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Scissione societaria: responsabilità fiscale illimitata

Una società holding, nata da una fusione con società beneficiarie di una scissione, è stata ritenuta responsabile per i debiti fiscali pregressi della società scissa. La Corte di Cassazione ha confermato che in caso di scissione societaria, la normativa fiscale speciale, che prevede una responsabilità solidale e illimitata, prevale sulle norme del codice civile che limiterebbero tale responsabilità. Tuttavia, il caso è stato rinviato al giudice di merito per non aver esaminato l’eccezione di prescrizione del credito tributario.

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Scissione Societaria e Debiti Fiscali: La Cassazione Conferma la Responsabilità Illimitata

L’operazione di scissione societaria è uno strumento flessibile per la riorganizzazione aziendale, ma nasconde complessità significative, specialmente sul fronte della responsabilità per i debiti pregressi. Con la recente Ordinanza n. 739/2024, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi su un tema cruciale: la responsabilità fiscale delle società beneficiarie per i debiti tributari della società scissa, confermando un principio ormai consolidato ma non sempre scontato per gli operatori.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dall’impugnazione di alcune cartelle di pagamento da parte di una società immobiliare. Tale società era il risultato di una fusione con altre due società, a loro volta nate da una precedente scissione societaria parziale di un’altra azienda. Le cartelle si riferivano a debiti tributari (per gli anni 2006, 2007 e 2008) della società originaria, quella che aveva dato il via all’operazione di scissione.

La società ricorrente sosteneva di non essere tenuta a rispondere di tali debiti, o quantomeno non illimitatamente. A suo avviso, dovevano applicarsi le norme del codice civile che limitano la responsabilità delle società beneficiarie della scissione. Inoltre, contestava la validità stessa della pretesa fiscale, eccependo la prescrizione e la decadenza del diritto di accertamento dell’Amministrazione Finanziaria.

Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano respinto le ragioni della società, affermando la legittimità della richiesta di pagamento.

I Motivi del Ricorso e la Disciplina della Scissione Societaria

La società ha portato il caso dinanzi alla Corte di Cassazione, basando il proprio ricorso su due motivi principali:

1. Errata applicazione della legge: La ricorrente lamentava la violazione delle norme civilistiche (artt. 2506-bis e 2506-quater c.c.) che, in caso di scissione, prevedono una responsabilità limitata delle società beneficiarie. Sosteneva che la normativa tributaria (art. 173 del D.P.R. 917/1986) non dovesse escludere l’applicazione di tali limiti.
2. Omessa pronuncia: La società denunciava che il giudice d’appello non si era pronunciato affatto su un punto decisivo della controversia, ovvero l’eccezione di decadenza e prescrizione del credito tributario, un’argomentazione che, se accolta, avrebbe annullato la pretesa fiscale alla radice.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha analizzato separatamente i due motivi, giungendo a una decisione duplice.

La Prevalenza della Norma Tributaria sulla Responsabilità

Riguardo al primo motivo, la Cassazione lo ha dichiarato manifestamente infondato. Gli Ermellini hanno ribadito il loro orientamento costante e consolidato: in materia di scissione societaria, la responsabilità per i debiti fiscali antecedenti all’operazione è regolata da una disciplina speciale che prevale su quella generale prevista dal codice civile.

In particolare, l’art. 173, comma 13, del D.P.R. n. 917/1986 (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) e l’art. 15, comma 2, del D.Lgs. n. 472/1997 stabiliscono una responsabilità solidale e illimitata di tutte le società partecipanti all’operazione (sia la scissa che le beneficiarie) per i debiti fiscali preesistenti. Questo significa che l’Amministrazione Finanziaria può richiedere l’intero importo a una qualsiasi delle società coinvolte, indipendentemente dal valore del patrimonio che le è stato assegnato con la scissione.

Questa deroga alla norma civilistica, come ricordato dalla Corte, è stata anche ritenuta legittima dalla Corte Costituzionale (sentenza n. 90/2018), poiché risponde all’esigenza di assicurare una riscossione più agevole dei tributi e a prevenire operazioni elusive, nel rispetto del principio costituzionale di pareggio di bilancio.

L’Accoglimento del Motivo sull’Omessa Pronuncia

Sul secondo motivo, invece, la Corte ha dato ragione alla società ricorrente. Riesaminando gli atti, i giudici hanno constatato che la Corte Tributaria Regionale aveva completamente ignorato le doglianze relative alla prescrizione e alla decadenza del credito. Tale omissione costituisce un vizio della sentenza (error in procedendo), in quanto il giudice ha il dovere di esaminare e decidere su tutte le questioni sollevate dalle parti.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha rigettato il primo motivo di ricorso, ma ha accolto parzialmente il secondo. Di conseguenza, ha cassato la sentenza impugnata limitatamente alla parte in cui non ha esaminato l’eccezione di prescrizione e decadenza. Il caso è stato rinviato alla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Campania per un nuovo esame su questo specifico punto.

La decisione riafferma con forza un principio fondamentale per chiunque affronti una scissione societaria: la responsabilità per i debiti fiscali è illimitata e solidale. Tuttavia, al contempo, tutela il diritto di difesa del contribuente, stabilendo che, sebbene la responsabilità sia estesa, la pretesa fiscale deve comunque essere legittima, tempestiva e non caduta in prescrizione. Le società coinvolte in tali operazioni devono quindi prestare massima attenzione non solo alla ripartizione del patrimonio, ma anche alla verifica puntuale di tutte le pendenze tributarie ereditate.

In caso di scissione societaria, come rispondono le società beneficiarie dei debiti fiscali della società scissa?
Rispondono solidalmente e illimitatamente per i debiti fiscali relativi a periodi d’imposta anteriori all’operazione. Ciò significa che l’amministrazione finanziaria può chiedere l’intero pagamento a una qualsiasi delle società coinvolte, a prescindere dal valore del patrimonio che ha ricevuto.

La disciplina sulla responsabilità fiscale nella scissione societaria è diversa da quella per i debiti civili?
Sì. La legge speciale tributaria (art. 173 D.P.R. 917/1986) prevale sulla normativa civilistica (art. 2506-quater c.c.). Mentre per i debiti civili la responsabilità delle beneficiarie è limitata al valore del patrimonio netto trasferito, per i debiti fiscali la responsabilità è illimitata.

Una società beneficiaria può difendersi da una richiesta di pagamento per debiti della società scissa?
Sì. Pur essendo solidalmente e illimitatamente responsabile, la società beneficiaria può sollevare tutte le difese che avrebbe potuto avanzare la società scissa. Come nel caso esaminato dalla Corte, può ad esempio eccepire l’avvenuta prescrizione o la decadenza del credito tributario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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