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Responsabilità soci società estinta: la Cassazione attende

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza interlocutoria, ha sospeso la decisione su un caso riguardante la responsabilità soci società estinta per debiti fiscali. La questione centrale, sulla quale esistono interpretazioni contrastanti, è se l’amministrazione finanziaria debba provare che i soci abbiano effettivamente ricevuto somme dalla liquidazione per poter agire nei loro confronti. In attesa di un pronunciamento chiarificatore delle Sezioni Unite, a cui la questione è già stata rimessa, il giudizio è stato rinviato a nuovo ruolo.

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Responsabilità soci società estinta: la Cassazione frena in attesa delle Sezioni Unite

La questione della responsabilità soci società estinta per i debiti fiscali residui è da tempo al centro di un acceso dibattito giuridico. Un’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione mette in pausa una decisione cruciale, scegliendo di attendere il verdetto delle Sezioni Unite su un punto dirimente: l’onere della prova in capo all’Agenzia delle Entrate. Deve il Fisco dimostrare che i soci hanno incassato utili dalla liquidazione per poterli escutere? Vediamo i dettagli di questa vicenda processuale.

I Fatti di Causa: Dagli Avvisi di Accertamento alla Cassazione

La controversia nasce da tre avvisi di accertamento IVA per le annualità 2006, 2007 e 2008, notificati a una società a responsabilità limitata, ormai cancellata dal registro delle imprese, nonché alla sua liquidatrice e alle socie. Inizialmente, la Commissione Tributaria Provinciale accoglieva i ricorsi dei contribuenti. L’Agenzia delle Entrate proponeva appello e la Commissione Tributaria Regionale, pur riconoscendo la sussistenza dei presupposti per l’accertamento, rigettava le pretese verso le socie, ritenendo che l’amministrazione non avesse sufficientemente provato il loro ruolo e il trasferimento della responsabilità debitoria.

L’Agenzia ricorreva quindi in Cassazione, che con una prima ordinanza accoglieva il ricorso, affermando un importante principio: a seguito della cancellazione della società, si verifica un fenomeno successorio. I soci rispondono dei debiti sociali, nei limiti di quanto percepito in sede di liquidazione, a prescindere da un loro coinvolgimento diretto nella gestione. La causa veniva quindi rinviata a un nuovo giudice di secondo grado.

La Decisione del Giudice del Rinvio e il Nuovo Ricorso

Il giudice del rinvio, la Corte di giustizia tributaria di secondo grado del Lazio, accoglieva l’appello dell’Agenzia, spingendosi però oltre il principio fissato dalla Cassazione. Affermava che l’estinzione della società determina sempre la successione dei soci nei debiti erariali, e che la circostanza che essi abbiano o meno ricevuto somme dalla liquidazione non è dirimente ai fini dell’interesse del Fisco ad agire. Contro questa pronuncia, le socie hanno proposto un nuovo ricorso per Cassazione.

Le Motivazioni della Sospensione: La Responsabilità dei Soci al Vaglio delle Sezioni Unite

Con l’ordinanza in commento, la Suprema Corte rileva che i motivi di ricorso sollevati dalle contribuenti e la stessa sentenza impugnata toccano un nervo scoperto del diritto tributario e societario. La questione centrale è se la responsabilità dei soci sia quasi automatica o se, al contrario, sia onere dell’Agenzia delle Entrate provare l’effettiva percezione di somme dal bilancio finale di liquidazione.

La Corte evidenzia come proprio questo tema sia stato oggetto di un contrasto giurisprudenziale e sia stato rimesso all’esame delle Sezioni Unite con un’altra ordinanza interlocutoria (n. 7425 del 2023). La pronuncia della CTR impugnata, laddove afferma che la percezione di un riparto è irrilevante, si pone in diretto contrasto con l’orientamento che richiede una prova specifica da parte del creditore.

Conclusioni: In Attesa del Verdetto Chiarificatore

Apparendo opportuno e necessario attendere la pronuncia delle Sezioni Unite, che fornirà un’interpretazione definitiva e vincolante sulla questione, la Corte di Cassazione ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo. Questa decisione, pur essendo processuale, ha un’importante valenza sostanziale: blocca il giudizio per evitare pronunce potenzialmente contrastanti con quella, di portata generale, che verrà emessa dalla massima composizione della Corte. Si attende quindi un chiarimento fondamentale sulla responsabilità soci società estinta, che definirà con precisione i confini dell’onere probatorio per l’amministrazione finanziaria e i limiti della responsabilità per gli ex soci.

Dopo la cancellazione di una società dal Registro delle Imprese, i soci rispondono dei debiti fiscali residui?
Sì, secondo un principio successorio, l’obbligazione tributaria della società si trasferisce ai soci. Tuttavia, la loro responsabilità è limitata alle somme che hanno riscosso in base al bilancio finale di liquidazione.

Per agire contro i soci, l’Agenzia delle Entrate deve provare che questi hanno ricevuto somme dalla liquidazione?
Questa è la questione chiave attualmente controversa. Secondo un orientamento, sì, l’onere della prova spetta all’Agenzia. La sentenza impugnata in questo caso ha invece sostenuto che la percezione o meno di somme non è dirimente. La Corte di Cassazione ha sospeso la decisione proprio perché la questione è al vaglio delle Sezioni Unite per una risposta definitiva.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione in questa ordinanza?
La Corte non ha deciso il merito della questione, ma ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo. Ha ritenuto opportuno attendere la pronuncia delle Sezioni Unite sulla questione dell’onere della prova, al fine di garantire un’interpretazione uniforme della legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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