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Azione revocatoria competenza: il foro del creditore

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha stabilito un principio chiave sulla azione revocatoria competenza. Nel caso esaminato, un istituto di credito ha impugnato un contratto di affitto d’azienda stipulato dal proprio debitore. La Corte ha chiarito che il foro competente non è quello dove si trova l’azienda, ma quello relativo all’obbligazione creditoria da tutelare (il mutuo non pagato), che in base ai criteri generali coincide con la sede del creditore.

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Azione Revocatoria Competenza: la Cassazione fa chiarezza sul Foro Competente

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha affrontato un’importante questione procedurale riguardante l’azione revocatoria competenza, fornendo un chiarimento decisivo per creditori e debitori. La decisione stabilisce che, per determinare il giudice competente a decidere su un’azione revocatoria, si deve guardare all’obbligazione che si intende proteggere e non all’atto dispositivo che si vuole rendere inefficace. Analizziamo insieme i dettagli di questa pronuncia.

I Fatti di Causa

Una banca cooperativa aveva concesso un mutuo fondiario a una società, garantito da un’ipoteca su un immobile facente parte di un’azienda di proprietà della stessa società debitrice. Successivamente, la società debitrice stipulava un contratto di affitto d’azienda con una terza società, trasferendo di fatto la gestione del complesso aziendale, incluso l’immobile ipotecato.

Ritenendo che tale atto di affitto potesse pregiudicare il recupero del proprio credito, la banca conveniva in giudizio entrambe le società dinanzi al Tribunale territorialmente competente per la propria sede. L’obiettivo era ottenere la dichiarazione di inefficacia del contratto di affitto tramite l’azione revocatoria prevista dall’art. 2901 c.c.

La società affittuaria, costituitasi in giudizio, eccepiva l’incompetenza territoriale del Tribunale adito, sostenendo che la competenza spettasse al Tribunale del luogo in cui si trovava l’azienda, in virtù delle norme speciali in materia di affitto d’azienda.

La Decisione del Tribunale e il Ricorso in Cassazione

Il Tribunale di primo grado accoglieva l’eccezione di incompetenza, ritenendo applicabile la disciplina speciale dell’art. 447-bis c.p.c., che prevede un foro inderogabile per le controversie in materia di affitto d’azienda, identificandolo nel luogo in cui si trova l’immobile. Di conseguenza, dichiarava la propria incompetenza a favore di un altro Tribunale.

Contro questa decisione, la banca proponeva ricorso per regolamento di competenza dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendo che il Tribunale avesse errato nel non applicare i criteri generali di competenza previsti per le obbligazioni (artt. 18-20 c.p.c.). Secondo la ricorrente, l’azione revocatoria non riguarda la validità o l’esecuzione del contratto di affitto, ma la tutela di un diritto di credito, la cui obbligazione (il pagamento del mutuo) doveva essere adempiuta presso la sede della banca creditrice.

Azione Revocatoria Competenza: Il Principio di Diritto della Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della banca, ribaltando la decisione del Tribunale. Gli Ermellini hanno riaffermato un principio consolidato in giurisprudenza: la competenza territoriale per l’azione revocatoria si determina in base ai criteri di collegamento relativi all’obbligazione che l’azione stessa mira a tutelare.

L’azione revocatoria, infatti, non è una controversia sul negozio che si intende revocare (in questo caso, l’affitto d’azienda), ma uno strumento di conservazione della garanzia patrimoniale del creditore. Il suo scopo è rendere l’atto inefficace solo nei confronti del creditore che agisce, per consentirgli di soddisfare il proprio credito sui beni che ne hanno formato oggetto.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato che l’errore del Tribunale di merito è stato quello di applicare l’art. 447-bis c.p.c., una norma speciale dettata per le liti che nascono inter partes dal contratto di affitto d’azienda. Nel caso di specie, invece, la controversia era stata promossa da un terzo (la banca) e non riguardava l’esecuzione del rapporto di affitto, bensì la tutela del suo credito.

La natura dell’azione revocatoria è legata indissolubilmente al diritto di credito. Pertanto, la competenza va individuata secondo i fori alternativi previsti dagli articoli 18-20 c.p.c. per i diritti di obbligazione. Tra questi vi è il forum destinatae solutionis, ovvero il foro del luogo in cui l’obbligazione deve essere adempiuta. Poiché l’obbligazione di pagamento dei ratei del mutuo, essendo un debito pecuniario, deve essere adempiuta al domicilio del creditore (art. 1182 c.c.), la competenza territoriale spettava correttamente al Tribunale della sede della banca.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha dichiarato la competenza del Tribunale originariamente adito dalla banca. Questa ordinanza rafforza la tutela del creditore, chiarendo che per l’azione revocatoria competenza territoriale si deve far riferimento al rapporto obbligatorio sottostante e non alla natura o al luogo del bene oggetto dell’atto dispositivo impugnato. La decisione ha importanti implicazioni pratiche, poiché orienta i creditori nella scelta del foro corretto, evitando declinatorie di competenza che possono ritardare la tutela dei loro diritti.

Come si determina la competenza territoriale per un’azione revocatoria?
La competenza territoriale per un’azione revocatoria si determina in base ai criteri di collegamento previsti per i diritti di obbligazione (artt. 18-20 c.p.c.), con riferimento all’obbligazione che si intende tutelare, e non in base alla natura o al luogo del bene oggetto dell’atto che si vuole rendere inefficace.

La regola speciale sulla competenza per l’affitto d’azienda si applica all’azione revocatoria che ha per oggetto tale contratto?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la regola speciale di cui all’art. 447-bis c.p.c. non si applica, poiché l’azione revocatoria è promossa da un terzo (il creditore) e non riguarda i diritti e gli obblighi nascenti dal contratto di affitto, ma la conservazione della garanzia patrimoniale del creditore.

Qual è il foro competente se l’obbligazione da tutelare è il pagamento di una somma di denaro?
Se l’obbligazione da tutelare è pecuniaria, come il rimborso di un mutuo, uno dei fori competenti è quello del domicilio del creditore al tempo della scadenza, in quanto luogo in cui l’obbligazione deve essere adempiuta ai sensi dell’art. 1182 c.c.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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