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Carmine Paul Alexander TEDESCO - Avvocato

Permesso ai sensi della Legge 104 del 1992

Il predetto diritto non può essere riconosciuto a più di un lavoratore dipendente per l’assistenza alla stessa persona con handicap in situazione di gravità. . (. . . ). “. Tanto meno la norma consente di utilizzare il permesso per esigenze diverse da quelle proprie della funzione cui la norma è preordinata: il beneficio comporta un sacrificio organizzativo per il datore di lavoro, giustificabile solo in presenza di esigenze riconosciute dal legislatore (e dalla coscienza sociale) come meritevoli di superiore tutela.

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Acquisto di immobile di non recente costruzione

In caso di vendita di un bene appartenente ad un edificio condominiale di costruzione molto risalente nel tempo, i difetti materiali conseguenti al concreto ed accertato stato di vetustà ovvero alla risalenza nel tempo delle tecniche costruttive utilizzate, non integrano un vizio rilevante ai fini previsti dall’articolo 1490 c. c. . Nel caso in esame, la corte d’appello aveva incontestatamente accertato non solo che la venditrice non aveva dato alcuna assicurazione circa l’inesistenza dei difetti poi riscontrati, ma anzi che la medesima aveva reso edotto l’acquirente della effettuazione di alcuni interventi sull’immobile per ovviare al problema dell’umidità.

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Appaltatore, è tenuto a controllare la bontà del progetto

Si osserva come non sia discutibile che nell’obbligazione principale dell’appaltatore sia compresa, dal punto di vista contenutistico, ogni attività finalizzata a raggiungere lo scopo del contratto. Poiché la prestazione dell’appaltatore si risolve nell’adempimento di un’obbligazione di risultato, egli è tenuto ad assolvere ai propri obblighi osservando i criteri generali della tecnica relativi al particolare lavoro affidatogli, rispondendo per le imperfezioni o i vizi dell’opera, di cui deve garantire l’assenza.

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Società inattiva, non può determinare effetti estintivi e successori

La società inattiva, ma non cancellata dal registro delle imprese, che si ha nella situazione in cui la società, per quanto esistente, non è operativa sotto il profilo gestionale, non può determinare gli effetti estintivi e successori considerati con la cancellazione dal registro delle imprese, recte con la iscrizione della cessazione della società nel registro delle imprese. Nelle società di persone, in effetti, è l’atto di cancellazione dal registro delle imprese a provocare il medesimo effetto estintivo definito per le società di capitali nell’articolo 2495 c. c. , posto che, nell’ipotesi di semplice inattività, l’organizzazione sociale è in grado di sopravvivere, entro determinati limiti temporali, anche ai suoi soci, ex articolo 2272 n. 4 c. c. (v. anche Cass. ,

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Improvvisa richiesta di pagamento, abuso del diritto

Il giudice d’appello ha considerato la “inerzia” del creditore, per il periodo dal 2004 al 2011, come adempimento dell’obbligo di buona fede contrattuale nel senso di tutela dell’interesse della controparte a non vedersi colpita da una pretesa divenuta, nel frattempo, esorbitante. La sua rilevanza si esplica nell’imporre, a ciascuna delle parti del rapporto obbligatorio, il dovere di agire in modo da preservare gli interessi dell’altra, a prescindere dall’esistenza di specifici obblighi contrattuali o di quanto espressamente stabilito da singole norme di legge (Sez.

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La matrice di un assegno costituisce una mera annotazione

Per provare il pagamento non è sufficiente la produzione della matrice di un assegno, ma è necessaria anche la prova dell’incasso da parte del creditore. La matrice di un assegno costituisce una mera annotazione da parte del debitore, che, in assenza del titolo, e della prova dell’incasso, non ha alcuna rilevanza ai fini della prova del pagamento.

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Omissione di deposito del bilancio in fase di liquidazione

6 aprile 2018, n. 8582, richiamando analoga conclusione di Cass. 25 ottobre 2016, n. 21517, ha affermato che dalla mancata presentazione per oltre tre anni consecutivi del bilancio annuale, da cui consegue la cancellazione d’ufficio, non emerge un’inequivoca volontà abdicativa della posizione attiva da parte della società.

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Intermediari, violazione degli obblighi informativi

L’articolo 29 del Regolamento Consob n. 11522 del 1998 obbliga gli intermediari autorizzati ad astenersi dall’effettuare con o per conto degli investitori operazioni non adeguate per tipologia, oggetto, frequenza o dimensione, tenendo conto di tutti gli elementi informativi disponibili.

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Licenziamento intimato con telegramma

La L. 15 luglio 1966, n. 604, articolo 2, modificato dalla L. 11 maggio 1990, n. 108, articolo 2, esige che il licenziamento sia comunicato per iscritto al lavoratore e tale onere di forma impone che l’atto con il quale sia stato intimato il recesso sia sottoscritto dal datore di lavoro (o dal suo rappresentante […]

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Parcheggio di autovettura in un supermercato

La ricorrente esponeva in fatto di avere convenuto, dinanzi al Giudice di Pace, il supermercato, ritenendolo responsabile dell’incendio, provocato da ignoti, alla autovettura parcheggiata all’interno del supermercato. Lo scopo del cliente, secondo il ragionamento operato nel caso in esame dalla Corte territoriale, si sostanzia prevalentemente nella ricerca di un luogo per la sosta temporanea.

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Proroga del contratto a tempo determinato

Il Decreto Legislativo n. 368 del 2001 (articolo 4) non prevede, a differenza di quanto stabilito dal Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n. 276, articolo 22, comma 2, in tema di somministrazione di lavoro (su cui cfr. La Corte di merito, nel suo incedere argomentativo, laddove ha affermato che in mancanza di forma scritta della proroga, il contratto a termine si converte in contratto a tempo indeterminato, non si è conformata agli enunciati principi dalla Corte di Cassazione.

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Scelta dei lavoratori da porre in cassa integrazione

Violazione dei criteri, stabiliti in sede di contrattazione collettiva, per la scelta dei lavoratori da porre in cassa integrazione.

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Contratti bancari, il requisito della forma scritta

Si riconosce così che la mancata sottoscrizione del documento contrattuale da parte della banca non determina la nullità per difetto della forma scritta, essendo sufficiente che il contratto sia redatto per iscritto, ne sia consegnata una copia al cliente e vi sia la sottoscrizione di quest’ultimo. Corollario di questa impostazione è che il consenso della banca può desumersi alla stregua di comportamenti concludenti (Cass. ,

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Coordinatore per la sicurezza, esecuzione dei lavori

Il Gup del Tribunale di Matera, in esito a giudizio celebrato nelle forme del rito abbreviato, condannava l’imputato alla pena ritenuta di giustizia avendolo ritenuto responsabile del reato di cui al Decreto Legislativo n. 81 del 2008, articolo 158, comma 2, lettera a), in relazione all’articolo 92, comma 1, lettera a) medesimo D. Lgs. , Invece il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione dei lavori avrebbe dovuto compiere anche un’opera di controllo dell’effettivo rispetto di tali prescrizioni, disponendo, nel caso in cui il rispetto di esse non fosse stato assicurato, la sospensione dei lavori.

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Lesione dei rapporti parentali, soggetti estranei

A tanto detto successivo indirizzo è giunto specificamente confutando i fondamenti logico giuridici su cui l’opposto orientamento sostanzialmente si fondava, ovvero: da un lato la norma che tutela la famiglia quale società naturale; dall’altro, l’assunto della convivenza, quale connotato minimo attraverso cui si esteriorizza l’intimità dei rapporti parentali, anche allargati, caratterizzati da reciproci vincoli affettivi, di pratica della solidarietà, di sostegno economico. Va da sé che ad evitare quanto già paventato dalla Suprema Corte (dilatazione ingiustificata dei soggetti danneggiati secondari e possibilità di prove compiacenti) è sufficiente che sia fornita la prova rigorosa degli elementi idonei a provare la lamentata lesione e l’entità dei danni (v. Cass.

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Deposito bancario, obbligo restitutorio della banca

20 gennaio 2012, n. 788 si lascia innegabilmente preferire, in quanto valorizza il dato per cui la permanenza della somma presso la banca depositaria comporta la soddisfazione dell’interesse di entrambe le parti: quello della banca di gestire in operazioni finanziarie il risparmio raccolto; quello del cliente di essere remunerato di tale utilizzo attraverso gli interessi che gli vengono periodicamente accreditati. precisa, poi, che “il rapporto non si estingue se, entro il predetto termine di 180 giorni, viene effettuata un’operazione o movimentazione ad iniziativa del titolare del rapporto o di terzi da questo delegati”.

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Azione di regresso, arricchimento dei condebitori

L’azione di regresso si è quindi ritenuto spettare pure al condebitore che abbia pagato solo parzialmente il debito solidale, sempre che la somma pagata ecceda la sua quota nei rapporti interni, e nei limiti di tale eccedenza (v. Cass. , 7/2/1969, n. 409) si riferisce in realtà all’ipotesi “normale” considerata dalla norma, impregiudicata rimanendo tuttavia l’ipotesi del pagamento parziale del debito (v. Cass. ,

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Professionista, veste di consumatore

Nel caso esaminato dal Supremo Consesso, la corte di merito, nell’impugnata sentenza, nell’affermare che l’apposizione della partita IVA sul contratto rappresenta un indicatore evidente della circostanza che la parte è un operatore professionale e, dunque, non un consumatore, con la conseguenza che è impossibile applicare allo stesso i diritti di recesso o la disapplicazione automatica di clausole vessatorie prevista dal codice del consumo, aveva disatteso il suindicato principio. Diversamente da quanto affermato nell’impugnata sentenza, nemmeno la mera indicazione nel contratto – tra le indicazioni delle sue generalità – della partita IVA può assumere invero rilievo decisivo al fine di escludersi che il medesimo possa considerarsi consumatore e, conseguentemente, l’applicazione nel caso della relativa disciplina di tutela.

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Danno estetico, separata liquidazione

Il danno estetico non può essere considerato una voce di danno a sé, aggiuntiva ed ulteriore rispetto al danno biologico, salve circostanze specifiche ed eccezionali, tempestivamente allegate dal danneggiato, le quali rendano il danno concreto più grave rispetto alle conseguenze ordinariamente derivanti dai pregiudizi dello stesso grado sofferti da persone della stessa età (Cass. , In concreto, ciò significa che ove le proiezioni negative patite non divergano da quelle subite da altre vittime della stessa età e con lo stesso grado di invalidità permanente la vittima non avrà diritto al riconoscimento di un quid pluris rispetto a quanto liquidato ricorrendo al metodo del punto di invalidità.

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Irregolarità urbanistica, esclusa la nullità del preliminare

Immobili privi di concessione edificatoria, esclusa la nullità del preliminare. Ne consegue che l’irregolarità urbanistica dell’immobile lamentata dai ricorrenti non rileverebbe neanche ai fini della nullità del contratto definitivo ed infatti il giudice ha pronunciato sentenza ex 2932 c. c. .

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