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Notifica art. 140 c.p.c.: quando è valida la notifica

Un contribuente ha impugnato un preavviso di iscrizione ipotecaria, sostenendo di non aver mai ricevuto l’avviso di accertamento presupposto. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo che la notifica art. 140 c.p.c. si perfeziona per il destinatario dopo dieci giorni dalla spedizione della raccomandata informativa, indipendentemente dalla sua effettiva ricezione. Il ricorso è stato inoltre dichiarato inammissibile per mancanza di specificità, non avendo il ricorrente allegato gli atti contestati.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Notifica art. 140 c.p.c.: quando un atto si considera ricevuto?

La corretta notificazione degli atti è un pilastro del nostro sistema giuridico, garantendo il diritto di difesa. Ma cosa accade se il destinatario è temporaneamente assente? La procedura della notifica art. 140 c.p.c. interviene proprio in questi casi. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito i principi fondamentali sul perfezionamento di tale notifica, sottolineando che la ricezione materiale della raccomandata informativa non è un requisito essenziale per la sua validità.

I fatti di causa: dal preavviso di ipoteca al ricorso in Cassazione

Un contribuente si vedeva recapitare un preavviso di iscrizione ipotecaria da parte dell’agente della riscossione. Tale atto era fondato su un precedente avviso di accertamento per imposte non versate, che il cittadino sosteneva di non aver mai ricevuto legalmente. Di conseguenza, impugnava il preavviso, lamentando un vizio nella notifica dell’atto presupposto.

Il tribunale di primo grado accoglieva le ragioni del contribuente, dichiarando nulla la notifica. Tuttavia, la Commissione Tributaria Regionale, in appello, ribaltava la decisione, ritenendo la notifica del tutto regolare. Il contribuente decideva quindi di portare il caso dinanzi alla Corte di Cassazione, affidando il suo ricorso a tre motivi principali.

La notifica art. 140 c.p.c. e le doglianze del ricorrente

Il fulcro della controversia verteva sull’interpretazione e l’applicazione della notifica art. 140 c.p.c. Questa procedura si attiva quando non è possibile consegnare l’atto direttamente al destinatario o a persone abilitate a riceverlo per sua temporanea assenza. L’ufficiale giudiziario deve depositare l’atto presso la casa comunale, affiggere un avviso alla porta del destinatario e spedirgli una raccomandata con avviso di ricevimento per informarlo dell’avvenuto deposito.

Il ricorrente sosteneva che la notifica non si fosse mai perfezionata, poiché egli non aveva mai materialmente ricevuto tale raccomandata informativa. Inoltre, lamentava che la relazione di notifica (la cosiddetta “relata”) fosse viziata da omissioni, come la mancata indicazione del suo indirizzo e la carente descrizione delle attività svolte dal messo notificatore.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso in parte infondato e in parte inammissibile. In primo luogo, i giudici hanno ribadito un principio consolidato, già affermato dalle Sezioni Unite: ai fini del perfezionamento della notifica per il destinatario, non è necessaria la ricezione effettiva della raccomandata informativa. La notifica si considera perfezionata una volta decorsi dieci giorni dalla data di spedizione di tale raccomandata. L’eventuale mancato recapito per cause non imputabili al notificante non impedisce il completamento della procedura.

In secondo luogo, la Corte ha dichiarato inammissibili gli altri motivi di ricorso a causa di un difetto di “specificità”. Il ricorrente, infatti, si era limitato a denunciare i vizi della relata di notifica senza però allegare il documento al ricorso, né trascriverne il contenuto rilevante, né indicare la sua esatta collocazione nei fascicoli processuali. Tale omissione ha impedito al collegio di verificare concretamente la fondatezza delle censure mosse, rendendo i motivi di ricorso generici e, quindi, inammissibili.

Conclusioni

Questa pronuncia offre due importanti spunti di riflessione. Sul piano sostanziale, conferma che la validità della notifica art. 140 c.p.c. non dipende dalla prova della ricezione materiale della raccomandata informativa, ma dal corretto espletamento degli adempimenti da parte del notificante e dal decorso del termine di dieci giorni dalla spedizione. Sul piano processuale, evidenzia l’importanza cruciale del principio di specificità nei ricorsi per cassazione. Chi intende contestare un vizio documentale ha l’onere di mettere la Corte nelle condizioni di esaminare l’atto in questione, pena l’inammissibilità del proprio ricorso.

Quando si considera perfezionata per il destinatario una notifica eseguita ai sensi dell’art. 140 c.p.c.?
Secondo la Corte di Cassazione, la notifica si perfeziona una volta decorsi dieci giorni dalla data di spedizione della raccomandata informativa, indipendentemente dal fatto che il destinatario l’abbia effettivamente ricevuta.

È necessario che il destinatario riceva materialmente la raccomandata informativa affinché la notifica sia valida?
No, la sentenza chiarisce che la materiale ricezione della raccomandata non è una condizione indispensabile per il perfezionamento della notifica, che si completa con il semplice decorso di dieci giorni dalla sua spedizione.

Perché alcuni motivi del ricorso del contribuente sono stati dichiarati inammissibili?
Perché il ricorso mancava di specificità. Il contribuente ha lamentato vizi in un documento (la relazione di notifica) senza però allegarlo al ricorso, trascriverlo o indicare dove trovarlo negli atti di causa, impedendo così alla Corte di poter valutare le sue affermazioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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