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Scissione societaria: debiti fiscali senza preavviso

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 33619/2024, ha stabilito che in caso di scissione societaria, la società beneficiaria risponde solidalmente e illimitatamente dei debiti fiscali anteriori all’operazione. L’amministrazione finanziaria non è tenuta a notificare alla beneficiaria l’avviso di accertamento originariamente inviato alla società scissa prima di emettere la cartella di pagamento. Il diritto di difesa è garantito dalla possibilità di contestare la pretesa nel merito opponendosi alla cartella.

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Scissione Societaria e Debiti Fiscali: La Beneficiaria Paga Senza Preavviso

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione affronta un tema cruciale per le imprese: la gestione dei debiti fiscali a seguito di una scissione societaria. Il principio affermato è netto: la società che nasce da una scissione (beneficiaria) è responsabile per le tasse non pagate dalla società originaria (scissa) anche se non ha ricevuto una notifica preventiva dell’accertamento fiscale. Questa decisione consolida un orientamento giurisprudenziale volto a tutelare le ragioni del Fisco, semplificando le procedure di riscossione.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda una società a responsabilità limitata, nata da una scissione parziale, che si è vista notificare una cartella di pagamento per debiti fiscali risalenti al 2002, originariamente a carico della società scissa. La società beneficiaria ha impugnato la cartella, lamentando di non aver mai ricevuto un avviso di accertamento o un atto informativo che la mettesse al corrente della pretesa fiscale prima della notifica della cartella. Secondo la ricorrente, questa omissione violava il suo diritto di difesa e rendeva illegittima la riscossione, oltre a sollevare questioni di prescrizione e decadenza del credito.

La Responsabilità nella Scissione Societaria secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, basando la sua decisione su una chiara interpretazione delle norme che regolano la scissione societaria e la responsabilità tributaria. I giudici hanno ribadito che, in materia fiscale, vige un regime di responsabilità solidale e illimitata tra tutte le società coinvolte nell’operazione per i debiti tributari sorti prima della scissione. Questo significa che l’Agenzia delle Entrate può richiedere il pagamento dell’intero importo a una qualsiasi delle società (la scissa o le beneficiarie), senza dover seguire un ordine preciso.

La Corte ha specificato che questa disciplina speciale per i tributi prevale su quella civilistica, che prevede invece dei limiti alla responsabilità. L’obiettivo è garantire un’agevole riscossione dei crediti erariali, in linea con il principio costituzionale del pareggio di bilancio.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della motivazione risiede nell’articolo 173, comma 13, del TUIR (d.P.R. n. 917/1986). Questa norma stabilisce che i procedimenti di accertamento e riscossione per i periodi d’imposta anteriori alla scissione proseguono nei confronti della società scissa. Le società beneficiarie, pur essendo solidalmente responsabili, hanno semplicemente la facoltà di partecipare a tali procedimenti e di prendere visione degli atti, ma non vi è alcun onere per l’Amministrazione Finanziaria di notificare loro nuovamente gli atti già notificati alla scissa.

Secondo la Corte, questa impostazione non lede il diritto di difesa. Si presume che la società beneficiaria, attraverso i suoi organi, sia a conoscenza della situazione debitoria della società da cui ha origine, essendo questa un’informazione tipicamente contenuta nel progetto di scissione. Pertanto, la beneficiaria può e deve tutelare le proprie ragioni contestando nel merito la pretesa fiscale una volta ricevuta la cartella di pagamento, sollevando tutte le eccezioni che avrebbe potuto sollevare la società originaria. In sintesi, la creazione di un nuovo soggetto giuridico tramite scissione è un fatto interno all’organizzazione aziendale che non può complicare o ritardare l’azione di riscossione del Fisco. Di conseguenza, la notifica dell’atto presupposto (l’avviso di accertamento) alla sola società scissa è sufficiente a consolidare la pretesa fiscale, che si estende automaticamente alla beneficiaria in virtù della sua responsabilità solidale.

Conclusioni

L’ordinanza consolida un principio di fondamentale importanza pratica: nelle operazioni di scissione societaria, le società beneficiarie ereditano non solo gli asset, ma anche la piena responsabilità per i debiti fiscali pregressi, senza poter eccepire la mancata ricezione di avvisi di accertamento. Gli amministratori delle società coinvolte in tali operazioni devono quindi esercitare la massima diligenza nell’analizzare la situazione fiscale della società scissa, poiché l’Agenzia delle Entrate potrà agire direttamente nei loro confronti per la riscossione, notificando la sola cartella di pagamento. Il diritto di difesa resta salvo, ma si esercita in sede di impugnazione della cartella stessa, non potendo bloccare a monte il procedimento per vizi di notifica dell’atto presupposto.

Dopo una scissione societaria, la società beneficiaria deve ricevere un avviso di accertamento prima della cartella di pagamento per debiti della società originaria?
No. Secondo la Corte di Cassazione, l’amministrazione finanziaria non è obbligata a notificare nuovamente alla società beneficiaria l’avviso di accertamento già validamente notificato alla società scissa. La riscossione può procedere direttamente con la notifica della cartella di pagamento alla beneficiaria.

La mancata notifica dell’avviso di accertamento alla beneficiaria viola il suo diritto di difesa?
No. La Corte ha stabilito che il diritto di difesa è pienamente garantito. La società beneficiaria può contestare ogni aspetto della pretesa fiscale (sia di forma che di merito) impugnando la cartella di pagamento. Si presume, inoltre, che la beneficiaria sia a conoscenza della situazione debitoria della scissa tramite il progetto di scissione.

La notifica dell’atto fiscale solo alla società scissa è sufficiente per interrompere i termini di prescrizione e decadenza anche per la beneficiaria?
Sì. Il consolidamento del potere di riscossione nei confronti della società scissa, tramite la notifica degli atti fiscali, produce i suoi effetti anche verso la società beneficiaria. Pertanto, la tempestiva notifica alla scissa impedisce la decadenza del diritto di riscossione nei confronti di tutte le società solidalmente responsabili.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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