LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Scissione societaria e debiti fiscali: la Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 13861/2024, ha stabilito che in caso di scissione societaria e debiti fiscali, la società beneficiaria risponde in solido e illimitatamente per le obbligazioni tributarie della società scissa sorte in periodi d’imposta anteriori all’operazione. Tale responsabilità sussiste anche se l’accertamento fiscale e l’iscrizione a ruolo avvengono dopo la data della scissione. Il momento rilevante è l’insorgenza del presupposto del debito, non la sua successiva formalizzazione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Scissione societaria e debiti fiscali: La Cassazione conferma la responsabilità illimitata della beneficiaria

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale in materia di scissione societaria e debiti fiscali: la società beneficiaria è sempre responsabile in solido e senza limiti per le passività tributarie della società scissa, anche se queste vengono accertate dopo l’operazione di scissione. Questa decisione chiarisce che il momento determinante è quello in cui sorge il presupposto del debito, non la sua successiva formalizzazione.

I fatti del caso

Una società immobiliare, nata da una scissione societaria avvenuta il 24 gennaio 2011, si è vista notificare una cartella di pagamento per debiti IRES, IVA e IRAP relativi all’anno 2005 della società originaria (scissa). Tali debiti erano scaturiti da una sentenza di una Commissione Tributaria Regionale del 2012, quindi successiva alla scissione, che aveva confermato la pretesa fiscale nei confronti della società originaria. La società beneficiaria ha impugnato la cartella, sostenendo che il presupposto impositivo (l’iscrizione a ruolo derivante dalla sentenza) si fosse verificato dopo la scissione e che, pertanto, non dovesse risponderne. Le commissioni tributarie di primo e secondo grado hanno respinto le sue ragioni, spingendola a ricorrere in Cassazione.

La decisione della Corte e la gestione di scissione societaria e debiti fiscali

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della società, confermando la sua piena responsabilità. I giudici hanno chiarito che, in tema di scissione societaria e debiti fiscali, la normativa tributaria stabilisce un regime di responsabilità solidale e illimitata per tutte le società partecipanti all’operazione per i debiti fiscali sorti in periodi d’imposta anteriori alla scissione stessa. Questo principio prevale sulla disciplina civilistica, che prevede invece limiti alla responsabilità.

Le motivazioni

La Corte ha fondato la sua decisione su argomentazioni precise e consolidate.

1. Il Principio di Solidarietà Illimitata nel Diritto Tributario
Il cuore della motivazione risiede nell’interpretazione dell’art. 173 del TUIR e dell’art. 15 del D.Lgs. 472/1997. Queste norme, a differenza di quelle civilistiche (artt. 2506-bis e 2506-quater c.c.), prevedono una tutela rafforzata per il credito erariale. Per i debiti fiscali relativi a periodi d’imposta anteriori alla scissione, tutte le società coinvolte (scissa e beneficiarie) rispondono solidalmente e illimitatamente. Il momento che conta è l’insorgenza del presupposto del tributo (in questo caso, l’anno d’imposta 2005), non il momento in cui il debito viene accertato o iscritto a ruolo (avvenuto nel 2013).

2. Irrilevanza del Momento dell’Accertamento
La Cassazione ha sottolineato che le attività di controllo e accertamento possono legittimamente svolgersi anche dopo l’efficacia della scissione e devono essere condotte nei confronti della società scissa. Questo, tuttavia, non esclude la responsabilità solidale della beneficiaria. La legge stessa, infatti, prevede che le procedure di accertamento proseguano nei confronti della società originaria, lasciando impregiudicata la possibilità per l’Amministrazione Finanziaria di agire per la riscossione nei confronti della beneficiaria, quale coobbligata in solido.

3. Correttezza della Procedura di Riscossione
Infine, è stato rigettato anche il motivo relativo alla procedura di riscossione. La Corte ha ribadito che l’iscrizione a ruolo deve essere effettuata a nome del debitore principale (la società scissa). Successivamente, l’Agente della Riscossione può notificare la cartella di pagamento sia al debitore iscritto a ruolo sia ai coobbligati solidali, come la società beneficiaria. Non è quindi necessaria una distinta iscrizione a ruolo a nome di quest’ultima. La beneficiaria ha comunque pieno diritto di difesa e può contestare la pretesa impositiva opponendosi alla cartella.

Conclusioni

L’ordinanza in commento consolida un orientamento giurisprudenziale cruciale per le operazioni di ristrutturazione aziendale. Le società che partecipano a una scissione devono essere pienamente consapevoli che la responsabilità per i debiti fiscali pregressi è illimitata e solidale. La data dell’accertamento o della notifica non sposta i termini della questione: ciò che rileva è unicamente il periodo d’imposta in cui il debito è sorto. Questa interpretazione garantisce una solida protezione del credito erariale e impone alle società beneficiarie un’attenta due diligence sulle passività, anche solo potenziali, della società scissa.

La società beneficiaria di una scissione risponde dei debiti fiscali della società scissa sorti prima dell’operazione?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, la società beneficiaria risponde in solido e illimitatamente per tutti i debiti fiscali relativi a periodi d’imposta anteriori alla data di efficacia della scissione.

La responsabilità della beneficiaria esiste anche se l’accertamento fiscale avviene dopo la scissione?
Sì, la responsabilità solidale e illimitata della beneficiaria sussiste indipendentemente dal momento in cui avviene l’accertamento o l’iscrizione a ruolo del debito. Il momento rilevante è quello in cui è sorto il presupposto del debito tributario.

L’iscrizione a ruolo del debito deve essere fatta a nome della società beneficiaria affinché questa sia tenuta a pagare?
No. La giurisprudenza consolidata afferma che l’iscrizione a ruolo è correttamente effettuata a nome del debitore principale (la società scissa). L’Agente della Riscossione può poi notificare la cartella di pagamento direttamente al coobbligato solidale, ovvero la società beneficiaria, senza necessità di una sua specifica iscrizione a ruolo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati