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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Utilizzazione della cosa comune
Cassazione Civile, Sezione Seconda, Sentenza n. 5039 del 28 febbraio 2013
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Sopraelevazione, copertura del fabbricato condominiale
1127 c. c. , costituisce sopraelevazione soltanto l’intervento edificatorio che comporti spostamento in alto della copertura del fabbricato condominiale, mediante occupazione della colonna d’aria soprastante.
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Altana, manufatto particolare tipico della città di Venezia
L’altana costituisce un manufatto particolare tipico, soprattutto (ma non solo) della città di Venezia.
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Trasferimento di ipoteca, opponibilità al fallimento
In generale, perché un trasferimento di ipoteca possa essere opponibile al fallimento è comunque necessario che esso sia annotato a margine dell’iscrizione d’ipoteca prima o dopo la dichiarazione di fallimento.
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Fallimento, cessione del credito munito di ipoteca
Nel caso di cessione del credito munito di ipoteca, l’annotazione di detta cessione può essere opponibile al fallimento anche se annotata successivamente alla sua dichiarazione.
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Trasferimento ipoteca eseguita dopo fallimento
45 legge fallimentare riguarda esclusivamente gli atti di disposizione suscettibili di vulnerare i diritti della massa dei creditori. In sostanza, essa comporta un pregiudizio (di mero fatto, e del tutto legittimo) limitato ai creditori ammessi al riparto in posizione subordinata.
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Atti compiuti dopo la dichiarazione di fallimento
Il pagamento con surrogazione, analogamente alle altre forme di successione – in senso ampio – del credito, quale la cessione del credito, dà luogo ad una successione nel rapporto obbligatorio per cui, trattandosi di una vicenda concernente esclusivamente la posizione attiva del creditore originario, al quale si sostituisce il cessionario ovvero il solvens, resta immutato nella sua oggettività il rapporto obbligatorio. La ratio del citato articolo 45 l. f. è, infatti, quella di impedire un pregiudizio ai creditori conseguente da atti compiuti dopo l’apertura della procedura concorsuale garantendo la cristallizzazione della situazione patrimoniale alla data del fallimento.
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Mancata contestazione, comportamento rilevante
Cassazione Civile, Sezione Prima, Sentenza n. 3402 del 12 febbraio 2013
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Amministratore giudiziario, legittimazione reclamo
L’amministratore giudiziario, nominato in sede di sequestro assunto ai sensi dell’art.
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Custode per beni sottoposti a sequestro
L’ontologica difformità tra le funzioni demandabili al custode per l’amministrazione dei beni sottoposti a sequestro – custodia e conservazione, ovvero amministrazione e gestione – impone, in logica conseguenza, di verificarne la legittimazione sostanziale e processuale in concreto, in correlazione all’espletamento della funzione che, nella gamme delle competenze del suo uffizio, esso intende svolgere. Il corollario comporta che, spettando all’amministrazione della società la legittimazione iure proprio a resistere alla richiesta di fallimento e quindi a reclamare la successiva sentenza, l’amministratore giudiziario, nell’esercizio di quella stessa funzione, ha veste sostanziale e processuale che lo legittima ad assumere analoga iniziativa.
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Sequestro, poteri che competono al custode
Se di norma i poteri che competono al custode sono attinenti alla mera custodia a fini conservativi delle cose in sequestro, nulla vieta – ed anzi ora l’art. c. p. p. – espressamente consente che, nella sfera dei poteri del custode, rientri anche l’amministrazione dei beni in sequestro, con esercizio di poteri di vera e propria gestione.
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Sequestro conservativo penale, conservazione e custodia
Il sequestro conservativo penale, per sua stessa definizione, è finalizzato alla conservazione ed alla custodia dei beni sottoposti alla cautela reale, e soggiace per l’effetto, al regime omologo previsto dal codice di rito civile. 2 sexies legge n. 575/1965 e successive modifiche, che sia incaricato non solo della custodia e conservazione dei beni sequestrati, ma anche della loro amministrazione, secondo quanto previsto dall’art.
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Custode dei beni sequestrati ex art. 316-317 c.p.c.
Diversa è la funzione demandata al custode dei beni sequestrati ex art. 316-317 c. p. c. che è sottesa alla mera conservazione dei beni sequestrati, e pertanto, non confligge con l’apertura del fallimento che, pur determinando lo spossessamento della gestione di quei beni, non determina sottrazione alla garanzia patrimoniale, in vista della quale è emessa la misura cautelare.
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Accessione invertita, domanda riconvenzionale
La c. d. accessione invertita, comportando per sua natura l’imprescindibile necessità di una pronuncia del giudice costitutiva del diritto di proprietà a favore di chi, nel costruire, ha occupato una porzione dell’attiguo fondo altrui e, nel contempo, estintiva del correlativo diritto del proprietario dell’area occupata, deve necessariamente formare oggetto di una vera e propria domanda riconvenzionale, non potendo essere neppure invocata in via di mera eccezione, né di semplice difesa.
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Pubblica amministrazione, perseguire interessi generali
La pubblica amministrazione, anche quando agisce iure privatorum, non può che perseguire interessi generali, per ciò stesso connotati da finalità pubblicistiche.
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Impegni assunti dai privati, rilascio di licenze edilizie
Gli eventuali impegni assunti dai privati in via strumentale al rilascio di licenze edilizie non debbono necessariamente esser contenuti in detti provvedimenti ma possono essere anche espressi in autonome convenzioni ovvero in atti unilateri di sottomissione sottoscritti dai privati medesimi, ma deve pur sempre trattarsi di accorsi endoprocedimentali, strettamente funzionali e parti integranti del provvedimento amministrativo conclusivo.
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Appello, nomina del terzo difensore di fiducia
La nomina del terzo difensore di fiducia dell’imputato, in assenza di revoca espressa di almeno uno dei due già nominati, resta priva di efficacia salvo che si tratti di nomina per la proposizione dell’atto di impugnazione, la quale, in mancanza di contraria indicazione dell’imputato, comporta la revoca dei precedenti difensori.
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Tributi riscossi in violazione del diritto comunitario
Quando le modalità di finanziamento di un aiuto mediante tassa costituiscano parte integrante della misura di aiuto, le conseguenze derivanti dalla violazione, da parte delle autorità nazionali, del divieto di esecuzione sancito dall’art.
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Canone di abbonamento radiotelevisivo
Il giudice delle leggi nel ribadire che il canone di abbonamento radiotelevisivo ha da tempo assunto natura di prestazione tributaria, istituita e disciplinata dallo Stato, tanto da costituire diritto vivente, ha evidenziato che tale gettito è destinato quasi per intero (a parte la modesta quota assegnata all’Accademia nazionale di Santa Cecilia) al finanziamento della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, ai sensi dell’art.
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Provvidenze economiche erogate da genitori e nonni
Nel passato, la certezza o, quantomeno, il rilevante grado di probabilità di provvidenze economiche durevoli e costanti nel tempo, erogate da genitori a favore di figli maggiorenni ed economicamente indipendenti e da nonni a favore di nipoti non conviventi, poteva fondarsi su obblighi, non giuridici, ma socialmente molto forti perché radicati in stili di vita di completa dedizione dei genitori/nonni nei confronti dei discendenti. Con la conseguenza che, in mancanza di convivenza o di altro obbligo giuridico, non essendo ipotizzabile con elevato grado di certezza un beneficio durevole nel tempo, non può sussistere perdita che si risolva in un danno patrimoniale.
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