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Rimborso tributi: prescrizione decennale, non breve

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 21782/2025, chiarisce che il diritto del contribuente al rimborso di tributi versati e non dovuti si prescrive in dieci anni, non in cinque. La prescrizione decennale decorre dalla formazione del silenzio-rifiuto dell’ente locale sulla richiesta di restituzione. La prescrizione breve quinquennale si applica solo al credito dell’ente impositore, non all’azione di ripetizione dell’indebito del cittadino.

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Pubblicato il 27 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Rimborso Tributi: la Cassazione conferma la Prescrizione Decennale

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa chiarezza su un punto cruciale per i contribuenti: qual è il termine per agire in giudizio e recuperare le imposte pagate in eccesso? La risposta è netta e favorevole al cittadino: si applica la prescrizione decennale ordinaria, e non quella breve di cinque anni. Questa decisione consolida un principio fondamentale a tutela del diritto alla restituzione dell’indebito.

Il Caso: una richiesta di rimborso ICI e il diniego per prescrizione

Alcuni contribuenti, eredi di un familiare, avevano richiesto a un Comune il rimborso di somme versate a titolo di ICI per gli anni 2009 e 2010, ritenute non dovute. Di fronte al silenzio dell’ente locale, che per legge equivale a un rifiuto (il cosiddetto ‘silenzio-rifiuto’), i cittadini si sono rivolti al giudice tributario.

Sia in primo grado (CTP) che in appello (CTR), la loro domanda è stata respinta. I giudici di merito hanno ritenuto che il diritto al rimborso fosse prescritto, applicando il termine breve di cinque anni. Secondo la loro interpretazione, questo termine iniziava a decorrere 90 giorni dopo la presentazione della domanda di rimborso. I contribuenti, non arrendendosi, hanno portato il caso dinanzi alla Corte di Cassazione.

La distinzione chiave: la prescrizione decennale del contribuente

La Corte di Cassazione ha ribaltato completamente il verdetto dei gradi inferiori, accogliendo il ricorso dei contribuenti. Il punto centrale della decisione risiede nella netta distinzione tra due istituti giuridici spesso confusi: la decadenza e la prescrizione.

Termini da rispettare

1. Termine di decadenza per la richiesta: Il contribuente che ritiene di aver pagato più del dovuto deve presentare un’istanza di rimborso all’ente impositore. La legge (n. 296/2006) stabilisce un termine di decadenza di cinque anni dal giorno del versamento per presentare questa richiesta. Se non lo fa entro questo termine, perde la possibilità di chiedere il rimborso.
2. Termine di prescrizione per l’azione legale: Una volta presentata la domanda, se l’ente non risponde entro 90 giorni, si forma il silenzio-rifiuto. Da questo momento, il contribuente ha il diritto di agire in tribunale per ottenere quanto gli spetta. Per questo diritto si applica la prescrizione decennale ordinaria, prevista dall’art. 2946 del Codice Civile.

Le motivazioni della Corte

La Corte ha spiegato che la prescrizione breve di cinque anni, prevista dall’art. 2948 c.c., si applica ai crediti che devono essere pagati periodicamente (come le tasse annuali che il Comune deve riscuotere). Tuttavia, questa norma non può essere estesa, al contrario, al diritto del contribuente di ottenere la restituzione di un pagamento indebito.

Il diritto del cittadino al rimborso non è una prestazione periodica; è un diritto che sorge una tantum, nel momento in cui viene effettuato un pagamento non dovuto. Di conseguenza, non essendoci una norma speciale che preveda un termine più breve, si applica la regola generale della prescrizione decennale.

In sintesi, l’errore dei giudici di merito è stato quello di confondere il diritto periodico dell’ente a riscuotere il tributo con il diritto del contribuente a ripetere una somma versata per errore, che va restituita in un’unica soluzione.

Conclusioni: implicazioni per i contribuenti

Questa ordinanza è di grande importanza pratica per tutti i contribuenti. Stabilisce chiaramente che, una volta rispettato il termine di cinque anni per presentare la domanda di rimborso all’ente, si hanno ben dieci anni di tempo (a partire dal 91° giorno dalla richiesta) per avviare una causa legale nel caso in cui l’ente non provveda alla restituzione. Si tratta di una garanzia significativa che rafforza la posizione del cittadino nei confronti dell’amministrazione fiscale, assicurandogli un lasso di tempo adeguato per far valere i propri diritti in sede giudiziaria.

Qual è il termine di prescrizione per agire in giudizio e chiedere il rimborso di un tributo locale non dovuto?
Il termine di prescrizione per l’azione giudiziaria di rimborso è quello ordinario decennale, come stabilito dall’art. 2946 del Codice Civile.

Da quando inizia a decorrere la prescrizione decennale per l’azione di rimborso?
La prescrizione inizia a decorrere una volta formatosi il silenzio-rifiuto da parte dell’ente impositore, ovvero trascorsi 90 giorni dalla data di presentazione dell’istanza di rimborso senza che l’ufficio si sia pronunciato.

La prescrizione quinquennale si applica al diritto di rimborso del contribuente?
No. La prescrizione quinquennale, prevista dall’art. 2948 n. 4 c.c., si applica ai crediti periodici dell’ente impositore (es. la riscossione annuale di un’imposta), ma non al diritto del contribuente alla restituzione di somme indebitamente versate, che non ha carattere periodico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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