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Azione di regresso fideiussore: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 9317/2024, ha rigettato il ricorso di una società, confermando la distinzione tra azione di surroga e azione di regresso del fideiussore. La Corte ha stabilito che l’azione di regresso è un diritto autonomo del garante e, pertanto, le clausole di competenza territoriale esclusiva presenti nel contratto principale tra debitore e creditore non si applicano al fideiussore che agisce per il recupero di quanto pagato.

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Azione di Regresso Fideiussore: la Cassazione fa Chiarezza su Competenza e Autonomia del Diritto

Quando un soggetto si fa garante per un debito altrui, quali sono i suoi strumenti per recuperare le somme pagate al posto del debitore? La recente ordinanza della Corte di Cassazione n. 9317/2024 offre un’analisi cruciale sulla natura dell’azione di regresso fideiussore, distinguendola nettamente dalla surrogazione e delineandone le importanti conseguenze in termini di competenza territoriale. Questa decisione consolida un principio fondamentale: il diritto del garante è autonomo e non sempre vincolato dalle clausole del contratto originario.

I Fatti del Caso: una Garanzia Personale e un Debito non Onorato

Una società aveva ottenuto un prestito partecipativo da un istituto finanziario. A garanzia di tale prestito, una persona fisica, all’epoca rappresentante legale della società, aveva prestato una fideiussione personale. A seguito dell’inadempimento della società, l’istituto finanziario si è rivolto al fideiussore per ottenere il pagamento del debito.

Il fideiussore ha quindi pagato una cospicua somma all’istituto finanziario in forza di una transazione e, successivamente, ha agito in giudizio contro la società debitrice per recuperare quanto versato. Ha ottenuto un decreto ingiuntivo dal Tribunale di Parma, ma la società si è opposta, sollevando, tra le altre cose, un’eccezione di incompetenza territoriale. Secondo la società, il contratto di prestito originario conteneva una clausola che stabiliva la competenza esclusiva del Tribunale di Genova per qualsiasi controversia.

Tanto il Tribunale di primo grado quanto la Corte d’Appello hanno respinto le tesi della società, qualificando l’azione del garante come regresso e ritenendo inapplicabile la clausola sul foro esclusivo. La questione è così giunta dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Questione Giuridica: Regresso o Surroga?

Il cuore della controversia ruotava attorno alla qualificazione giuridica dell’azione intrapresa dal garante. La società debitrice sosteneva che si trattasse di un’azione di surrogazione. In questo caso, il fideiussore sarebbe subentrato nella stessa posizione del creditore originario, ereditando quindi tutti i termini del contratto di prestito, inclusa la clausola sul foro esclusivo di Genova.

Al contrario, il fideiussore e i giudici di merito hanno qualificato l’azione come regresso ai sensi dell’art. 1950 c.c. Questa qualificazione implica che il fideiussore agisce sulla base di un diritto nuovo e autonomo, che sorge nel momento in cui effettua il pagamento, e non sulla base del diritto del creditore originario.

La Decisione della Cassazione e l’Azione di Regresso del Fideiussore

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso della società, confermando le decisioni dei giudici di merito. I giudici hanno chiarito che il fideiussore che paga il debito ha la facoltà di scegliere se agire in surrogazione (art. 1949 c.c.) o in regresso (art. 1950 c.c.).

Nel caso specifico, l’azione era stata correttamente qualificata come regresso, poiché fondata su un credito proprio e autonomo del garante, sorto per effetto del pagamento. Di conseguenza, le clausole derogatorie della competenza, come quella che indicava il foro di Genova, presenti nel contratto di prestito tra la società e l’istituto finanziario, non potevano essere opposte al fideiussore, il quale era rimasto estraneo a quel negozio garantito.

Le Motivazioni della Suprema Corte

Le motivazioni della Corte si basano su punti cardine del diritto delle obbligazioni e processuale:

1. Autonomia del Diritto di Regresso: La Corte ha ribadito che l’azione di regresso fideiussore si fonda su un diritto autonomo. Questo diritto nasce ex novo in capo al garante al momento del pagamento e non deriva dal rapporto contrattuale originario. Pertanto, il fideiussore non è vincolato dalle pattuizioni stipulate tra debitore e creditore, a meno che non le abbia specificamente accettate.

2. Inapplicabilità delle Clausole sul Foro Esclusivo: Poiché il garante agisce per un diritto proprio, le clausole che stabiliscono un foro competente esclusivo, contenute nel contratto a cui egli è estraneo, non hanno efficacia nei suoi confronti.

3. Irrilevanza di un Precedente Giudicato: La società ricorrente aveva invocato una precedente sentenza tra il fideiussore e un co-fideiussore in cui un altro tribunale si era dichiarato incompetente. La Cassazione ha respinto l’argomento, sottolineando che una sentenza pronunciata tra parti diverse non può avere valore di giudicato nel presente procedimento.

4. Inammissibilità delle Censure sul Merito: Molte delle doglianze della società, relative all’effettivo ammontare del pagamento o alla valutazione delle prove, sono state dichiarate inammissibili. La Corte ha ricordato che il giudizio di legittimità non consente una nuova valutazione dei fatti, soprattutto in presenza di una “doppia conforme”, ovvero due decisioni di merito concordi.

Conclusioni

Questa ordinanza della Cassazione rafforza la tutela del fideiussore, garantendogli una maggiore flessibilità nell’esercizio dei propri diritti di recupero. La distinzione tra regresso e surroga non è una mera sottigliezza accademica, ma ha conseguenze pratiche determinanti, soprattutto in ambito processuale. Il principio affermato è chiaro: il garante che paga può agire con un’azione di regresso fideiussore, un diritto nuovo e indipendente che lo svincola dalle clausole del contratto principale che non ha sottoscritto. Ciò garantisce che il fideiussore non sia intrappolato in fori competenti svantaggiosi o in altre condizioni contrattuali che non ha mai accettato.

Una clausola sul foro competente esclusivo, presente nel contratto tra debitore e creditore, è vincolante per il fideiussore che agisce in regresso?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’azione di regresso si fonda su un diritto autonomo del fideiussore. Pertanto, le clausole del contratto principale, a cui il fideiussore è estraneo, non si applicano alla sua azione per recuperare quanto pagato.

Qual è la differenza fondamentale tra l’azione di regresso e l’azione di surrogazione per il fideiussore?
L’azione di regresso (art. 1950 c.c.) si basa su un diritto nuovo e autonomo che sorge in capo al fideiussore quando paga il debito. L’azione di surrogazione (art. 1949 c.c.), invece, consiste nel subentro del fideiussore negli stessi diritti e nella stessa posizione che il creditore aveva nei confronti del debitore.

Perché una precedente sentenza tra il fideiussore e un altro co-fideiussore non è stata considerata rilevante in questo caso?
La Corte ha ritenuto che una sentenza precedente non potesse avere valore di giudicato perché riguardava un giudizio diverso e tra parti diverse. Il principio del giudicato, infatti, vincola solo le parti, i loro eredi o aventi causa rispetto alla specifica controversia decisa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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