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Accesso agli atti società di collecting: la giurisdizione

Un artista si è visto negare da una società di gestione collettiva l’accesso ai documenti contabili sulle royalties. La Corte di Cassazione, decidendo sulla giurisdizione, ha stabilito che la competenza spetta al giudice ordinario e non a quello amministrativo. La decisione si fonda sulla natura privatistica della società, che opera in un mercato liberalizzato, e su una norma specifica che devolve tutte le controversie relative alle sue attività alla giurisdizione ordinaria. Pertanto, il diritto di accesso agli atti di una società di collecting deve essere fatto valere davanti al tribunale civile.

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Accesso agli atti Società di Collecting: Decide il Giudice Ordinario

Un’importante ordinanza delle Sezioni Unite della Cassazione chiarisce un punto fondamentale per tutti gli artisti, autori ed editori: a quale giudice rivolgersi quando viene negata la trasparenza sui propri compensi. La questione riguarda specificamente l’accesso agli atti società di collecting, enti che gestiscono la riscossione e la distribuzione dei diritti d’autore. La Corte ha stabilito che la competenza non è del giudice amministrativo, come si potrebbe pensare in base alla normativa generale sulla trasparenza, ma del giudice ordinario.

I Fatti: La Richiesta di Accesso ai Dati sulle Royalties

Il caso nasce dalla richiesta di un artista, cantante e compositore, associato a una nota società italiana di gestione collettiva. L’artista, avendo contribuito alla creazione di diverse opere musicali, aveva chiesto di poter visionare la documentazione amministrativo-contabile relativa alle royalties maturate. In altre parole, voleva capire come venivano calcolati e distribuiti i suoi guadagni.

Di fronte al rifiuto della società, l’artista ha impugnato il diniego davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR). La società di collecting, a sua volta, ha sollevato una questione di giurisdizione dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendo che il TAR non fosse il giudice competente a decidere sulla materia.

La Questione di Giurisdizione sull’Accesso agli Atti Società di Collecting

Il cuore del problema era stabilire se la richiesta di un associato di accedere ai documenti della società di collecting rientrasse nella giurisdizione del giudice amministrativo, tipicamente competente per le controversie sull’accesso agli atti della Pubblica Amministrazione (secondo la Legge 241/1990), oppure in quella del giudice ordinario.

La società ricorrente ha argomentato che la sua attività, specialmente dopo la liberalizzazione del mercato dei diritti d’autore, è interamente regolata dal diritto privato. Di conseguenza, ogni disputa con i propri associati, inclusa quella sull’accesso ai documenti, dovrebbe essere trattata come una controversia tra privati e decisa da un tribunale civile.

Le Motivazioni: Perché la Giurisdizione è Ordinaria

Le Sezioni Unite hanno accolto la tesi della società di collecting, dichiarando la giurisdizione del giudice ordinario. La motivazione della Corte si basa su due pilastri fondamentali.

La Natura Privatistica dell’Ente

Innanzitutto, la Corte ha sottolineato il processo di ‘aziendalizzazione’ e privatizzazione che ha trasformato la società di collecting. La fine del monopolio e l’apertura del mercato a nuovi operatori, anche europei (in attuazione della c.d. direttiva Barnier), hanno reso la società un’entità che opera in regime di concorrenza. Questa natura privatistica è incompatibile con una gestione pubblicistica dei rapporti con gli associati.

La Norma Speciale Prevale sulla Generale

Il secondo e decisivo argomento è di natura normativa. Esiste una legge specifica (l’art. 1, comma 2, della L. n. 2/2008) che stabilisce in modo chiaro e onnicomprensivo che ‘tutte le controversie concernenti le attività dell’ente (…) sono devolute alla giurisdizione ordinaria’. Questa norma speciale prevale sulla regola generale che assegna al giudice amministrativo le cause in materia di accesso ai documenti. L’unica eccezione prevista riguarda le controversie tributarie, il che rafforza l’intento del legislatore di concentrare tutte le altre dispute presso il giudice civile.

Le Conclusioni: Implicazioni della Sentenza sull’Accesso agli Atti Società di Collecting

Questa ordinanza ha conseguenze pratiche significative. Stabilisce un principio chiaro: gli artisti, gli autori e gli editori che desiderano esercitare il loro diritto di accesso agli atti società di collecting per verificare la gestione dei loro compensi devono rivolgersi al tribunale ordinario. La decisione garantisce uniformità di trattamento, poiché tutte le controversie con i vari organismi di gestione collettiva, che operano come imprese private, saranno soggette alla stessa giurisdizione. Si rafforza così la visione di un rapporto di natura privatistica tra l’autore e l’ente di intermediazione, fondato su un mandato e regolato dalle norme del codice civile, anche per quanto riguarda gli obblighi di trasparenza e rendicontazione.

A quale giudice deve rivolgersi un artista per ottenere l’accesso a documenti detenuti da una società di gestione collettiva dei diritti d’autore?
L’artista deve rivolgersi al giudice ordinario. Le Sezioni Unite della Cassazione hanno stabilito che la giurisdizione per queste controversie non spetta al giudice amministrativo.

Perché le controversie con la società di gestione collettiva sono state assegnate al giudice ordinario?
La decisione si basa su due fattori principali: primo, una legge specifica (art. 1, comma 2, L. n. 2/2008) che devolve tutte le controversie relative all’attività della società al giudice ordinario; secondo, il processo di ‘aziendalizzazione’ e liberalizzazione del mercato, che ha reso la società un operatore privato che agisce in concorrenza, rendendo inadeguata una gestione pubblicistica dei rapporti.

La normativa generale sull’accesso ai documenti amministrativi (L. 241/1990) si applica a queste società?
Sebbene in linea di principio la normativa sull’accesso possa applicarsi anche a soggetti privati, nel caso specifico della società di gestione collettiva esaminata, una norma speciale prevale e assegna la giurisdizione al giudice ordinario, escludendo la competenza del giudice amministrativo che è tipica delle cause basate sulla L. 241/1990.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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