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Amministratore di fatto: quando vincola la società?

Una società alberghiera ha citato in giudizio il suo fornitore di servizi IT per un presunto malfunzionamento di un canale televisivo privato. La Corte d’Appello ha respinto la richiesta, ritenendo che l’amministratore di fatto della società avesse accettato il servizio senza riserve firmando un verbale di consegna. La società, inoltre, aveva continuato a pagare per tre anni senza contestazioni scritte. La Corte di Cassazione ha confermato questa decisione, consolidando i principi sulla figura dell’amministratore di fatto e stabilendo che la sua accettazione dell’opera è sufficiente a vincolare la società, senza necessità di una ratifica formale.

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Amministratore di Fatto: Chi è e Quando le Sue Azioni Vincolano la Società?

La gestione di una società è un’attività complessa, regolata da norme precise su poteri e responsabilità. Ma cosa succede quando una persona agisce come un dirigente senza averne il titolo formale? La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 7864/2024, torna su un tema cruciale per il diritto societario: la figura dell’amministratore di fatto. Questa pronuncia chiarisce fino a che punto gli atti compiuti da tale soggetto possano vincolare legalmente l’azienda, anche in sua assenza di una nomina ufficiale.

I Fatti del Caso

Una società operante nel settore alberghiero aveva stipulato un contratto per l’installazione e la fornitura di un canale televisivo personalizzato per i propri clienti. Per finanziare l’operazione, la società alberghiera aveva sottoscritto un contratto di locazione operativa con una società di leasing, la quale saldava immediatamente l’intero importo al fornitore del servizio. La società alberghiera si impegnava a versare canoni mensili per 36 mesi.

Sostenendo un grave inadempimento del fornitore a causa del malfunzionamento del servizio, la società alberghiera lo citava in giudizio per ottenere la restituzione di quasi 23.000 euro e il risarcimento dei danni. Il fornitore si difendeva, negando ogni addebito e chiedendo a sua volta il pagamento di un canone annuale per il tacito rinnovo del contratto.

La Corte d’Appello ribaltava la decisione di primo grado, dando ragione al fornitore. La chiave di volta era un verbale di consegna e collaudo firmato, senza riserve, da una persona che, pur non essendo l’amministratore legale, agiva come tale. Questo, unito al fatto che la società aveva pagato i canoni per tre anni senza mai contestare formalmente il disservizio, è stato considerato come un’accettazione piena e incondizionata dell’opera.

L’Analisi della Corte: la figura dell’amministratore di fatto

La società alberghiera ha contestato in Cassazione la qualifica di amministratore di fatto attribuita dalla Corte d’Appello alla persona che aveva firmato il verbale. Secondo la ricorrente, il tribunale di primo grado lo aveva definito semplicemente ‘utile gestore’, una figura giuridica differente.

La Suprema Corte ha respinto questa distinzione come irrilevante ai fini della decisione. Ha chiarito che la gestione di affari altrui, quando non è occasionale ma sistematica e protratta nel tempo, sfocia naturalmente nella figura dell’amministratore di fatto. Chi si ingerisce costantemente nella gestione sociale, esercitando poteri decisionali e rappresentando la società all’esterno, ne assume di fatto l’amministrazione, con tutte le conseguenze legali che ne derivano. Le sue azioni, quindi, sono in grado di vincolare la società stessa.

La Qualificazione del Contratto e l’Accettazione dell’Opera

Un altro punto contestato riguardava la qualificazione del contratto. La società ricorrente sosteneva che la Corte d’Appello avesse errato nel definirlo ‘appalto di servizi’, insistendo sulla natura di fornitura di beni (hardware e software standard).

Anche su questo punto, la Cassazione ha dato torto alla ricorrente. Ha ribadito un principio fondamentale: il giudice d’appello è libero di dare una qualificazione giuridica diversa al rapporto contrattuale rispetto al primo grado, a patto di non introdurre nuovi fatti o modificare l’oggetto della richiesta delle parti. Inoltre, la Corte ha sottolineato che l’accettazione dell’opera, secondo l’articolo 1665 del codice civile, libera l’appaltatore da responsabilità per vizi palesi e riconoscibili. La firma del verbale di collaudo da parte dell’amministratore di fatto, senza alcuna contestazione, ha integrato a tutti gli effetti questa accettazione, sanando eventuali difetti visibili al momento della consegna.

Le Motivazioni

La Cassazione ha rigettato il ricorso basandosi su una serie di principi consolidati. In primo luogo, ha stabilito che non è necessaria una ratifica formale da parte degli organi sociali per rendere efficaci gli atti compiuti dall’amministratore di fatto, specialmente quando la sua gestione è stata utile e non contestata. La ratifica, spiega la Corte, serve a fugare incertezze, ma non è un requisito di validità quando la gestione è già ‘perfetta’ nei suoi presupposti.

In secondo luogo, la Corte ha considerato inammissibili le censure relative alla violazione del principio dell’apparenza del diritto, poiché la decisione d’appello si fondava su molteplici ragioni autonome e sufficienti (le c.d. rationes decidendi), e il fallimento delle censure principali rendeva superfluo l’esame delle altre.

Infine, la Corte ha ribadito che la contestazione della qualificazione giuridica di un contratto deve essere fondata sulla violazione dei canoni di interpretazione contrattuale (art. 1362 e ss. c.c.), cosa che la ricorrente non aveva fatto, limitandosi a proporre una propria interpretazione del rapporto in contrapposizione a quella del giudice.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame offre importanti spunti di riflessione per le imprese. La figura dell’amministratore di fatto è una realtà giuridica che può avere conseguenze vincolanti e talvolta onerose per la società.

1. Attenzione alla Gestione Informale: Permettere a soggetti non formalmente investiti di poteri di agire sistematicamente in nome e per conto della società crea un’ingerenza che la legge riconosce e tutela. Gli atti da loro compiuti possono vincolare l’azienda come se fossero stati posti in essere dall’amministratore di diritto.
2. Importanza della Formalità: È fondamentale formalizzare tempestivamente e per iscritto qualsiasi contestazione relativa a un contratto. Il pagamento continuato di un servizio, senza lamentele formali, viene interpretato dai giudici come un comportamento concludente che dimostra l’accettazione della prestazione.
3. Il Valore dei Verbali di Consegna: La firma di un verbale di collaudo o di consegna non è una mera formalità. È un atto giuridico che, se apposto senza riserve, preclude la possibilità di contestare successivamente difetti che erano riconoscibili al momento della verifica.

Chi è l’amministratore di fatto e quando le sue azioni vincolano la società?
L’amministratore di fatto è colui che, pur senza una nomina ufficiale, si ingerisce in modo continuativo nella gestione di una società. Secondo la Corte, le sue azioni vincolano la società quando non sono meramente occasionali e manifestano un’effettiva assunzione dei poteri gestionali.

La firma su un verbale di consegna da parte di un amministratore di fatto equivale ad accettazione dell’opera?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che la firma apposta su un verbale di collaudo e consegna, senza alcuna riserva, da parte di un amministratore di fatto, costituisce una valida accettazione dell’opera ai sensi dell’art. 1665 c.c. Questo impedisce di sollevare successive contestazioni per vizi che erano palesi o riconoscibili in quel momento.

Un giudice d’appello può cambiare la qualificazione giuridica di un contratto data dal giudice di primo grado?
Sì, il giudice d’appello ha il potere di fornire una qualificazione giuridica del contratto diversa da quella del tribunale, a condizione che non introduca nel processo nuovi elementi di fatto né modifichi l’effetto giuridico che le parti intendevano perseguire.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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