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Distrazione delle spese: come correggerla se omessa

La Corte di Cassazione ha corretto una propria ordinanza per includere la distrazione delle spese in favore del legale antistatario. L’originaria decisione, pur condannando l’Amministrazione Finanziaria al pagamento delle spese legali, aveva omesso di disporne il versamento diretto al difensore che ne aveva fatto richiesta. Il provvedimento di correzione reintegra questo diritto, specificando che le somme liquidate devono essere pagate direttamente all’avvocato.

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Distrazione delle Spese: La Cassazione Corregge l’Omissione a Favore dell’Avvocato

Nel processo civile e tributario, la corretta liquidazione delle spese legali è un momento cruciale che sancisce la fine della controversia. Un aspetto fondamentale, spesso sottovalutato, è la distrazione delle spese a favore del difensore antistatario. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per analizzare cosa accade quando questo importante dettaglio viene omesso dal giudice e come è possibile porvi rimedio.

Il Contesto del Ricorso e la Decisione Originaria

La vicenda trae origine da una controversia tributaria. L’Amministrazione Finanziaria aveva impugnato una decisione della Commissione Tributaria Regionale, ma il suo ricorso era stato dichiarato improcedibile dalla Corte di Cassazione. Di conseguenza, l’ente era stato condannato a rimborsare alla società contribuente le spese processuali del giudizio di legittimità, liquidate in 6.000,00 euro, oltre accessori.

Tuttavia, nella stesura del dispositivo dell’ordinanza, la Corte aveva omesso un particolare richiesto dal legale della società: la distrazione delle spese a proprio favore. L’avvocato, infatti, aveva dichiarato di essere ‘antistatario’, ovvero di aver anticipato i costi per il proprio cliente, e aveva quindi richiesto che le somme liquidate gli fossero corrisposte direttamente.

L’Istanza per la Correzione e la Distrazione delle Spese

Accortosi dell’omissione, il legale ha prontamente presentato un’istanza di correzione ai sensi dell’art. 391 bis del codice di procedura civile. Con tale istanza, ha chiesto alla Corte di modificare l’ordinanza, specificando che la condanna al pagamento delle spese dovesse essere eseguita direttamente in suo favore. In pratica, la richiesta era di aggiungere al dispositivo la frase: «Dispone la distrazione delle spese stesse in favore dell’avv. […] antistatario».

Il Ruolo del Difensore Antistatario

È utile ricordare che il procuratore si dichiara ‘antistatario’ quando attesta nel proprio atto difensivo di aver anticipato le spese e di non aver riscosso gli onorari dal proprio assistito. Questa dichiarazione gli conferisce il diritto di chiedere al giudice che, in caso di vittoria, le spese liquidate alla controparte vengano pagate direttamente a lui, bypassando il cliente. Si tratta di una tutela fondamentale per il professionista.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha accolto l’istanza di correzione. I giudici hanno verificato che, effettivamente, nel controricorso depositato, il difensore aveva formulato in modo esplicito la richiesta di distrazione delle spese. L’omissione nel dispositivo dell’ordinanza originaria è stata quindi riconosciuta come un mero errore materiale, sanabile attraverso la procedura di correzione.

La motivazione della Corte è stata lineare e diretta: poiché la richiesta era stata ritualmente presentata negli atti di causa e non era stata respinta, la sua mancata menzione nel provvedimento finale costituiva una semplice svista. Pertanto, la Corte ha disposto l’integrazione dell’ordinanza, aggiungendo la clausola richiesta e ordinando alla Cancelleria di effettuare le dovute annotazioni.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche del Provvedimento

Questa vicenda evidenzia due aspetti pratici di grande importanza. In primo luogo, sottolinea il diritto fondamentale del difensore antistatario a veder soddisfatto il proprio credito professionale direttamente dalla parte soccombente. In secondo luogo, dimostra l’efficacia dello strumento della correzione dell’errore materiale, che permette di rimediare a sviste o omissioni del giudice senza dover avviare un complesso procedimento di impugnazione.

Per i professionisti legali, questo caso è un monito a verificare sempre con attenzione il dispositivo dei provvedimenti giudiziari e ad attivarsi tempestivamente qualora si riscontrino imprecisioni od omissioni. Per le parti in causa, è la conferma che il sistema processuale prevede meccanismi per assicurare che le decisioni siano non solo giuste nel merito, ma anche formalmente corrette in ogni loro parte.

Cosa significa ‘distrazione delle spese’?
Significa che il giudice ordina alla parte che ha perso la causa di pagare le spese legali direttamente all’avvocato della parte vittoriosa, e non alla parte stessa. Questo avviene su richiesta specifica del legale che si dichiara ‘antistatario’.

Cosa può fare un avvocato se il giudice dimentica di disporre la distrazione delle spese nel provvedimento?
L’avvocato può presentare un’istanza per la correzione dell’errore materiale, come previsto dall’articolo 391 bis del codice di procedura civile. Se la richiesta era stata correttamente formulata negli atti di causa, la Corte provvederà a integrare la decisione con la clausola omessa.

Perché la Corte ha corretto la sua precedente ordinanza in questo caso?
La Corte ha corretto l’ordinanza perché ha verificato che la richiesta di distrazione delle spese era stata regolarmente presentata dal difensore nel suo controricorso. La sua omissione nel dispositivo della decisione è stata quindi considerata una semplice svista materiale, che doveva essere sanata per garantire il diritto del legale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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