LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Termine breve ricorso: quando la revocazione conta

Un’ordinanza della Cassazione chiarisce che la notifica di un ricorso per revocazione avvia il termine breve ricorso di 60 giorni per impugnare la stessa sentenza in Cassazione. Nel caso esaminato, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha proposto ricorso oltre tale scadenza, vedendoselo dichiarare inammissibile per tardività, poiché il contribuente aveva precedentemente notificato un’istanza di revocazione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Termine Breve Ricorso: la Notifica della Revocazione Fa Scattare il Countdown

Nel complesso mondo del diritto processuale, il rispetto dei termini è un pilastro fondamentale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio cruciale: la notifica di un ricorso per revocazione equivale alla notifica della sentenza stessa, facendo così decorrere il termine breve ricorso di sessanta giorni per presentare appello in Cassazione. Questa decisione sottolinea l’importanza della diligenza processuale e chiarisce le dinamiche temporali delle impugnazioni.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un contenzioso tributario. Un contribuente aveva impugnato un preavviso di iscrizione ipotecaria emesso a seguito di due cartelle di pagamento. La Commissione Tributaria Regionale accoglieva l’appello del contribuente, annullando l’atto.

Successivamente, l’Amministrazione finanziaria decideva di impugnare tale sentenza dinanzi alla Corte di Cassazione. Tuttavia, il ricorso veniva notificato il 10 dicembre 2018, a diversi mesi di distanza dalla pubblicazione della sentenza (10 maggio 2018). Nel frattempo, il contribuente aveva già notificato un proprio ricorso per revocazione contro la medesima sentenza, spedito il 6 giugno 2018 e ricevuto dalla controparte il 13 giugno 2018.

L’Eccezione di Tardività e il Termine Breve Ricorso

Il contribuente, costituitosi in giudizio come controricorrente, ha sollevato un’eccezione preliminare di inammissibilità del ricorso dell’Amministrazione, sostenendo che fosse tardivo. Secondo la sua difesa, la notifica del ricorso per revocazione, avvenuta a giugno, aveva fatto scattare il termine breve ricorso di 60 giorni. Di conseguenza, il ricorso per cassazione, notificato a dicembre, era stato presentato ben oltre la scadenza.

L’Amministrazione, invece, aveva agito presumendo di poter usufruire del cosiddetto ‘termine lungo’ di sei mesi dalla pubblicazione della sentenza, un presupposto che si è rivelato errato alla luce dei principi consolidati della giurisprudenza.

La Prova della Tempestività

Un punto chiave della decisione riguarda l’onere della prova. La Corte ribadisce che spetta alla parte che impugna (il ricorrente) dimostrare di aver rispettato i termini processuali. Il mancato assolvimento di questo onere comporta inevitabilmente la dichiarazione di inammissibilità del gravame. In questo caso, l’Amministrazione non ha fornito alcuna prova che potesse giustificare una sospensione o un’interruzione dei termini.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha ritenuto fondata l’eccezione del controricorrente, dichiarando inammissibile il ricorso. Gli Ermellini hanno richiamato la loro giurisprudenza costante, secondo cui la notificazione della citazione per la revocazione di una sentenza di appello equivale, a tutti gli effetti, alla notificazione della sentenza stessa ai fini della decorrenza del termine breve per proporre ricorso per cassazione.

Questo principio si applica sia alla parte che notifica l’atto sia a quella che lo riceve. Una volta avviato il termine breve ricorso, ogni successiva impugnazione contro quella stessa sentenza deve rispettare la scadenza di sessanta giorni, a meno che il giudice della revocazione non disponga una sospensione dei termini ai sensi dell’art. 398, quarto comma, cod. proc. civ. Poiché l’Amministrazione non ha allegato né provato l’esistenza di una simile sospensione, il suo ricorso è stato giudicato irrimediabilmente tardivo.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame rappresenta un importante monito per tutti gli operatori del diritto. La gestione delle impugnazioni richiede una conoscenza approfondita non solo delle norme, ma anche degli orientamenti giurisprudenziali consolidati. La decisione conferma che qualsiasi atto di impugnazione notificato, come il ricorso per revocazione, può avere effetti ‘a cascata’ sugli altri mezzi di gravame, attivando il più stringente termine breve. Di conseguenza, le parti devono monitorare attentamente ogni iniziativa processuale della controparte per non incorrere in decadenze che precludono l’esame nel merito delle proprie ragioni.

La notifica di un ricorso per revocazione fa decorrere il termine per proporre ricorso per cassazione?
Sì, secondo la giurisprudenza costante della Corte di Cassazione, la notificazione di un ricorso per revocazione equivale alla notificazione della sentenza stessa e fa decorrere il termine breve di 60 giorni per proporre ricorso per cassazione, sia per la parte notificante che per quella destinataria.

Su chi grava l’onere di provare la tempestività del ricorso?
L’onere della prova dell’osservanza del termine di impugnazione, e quindi della sua tempestività, incombe sulla parte che propone l’impugnazione. Il mancato assolvimento di tale onere comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso.

Cosa succede se un ricorso per cassazione viene notificato oltre il termine breve?
Se il ricorso per cassazione viene notificato oltre il termine breve di 60 giorni (decorrente, ad esempio, dalla notifica di un’istanza di revocazione), esso viene dichiarato inammissibile per tardività. Ciò significa che la Corte non procederà all’esame del merito delle questioni sollevate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati