Ordinanza interlocutoria di Cassazione Civile Sez. 6 Num. 34419 Anno 2019
Civile Ord. Sez. 6 Num. 34419 Anno 2019
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data pubblicazione: 23/12/2019
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso 30535-2018 proposto da:
RAGIONE_SOCIALE, C.F. P_IVA, in persona del Direttore pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, INDIRIZZO presso l’AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO, che la rappresenta e difende ope legis;
– ricorrente –
Contro
COGNOME NOMECOGNOME, elettivamente domiciliata in ROMA, INDIRIZZO presso lo studio dell’avvocato NOME COGNOME rappresentata e difesa dall’avvocato NOME COGNOME NOMECOGNOME
– controricorrente –
avverso la sentenza n. 2687/11/2018 della COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE del LAZIO, depositata il 26/04/2018;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio non partecipata del 12/12/2019 dal Consigliere Relatore Dott. NOME COGNOME
FATTI DI CAUSA
Rilevato che:
il contribuente proponeva ricorso avverso l’avviso di accertamento catastale emesso dall’Agenzia delle entrate col quale si disponeva la variazione di classamento relativo ad un immobile sito in INDIRIZZO Roma, microzona 8 (Monti), ex art. 1, comma 335, legge n. 311 del 2004;
la Commissione Tributaria Provinciale accoglieva il ricorso della contribuente in relazione all’insufficienza della motivazione dell’accertamento catastale;
la GLYPH GLYPH Regionale GLYPH Commissione Tributaria GLYPH dichiarava inammissibile l’appello dell’Agenzia delle entrate in quanto effettuato tramite raccomandata recapitata da RAGIONE_SOCIALE, ossia tramite posta privata e non nelle forme previste dalla legge, con conseguente mancato perfezionamento del procedimento notifìcatorio;
l’Agenzia delle Entrate proponeva ricorso affidato ad un motivo mentre la parte contribuente si costituiva con controricorso.
RAGIONI DELLA DECISIONE
Considerato che con il motivo d’impugnazione, in relazione all’art. 360 cod. proc. civ., comma 1, n. 4, l’Agenzia delle entrate denuncia violazione e falsa applicazione dell’art. 1, comma 2, lett. o), del d.lgs. n. 58 del 2011, in quanto con l’art. 3 del d.lgs. n. 261 del 1999 i servizi relativi agli invii raccomandati non sono più esercitati in regime di monopolio;
considerato che il rìcorso involge una questione rimessa alla valutazione delle Sezioni Unite di questa Corte, con le ordinanze
n. 10276 del 2019 e n. 11016 del 2019, in ordine alla notifica degli atti tramite servizi di posta di licenziatario privato;
ritenuta la necessità di attendere il deposito della sentenza delle Sezioni Unite.
P.Q.M.
La Corte rinvia la causa a nuovo ruolo.
Così deciso nella camera di consiglio del 12 dic mbre 2019.
Il resident
M uro Moc