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Scissione societaria: responsabilità fiscale illimitata

Una società, nata da una scissione parziale, ha contestato una cartella di pagamento per debiti fiscali sorti prima dell’operazione. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, riaffermando il principio della responsabilità solidale e illimitata della società beneficiaria. Secondo la Corte, in caso di scissione societaria, l’Amministrazione Finanziaria può agire direttamente contro la beneficiaria per i debiti pregressi della scissa, senza necessità di notificare nuovi atti o rispettare termini di decadenza autonomi, poiché la beneficiaria è considerata a conoscenza della situazione debitoria originaria.

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Scissione Societaria: la Responsabilità Fiscale Illimitata della Beneficiaria

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale in materia di scissione societaria: la società beneficiaria risponde in solido e illimitatamente per i debiti fiscali della società scissa, anche se sorti prima dell’operazione. Questa decisione chiarisce che le tutele previste per i creditori in ambito civilistico non si applicano in campo tributario, dove prevale l’esigenza di garantire la riscossione dei tributi. Analizziamo insieme i dettagli di questo importante provvedimento.

I Fatti di Causa: la Contestazione del Debito Fiscale Post-Scissione

Il caso nasce dal ricorso di una società a responsabilità limitata, sorta a seguito di una scissione societaria parziale. L’Agente della Riscossione aveva notificato alla società beneficiaria una cartella di pagamento per debiti Irap e Irpeg relativi a un’annualità d’imposta precedente all’operazione di scissione, originariamente a carico della società scissa.

La società ricorrente si opponeva alla pretesa erariale sollevando due questioni principali:
1. La violazione del diritto alla difesa per mancata notifica di un atto informativo preliminare e per carenza di motivazione della cartella.
2. L’avvenuta decadenza del potere di riscossione, sostenendo che la notifica della cartella, seppur tempestiva nei confronti della società scissa, era tardiva nei confronti della beneficiaria.

La Commissione Tributaria Regionale aveva dato torto alla società, la quale ha quindi proposto ricorso in Cassazione.

La Questione della Responsabilità Fiscale nella Scissione Societaria

Il cuore della controversia risiede nell’interpretazione delle norme che regolano la responsabilità per i debiti tributari in caso di scissione societaria. A differenza del diritto civile, che prevede limiti alla responsabilità della beneficiaria (artt. 2506-bis e 2506-quater c.c.), il diritto tributario stabilisce un regime molto più rigoroso.

La normativa di riferimento, in particolare l’art. 173 del d.P.R. 917/1986 e l’art. 15 del D.Lgs. 472/1997, sancisce una responsabilità solidale e illimitata di tutte le società partecipanti all’operazione per i debiti fiscali anteriori alla scissione. Questo significa che l’Amministrazione Finanziaria può richiedere l’intero pagamento a una qualsiasi delle società coinvolte, senza dover seguire un ordine specifico (beneficio di preventiva escussione) e senza limiti legati al patrimonio trasferito.

Le motivazioni

La Corte di Cassazione, rigettando il ricorso, ha fornito una motivazione articolata, basata su un orientamento giurisprudenziale consolidato. I giudici hanno chiarito che l’operazione di scissione societaria è, ai fini fiscali, sostanzialmente neutra. L’Amministrazione Finanziaria non deve essere pregiudicata da una riorganizzazione aziendale.

Secondo la Corte, i procedimenti di accertamento e riscossione proseguono nei confronti della società scissa (o di quella designata in caso di scissione totale). Le società beneficiarie, pur essendo coobbligate illimitatamente, non hanno diritto a una nuova notifica degli atti già perfezionati nei confronti della società d’origine. Questo perché si presume che la beneficiaria, attraverso i suoi organi, sia a conoscenza della situazione debitoria pregressa, essendo questa una normale componente del progetto di scissione.

La Corte ha inoltre specificato che la notifica della cartella alla beneficiaria non necessita di motivazioni ulteriori rispetto a quelle già presenti nell’avviso di accertamento originario. La cartella si limita a rendere esigibile un credito già accertato. Di conseguenza, anche il termine di decadenza per la notifica va calcolato con riferimento all’atto originario notificato alla società scissa. Consolidato il potere di riscossione verso la scissa, questo si estende automaticamente alla beneficiaria.

Le conclusioni

L’ordinanza conferma un principio di estrema importanza pratica: le imprese che partecipano a operazioni di scissione societaria devono prestare la massima attenzione alla due diligence fiscale. La responsabilità per i debiti tributari pregressi non è limitata al patrimonio netto trasferito, ma è solidale e illimitata. La società beneficiaria non può eccepire la mancata conoscenza dei debiti o la tardività della notifica se i termini sono stati rispettati nei confronti della società originaria. Questa interpretazione rigorosa mira a tutelare l’erario e a prevenire l’uso di operazioni straordinarie per eludere gli obblighi fiscali, garantendo continuità nell’azione di accertamento e riscossione.

La società beneficiaria di una scissione è responsabile per i debiti fiscali della società scissa sorti prima dell’operazione?
Sì, la società beneficiaria è solidalmente e illimitatamente responsabile per i debiti fiscali della società scissa relativi a periodi d’imposta anteriori alla data in cui la scissione produce effetti. Questa responsabilità diverge da quella civile, che prevede dei limiti.

L’Amministrazione Finanziaria deve notificare un nuovo avviso di accertamento alla società beneficiaria prima di emettere la cartella di pagamento?
No. Una volta che l’avviso di accertamento è stato validamente notificato alla società scissa, non è necessario reiterare la notifica alla società beneficiaria ai fini della riscossione. La beneficiaria ha la facoltà di partecipare ai procedimenti e prendere visione degli atti, ma non sussiste un onere di nuova notifica per l’ente impositore.

Il termine di decadenza per la notifica della cartella di pagamento alla società beneficiaria è autonomo rispetto a quello della società scissa?
No, non è autonomo. Il titolo esecutivo si forma nei confronti del debitore d’imposta originario (la società scissa). Una volta che il potere di riscossione si è consolidato nei confronti di quest’ultima nel rispetto dei termini di decadenza, l’effetto si estende anche alla società beneficiaria coobbligata, senza che sia necessario rispettare un termine di decadenza separato per quest’ultima.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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