Distrazione delle Spese: L’Importanza della Correzione dell’Errore Materiale
Un’ordinanza della Corte di Cassazione ha recentemente chiarito un punto procedurale fondamentale: l’omessa statuizione sulla distrazione delle spese costituisce un errore materiale che può e deve essere corretto. Questa decisione, pur essendo di natura tecnica, ha implicazioni pratiche significative per gli avvocati, riaffermando una tutela essenziale per il recupero dei compensi professionali. Il caso nasce da un ricorso dell’Amministrazione Finanziaria contro alcuni contribuenti, rigettato dalla Suprema Corte. Nonostante la vittoria, i giudici avevano dimenticato di specificare che le spese legali dovessero essere versate direttamente al difensore. Vediamo come si è risolta la vicenda.
I Fatti del Caso
La controversia originaria vedeva contrapposti l’Amministrazione Finanziaria e diversi contribuenti, tra cui una società di trasporti in liquidazione e i suoi soci, assistiti da un unico legale. L’avvocato, difendendo con successo i propri clienti, aveva ottenuto il rigetto del ricorso dell’ente impositore e la condanna di quest’ultimo al pagamento delle spese processuali.
Nelle sue conclusioni, il difensore aveva formulato una richiesta precisa: la “distrazione” delle spese a proprio favore, dichiarando di averle anticipate e di non aver ancora ricevuto il compenso. Tuttavia, nel redigere il dispositivo dell’ordinanza decisoria (n. 19754 del 2021), la Corte di Cassazione, pur condannando l’Amministrazione Finanziaria, aveva omesso qualsiasi riferimento a tale richiesta. Di conseguenza, l’avvocato ha presentato un’istanza per la correzione di quello che riteneva un palese errore materiale.
La Decisione della Corte sulla Distrazione delle Spese
La Suprema Corte ha accolto l’istanza del legale, riconoscendo che l’omissione era effettivamente un errore materiale sanabile. I giudici hanno verificato che la richiesta di distrazione era stata ritualmente formulata nel controricorso. L’assenza di tale disposizione nel dispositivo della precedente ordinanza non derivava da una valutazione di merito (cioè da un rigetto implicito della richiesta), ma da una mera dimenticanza.
Pertanto, la Corte ha disposto la correzione del dispositivo, ordinando di aggiungere, dopo la quantificazione delle spese e degli accessori di legge, la frase: “con distrazione in favore del difensore Avv. …, antistatario”. In questo modo, il diritto del professionista a ricevere il pagamento direttamente dalla parte soccombente è stato pienamente ripristinato.
Le Motivazioni della Correzione
La motivazione della Corte è lineare e si fonda sulla distinzione tra errore di giudizio ed errore materiale. Un errore di giudizio riguarda il merito della decisione e può essere contestato solo attraverso i normali mezzi di impugnazione. Un errore materiale, invece, è un vizio formale che non altera la sostanza del decisum e può essere emendato con una procedura più snella e rapida.
Nel caso specifico, la Corte ha rilevato che:
1. La richiesta di distrazione era stata formalmente avanzata dal difensore nelle conclusioni.
2. La precedente ordinanza aveva accolto nel merito le tesi dei contribuenti, condannando la controparte alle spese.
3. L’omissione nel dispositivo era quindi una svista, un’incongruenza tra la richiesta formulata e la decisione trascritta, che non toccava la volontà del collegio giudicante.
L’istanza è stata quindi ritenuta “fondata e meritevole di accoglimento”, portando alla dovuta integrazione del provvedimento originario.
Conclusioni e Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale a tutela della professione forense. La distrazione delle spese non è una mera formalità, ma uno strumento giuridico che garantisce all’avvocato antistatario di recuperare le somme anticipate e il proprio compenso direttamente dalla parte soccombente, senza doverle richiedere al proprio cliente.
La decisione evidenzia inoltre l’efficacia del procedimento di correzione dell’errore materiale come rimedio per sanare le sviste giudiziarie senza la necessità di avviare complessi e lunghi procedimenti di impugnazione. Per gli avvocati, emerge un doppio insegnamento: da un lato, l’importanza di formulare sempre in modo esplicito e corretto la richiesta di distrazione; dall’altro, la necessità di controllare attentamente il dispositivo delle sentenze per verificare che ogni richiesta sia stata recepita e, in caso di omissioni, attivarsi tempestivamente con lo strumento correttivo più adeguato.
Cosa succede se un giudice dimentica di pronunciarsi sulla richiesta di distrazione delle spese?
Se la richiesta è stata correttamente formulata e l’omissione nel dispositivo appare come una mera svista, l’avvocato può presentare un’istanza per la correzione di errore materiale. Il giudice può così integrare il provvedimento originario aggiungendo la clausola di distrazione.
Che cos’è la distrazione delle spese e perché è importante per un avvocato?
È un istituto giuridico che consente all’avvocato, il quale dichiari di aver anticipato le spese e di non aver ricevuto il compenso (detto ‘antistatario’), di ottenere che la parte soccombente versi le spese di lite liquidate direttamente a lui, anziché al suo cliente. È una garanzia per il recupero del proprio credito professionale.
La correzione dell’errore materiale ha modificato l’esito della causa originale?
No, la correzione ha riguardato unicamente la modalità di pagamento delle spese legali. La decisione di merito, che aveva visto i contribuenti vittoriosi contro l’Amministrazione Finanziaria, è rimasta invariata.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 5 Num. 23054 Anno 2025
Civile Ord. Sez. 5 Num. 23054 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME COGNOME
Data pubblicazione: 11/08/2025
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 4600/2025 R.G. proposto da:
COGNOME, quale difensore costituito di: RAGIONE_SOCIALE LIQUIDAZIONE (02323920641), in persona del liquidatore COGNOME NOME (CODICE_FISCALE, COGNOME (CODICE_FISCALE), NOME RAGIONE_SOCIALE (CODICE_FISCALE) e COGNOME NOME (CODICE_FISCALE), con domicilio ‘ex lege’ in Roma INDIRIZZO presso la Cancelleria della Corte di cassazione, rappresentato e difeso da se medesimo (CODICE_FISCALE)
-ricorrente-
contro
AGENZIA DELLE ENTRATE
-intimata-
in relazione all’ ORDINANZA della SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE n. 19754/2021 depositata il 11/03/2021, ad esito del ricorso n. 6717/2015 R.G.
Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 13/06/2025 dal Consigliere NOME COGNOME
Rilevato che:
Formula istanza di correzione di errore materiale l’Avv. NOME COGNOME nella qualità di difensore di RAGIONE_SOCIALE FRANKRAGIONE_SOCIALE e COGNOME atteso che il dispositivo dell’ordinanza n. 19754 resa dalla Sez. 5 Civ. di questa Suprema Corte ad esito dell’adunanza dell’11 marzo 2021 e pubblicata il 12 luglio 2021, rigettato il ricorso per cassazione dell’Agenzia delle entrate nei confronti dei contribuenti costituiti e conseguentemente condannata la prima alla rifusione delle spese ai secondi, nulla statuisce in ordine alla richiesta, giusta controricorso, distrazione delle spese in favore del predetto difensore.
Considerato che:
L’istanza è fondata e merita accoglimento.
Nelle conclusioni prese dai contribuenti in controricorso (cfr. l’ultimo rigo di p. 12), si chiedeva respingersi il ricorso avversario, ‘con ogni conseguenza in ordine alle spese, da distrarre in favore del sottoscritto difensore per averne fatto anticipo’.
Il dispositivo dell’ordinanza n. 19754 del 2021, come rilevato nell’istanza che presentemente ne occupa, omette di statuire in punto di distrazione delle spese.
Ne consegue che esso va corretto, disponendo, conformemente a quanto richiesto, la distrazione in favore del difensore.
P.Q.M.
Dispone correggersi il dispositivo dell’ordinanza della Sez. 5 Civ. della Suprema Corte di cassazione n. 19754 resa il 11 marzo 2021 e pubblicata il 12 luglio 2021 nel senso che sia aggiunta, dopo l’espressione: ‘ oltre accessori di legge’, la seguente: ‘, con distrazione in favore del difensore Avv. NOME COGNOME antistatario’.
Manda la Cancelleria per l’annotazione sull’originale.
Così deciso a Roma, lì 13 giugno 2025.