prescrizione non potesse operare nei loro confronti, poiché i titoli non riportavano né la data di scadenza né i tassi di interesse applicati. Lamentavano, inoltre, la mancata consegna del foglio informativo analitico che avrebbe dovuto descrivere le caratteristiche dell’investimento.

Il Tribunale di primo grado accoglieva la domanda dei risparmiatori. Tuttavia, la Corte d’Appello, in totale riforma della prima sentenza, respingeva la loro richiesta, dando ragione all’intermediario. I coniugi decidevano quindi di proporre ricorso per cassazione, basato su quattro motivi di impugnazione.

La Decisione della Corte d’Appello

La Corte territoriale aveva ribaltato la decisione di primo grado basandosi su un’attenta analisi documentale. I giudici d’appello hanno ritenuto che i risparmiatori fossero stati messi nelle condizioni di conoscere la scadenza dei buoni postali, il loro rendimento e il termine di prescrizione. Sebbene i titoli cartacei riportassero solo il numero di serie, la normativa di riferimento (d.m. 19 dicembre 2000) prevedeva che tutte le informazioni dettagliate fossero contenute nel foglio informativo.

Elemento decisivo è stata la dichiarazione, sottoscritta dagli stessi investitori, che attestava l’avvenuta consegna di tale foglio. Sulla base di questo documento, la Corte ha stabilito che i risparmiatori sapevano che i buoni scadevano a diciotto mesi dalla data di emissione (7 agosto 2009). Di conseguenza, il termine decennale di prescrizione era maturato l’8 agosto 2019, ben prima della loro richiesta di rimborso, presentata solo il 28 novembre 2019.

Le Motivazioni della Cassazione sui Buoni Postali

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso dei risparmiatori inammissibile, confermando la correttezza della decisione d’appello. Gli Ermellini hanno sottolineato che, secondo la normativa vigente all’epoca dell’emissione dei titoli, le caratteristiche dell’investimento, inclusa la scadenza, non dovevano più essere indicate sul buono cartaceo, ma dovevano essere veicolate tramite il foglio informativo. La Corte ha valorizzato la correlazione tra i buoni e le indicazioni contenute in tale documento, ritenendo che l’intermediario avesse correttamente adempiuto ai suoi obblighi informativi.

La Suprema Corte ha respinto i motivi di ricorso uno per uno:

1. Sulla specificità dell’appello: Ha ritenuto che la Corte d’Appello avesse correttamente esaminato i motivi, anche se implicitamente.
2. Sulla conoscenza dei termini: Ha stabilito che, grazie al foglio informativo, i risparmiatori potevano conoscere con l’ordinaria diligenza la tipologia e la scadenza dei buoni.
3. Sulla consegna del foglio informativo: Ha qualificato la questione come un apprezzamento di fatto, non sindacabile in sede di legittimità. La Corte d’Appello aveva accertato che entrambi i coniugi avevano attestato di aver ricevuto il documento, rendendo irrilevante la successiva contestazione o la richiesta di querela di falso, giudicata carente di specificità.
4. Sulla mancata contestazione: Ha ribadito che spetta al giudice di merito valutare l’esistenza e il valore di una condotta di non contestazione, essendo una funzione non riesaminabile in Cassazione.

Conclusioni

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale chiaro: nel sistema normativo post-2000, il foglio informativo assume un ruolo centrale e complementare al titolo cartaceo dei buoni postali. La sottoscrizione per ricevuta di tale documento fa sorgere una presunzione di conoscenza delle condizioni dell’investimento da parte del risparmiatore. Per quest’ultimo diventa quindi estremamente difficile contestare la prescrizione sostenendo di non essere stato informato, specialmente se ha firmato un’attestazione di avvenuta consegna. La decisione sottolinea l’importanza per i risparmiatori di leggere attentamente e conservare tutta la documentazione ricevuta al momento della sottoscrizione di prodotti finanziari.

Perché il diritto a riscuotere i buoni postali è stato considerato prescritto?
Il diritto è stato considerato prescritto perché i risparmiatori hanno richiesto il rimborso oltre il termine di dieci anni dalla data di scadenza dei titoli. La Corte ha ritenuto che i risparmiatori fossero stati adeguatamente informati di tale scadenza attraverso il foglio informativo ricevuto al momento della sottoscrizione.

È sufficiente che le informazioni su scadenza e prescrizione dei buoni postali siano solo sul foglio informativo e non sul titolo stesso?
Sì. Secondo la normativa applicabile (d.m. 19 dicembre 2000), per i buoni postali cartacei emessi dopo la sua entrata in vigore, è previsto che le caratteristiche dell’investimento, inclusi rendimenti e scadenze, siano contenute nel foglio informativo da consegnare al sottoscrittore, e non necessariamente sul titolo fisico.

Cosa succede se un risparmiatore nega di aver ricevuto il foglio informativo dei buoni postali?
La questione della consegna del foglio informativo è una valutazione di fatto che spetta al giudice di merito. Nella fattispecie, la Corte d’Appello ha accertato che i risparmiatori avevano firmato una dichiarazione che attestava la ricezione del documento. Tale accertamento di fatto non è stato ritenuto riesaminabile dalla Corte di Cassazione, rendendo la negazione dei risparmiatori inefficace.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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