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Accessione su fondi confinanti: la Cassazione decide

Una recente ordinanza della Cassazione affronta il caso di due ex coniugi che avevano costruito un immobile su due lotti di terreno adiacenti, di proprietà esclusiva di ciascuno. La Corte ha stabilito che, in assenza di un accordo contrario, il principio di accessione su fondi confinanti prevale: ciascuno diventa proprietario della porzione di edificio che insiste sul proprio terreno. Viene così respinto il ricorso della ex moglie che rivendicava la comproprietà basandosi sulla legislazione post-sisma e sul contributo comune alla costruzione.

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Accessione su fondi confinanti: la proprietà segue il suolo, non l’accordo

Il principio di accessione su fondi confinanti è un pilastro del diritto immobiliare, ma la sua applicazione può diventare complessa in situazioni particolari, come nel caso di una costruzione realizzata da ex coniugi su terreni di proprietà esclusiva. Con l’ordinanza n. 5111/2024, la Corte di Cassazione ha ribadito un punto fondamentale: la proprietà di un edificio segue la proprietà del suolo su cui insiste, anche se le parti avevano concordato di costruire insieme.

I Fatti di Causa: La Ricostruzione Post-Sisma

La vicenda trae origine da una controversia tra due ex coniugi. A seguito del sisma che colpì la Sicilia nel 1968, a entrambi vennero assegnati, a titolo gratuito e in base alla legislazione emergenziale, due lotti di terreno contigui per la ricostruzione delle loro abitazioni distrutte.

I due decisero di accorpare i lotti per realizzare un unico fabbricato composto da diverse unità immobiliari. Anni dopo, l’ex marito citava in giudizio l’ex moglie per far accertare la sua proprietà esclusiva su alcuni degli immobili costruiti sull’area.

Il Percorso Giudiziario: Dal Tribunale alla Corte d’Appello

In primo grado, il Tribunale di Sciacca rigettava la domanda, sostenendo che, in assenza dei decreti di trasferimento definitivi, i terreni fossero ancora di proprietà demaniale e che, di conseguenza, anche l’edificio soprastante appartenesse allo Stato per il principio di accessione.

La Corte d’Appello di Palermo, tuttavia, ribaltava la decisione. Riformando la sentenza, accoglieva la domanda dell’ex marito e lo dichiarava unico proprietario degli immobili oggetto di causa, basandosi sul fatto che nel frattempo (nel 2015) il Comune competente aveva emesso le ordinanze di assegnazione definitiva dei lotti ai rispettivi ex coniugi. Era a questo punto che l’ex moglie decideva di ricorrere in Cassazione.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

La ricorrente basava le sue doglianze su diversi punti:
1. Violazione della normativa speciale post-sisma: Sosteneva che la legislazione emergenziale, che permetteva un’espansione della proprietà pre-sisma per garantire un’abitazione adeguata, non fosse applicabile in questo caso, non trattandosi della prima casa. Di conseguenza, l’espansione della proprietà non poteva andare a esclusivo vantaggio dell’ex marito.
2. Omesso esame di un fatto decisivo: Lamentava che la Corte d’Appello non avesse considerato che la porzione di immobile pre-esistente e inglobata nella nuova costruzione era una seconda unità abitativa, non la prima.
3. Nullità della sentenza: Affermava che la Corte d’Appello, applicando l’accessione, avrebbe dovuto riconoscere all’ex marito solo la proprietà della porzione di appartamento costruita sulla verticale del suo lotto, e non l’intera unità.

L’applicazione del principio di accessione su fondi confinanti secondo la Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato tutti i motivi del ricorso, ritenendoli infondati o inammissibili. Il fulcro della decisione risiede nella corretta applicazione del principio di accessione, come interpretato dalla giurisprudenza consolidata.

La Corte ha chiarito che la legislazione speciale post-sisma serviva a dare accesso ai benefici per la ricostruzione, ma non creava un titolo di ‘prenotazione’ sulla proprietà del nuovo bene. La titolarità dell’immobile costruito è determinata dalle regole generali del codice civile.

Il principio cardine, affermato più volte dalla Cassazione, è il seguente: quando più soggetti, proprietari esclusivi di aree confinanti, si accordano per realizzare una costruzione, ciascuno di essi, salvo un patto contrario, acquista la proprietà esclusiva della parte di edificio che insiste, in proiezione verticale, sul proprio fondo.

In altre parole, l’accordo a costruire insieme non è di per sé sufficiente a creare una comunione sull’intero edificio. L’accessione, essendo un modo di acquisto della proprietà a titolo originario, prevale sulla presunzione di comunione che potrebbe derivare dalla realizzazione congiunta dell’opera.

le motivazioni

La Cassazione ha smontato le argomentazioni della ricorrente punto per punto. Ha specificato che l’esistenza di una proprietà pre-sisma era solo il presupposto per accedere ai benefici di legge, non un criterio per determinare la proprietà del nuovo edificio. La Corte ha inoltre evidenziato che la questione sulla presunta maggiore insistenza dell’edificio su un lotto rispetto all’altro era una questione nuova, non sollevata nei gradi di merito, e comunque non supportata da prove specifiche. Infine, la Corte ha confermato la condanna della ricorrente al pagamento di un’indennità per il godimento dell’immobile, ritenendola una conseguenza logica dell’accertamento della proprietà esclusiva in capo all’ex marito. La motivazione della Corte d’Appello sul punto è stata giudicata sufficiente e non illogica.

le conclusioni

Questa ordinanza riafferma con forza la centralità del principio di accessione nel diritto immobiliare. Dimostra che, anche in contesti complessi regolati da normative speciali, le regole generali sull’acquisto della proprietà mantengono la loro validità. Per chi si trova a costruire su terreni confinanti, anche con un accordo di collaborazione, è cruciale essere consapevoli che, senza una specifica convenzione contraria (ad esempio, un atto notarile che costituisca una comunione o un diritto di superficie), la proprietà della costruzione seguirà inevitabilmente la proprietà del suolo. Un accordo verbale o una semplice collaborazione non bastano a derogare a questo principio fondamentale.

Se due persone costruiscono un unico edificio su due terreni confinanti di loro proprietà esclusiva, l’edificio diventa di proprietà comune?
No. Salvo una convenzione contraria formalizzata per iscritto, in base al principio di accessione, ciascun proprietario del terreno acquista la proprietà esclusiva della parte di edificio che si trova in proiezione verticale sul proprio fondo.

La legislazione speciale per la ricostruzione post-terremoto prevale sul principio generale dell’accessione?
No. La Corte ha chiarito che la legislazione speciale rappresenta solo il presupposto per accedere a benefici e provvidenze, ma non deroga alle regole generali del codice civile sull’acquisto della proprietà, tra cui l’accessione.

Un accordo verbale per costruire insieme un immobile su lotti separati è sufficiente a creare una comproprietà sull’intero edificio?
No. L’accordo per realizzare insieme una costruzione non supera il principio dell’accessione. Per creare una comproprietà sull’intero immobile costruito su fondi diversi sarebbe necessaria una specifica convenzione contraria, che deve avere forma scritta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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