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Definizione agevolata: estinzione del processo fiscale

Una società di costruzioni, in pendenza di un ricorso per cassazione contro una sentenza della Commissione Tributaria Regionale relativa a un avviso di accertamento per Ires e Irap, ha richiesto la definizione agevolata della lite. La Corte di Cassazione, verificata la documentazione attestante l’adesione e i versamenti, ha dichiarato l’estinzione del giudizio, confermando l’efficacia della procedura di sanatoria fiscale.

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Pubblicato il 3 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Quando il Processo Tributario si Estingue

La definizione agevolata delle liti pendenti rappresenta uno strumento cruciale per i contribuenti che desiderano chiudere un contenzioso con il Fisco. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce l’iter e gli effetti di questa procedura, confermando come l’adesione corretta porti inevitabilmente all’estinzione del giudizio. Analizziamo insieme i dettagli di questo caso e le sue importanti implicazioni pratiche.

I Fatti del Contenzioso Tributario

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento notificato dall’Amministrazione Finanziaria a una società di costruzioni. L’atto contestava un maggior reddito ai fini Ires e Irap per l’anno d’imposta 2005, basato su costi ritenuti non inerenti o non documentati.

La società ha impugnato l’avviso, ma il suo ricorso è stato respinto in primo grado dalla Commissione Tributaria Provinciale. Successivamente, la Commissione Tributaria Regionale ha riformato la decisione, accogliendo le ragioni della contribuente. L’Amministrazione Finanziaria, non soddisfatta della sentenza di secondo grado, ha proposto ricorso per cassazione.

Durante il giudizio di legittimità, sono intervenuti due eventi significativi: il fallimento della società e la successiva riassunzione del processo. In prossimità dell’udienza, il difensore della società ha presentato istanza per l’estinzione del giudizio, avendo aderito alla definizione agevolata prevista dalla legge.

La Procedura di Definizione Agevolata e i Suoi Effetti

La normativa di riferimento (L. n. 197/2022) offre ai contribuenti la possibilità di chiudere le controversie fiscali pendenti a condizioni vantaggiose. Per beneficiare di questa opportunità, il contribuente deve presentare una domanda di definizione e versare gli importi dovuti, o la prima rata, entro una data stabilita.

La legge prevede espressamente che il contribuente ha l’onere di depositare presso l’organo giurisdizionale innanzi al quale pende la causa una copia della domanda di definizione e della prova del pagamento. Una volta adempiuto a tale onere, il processo viene dichiarato estinto.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

Nel caso in esame, la Corte di Cassazione ha preso atto dell’istanza presentata dalla società contribuente. Dalla documentazione allegata, i giudici hanno potuto verificare l’effettiva adesione alla definizione agevolata, la richiesta di estinzione del giudizio e i relativi versamenti effettuati.

Richiamando l’art. 1, commi 197 e 198, della L. n. 197/2022, la Corte ha sottolineato che, una volta perfezionata la procedura, l’esito è obbligato: l’estinzione del giudizio. Questa può essere dichiarata con decreto del presidente di sezione o, come in questo caso, con ordinanza in camera di consiglio se era già stata fissata la data della decisione.

Un aspetto fondamentale chiarito dall’ordinanza riguarda le spese di lite. La norma prevede che, in caso di estinzione per definizione agevolata, le spese del processo restano a carico della parte che le ha anticipate. Non vi è quindi una condanna alle spese, ma ciascuna parte sopporta i propri costi.

Conclusioni

L’ordinanza conferma la piena efficacia della definizione agevolata come strumento per porre fine ai contenziosi fiscali. La decisione evidenzia la natura procedurale della norma: una volta che il contribuente dimostra di aver seguito correttamente l’iter previsto – presentando domanda e prova del pagamento – il giudice non può fare altro che dichiarare l’estinzione del processo. Questa pronuncia offre una chiara indicazione ai contribuenti e ai loro difensori sull’importanza di documentare scrupolosamente l’adesione alla sanatoria per ottenere la rapida chiusura della lite pendente, con la certezza che le spese legali già sostenute rimarranno a proprio carico.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla definizione agevolata?
Il processo viene dichiarato estinto. La Corte, una volta verificato che il contribuente ha depositato la domanda di definizione e la prova del pagamento degli importi dovuti (o della prima rata), deve chiudere il giudizio senza entrare nel merito della questione.

Quali documenti deve presentare il contribuente in tribunale per ottenere l’estinzione?
Il contribuente ha l’onere di depositare presso l’organo giurisdizionale dove pende la causa una copia della domanda di definizione presentata e la documentazione che attesti il versamento degli importi dovuti o della prima rata.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata?
Le spese del processo restano a carico della parte che le ha anticipate. Ciò significa che non c’è una condanna al pagamento delle spese legali a favore della controparte; ciascuno sostiene i costi che ha già affrontato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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